L'idea di ascoltare un esperto di altri tempi su questo argomento credo che non sia sbagliata.
Vi propongo come vedeva questo comandamento il Bosio un centinaio di anni fa, in fatti leggeremo un italiano un pò antico.
Il senso e la portata della promessa, per Israele, son cose chiare, trasparenti.
La terra che il Signore Iddio dà al suo popolo, à la terra di Canaan; la promessa è fatta collettivamente al popolo, e significa questo: Onora tuo padre e tua madre; la tua ubbidienza Liliale sarà il termometro della tua vita religiosa e della tua vita morale; e s’ella sarà sempre quel che Dio vuole che sia, ti preserverà dalle aberrazioni e dai delitti che attirano sul capo dei colpevoli i tremendi giudici di Dio, e ti darà di viver felice e lungamente in quel paese che fu il sogno dei tuoi antenati.
Questo dico è per Israele, ed è chiaro. Ma nell’ambito cristiano qual‘ è il valore di cotesta promessa? Cercar di spiegare la promessa volatilizzandola nel crogiuolo della interpretazione allegorica, come fecero Girolamo e l’Aquinate e qualche moderno l’Olshausen e lo Schrader che dissero: Canaan è tipo del cielo; e la felicità promessa qui e la felicità dell’ al di là e cosa semplicemente assurda. La promessa qui non è una fantasmagoria; è un qualcosa di reale, di attuale, di profondamente vero, in un senso collettivo ed in un senso individuale. Il senso collettivo è il Moro che lo ha scultoriamente ritratto, in questa frase: Patriam florere diu, ubi liberorum sit erga parentes reverentia. Ed è un fatto: La patria ove la pietà filiale è coltivata, è sempre in fiore.
L’applicazione individuale della promessa è il Rever. J. Aitken che l’ha colta magistralmente nel suo bel libro: The abiding law. Ecco le sue parole: La vita che comincia col circondare d’un rispetto sincero la prima autorità che incontra sul suo cammino; la vita che trova la propria educazione all’ombra d’un felice santuario domestico, e che ha nei genitori ch’ella rispetta ed ama un tale incoraggiamento alla virtù che non è superato se non dall’incoraggiamento che le viene dall’amore di Dio, è una vita che ha dalla sua ogni vantaggio fisico e morale; è una vita che ha la promessa della vita presente e la promessa della vita a venire. Il giovine che si fa beffe d’un padre e che disdegna d’obbedire ad una madre #Pr 30:17 ha già messo il piede in quella via larga che mena alla distruzione, ed è ruinato per il tempo e per l’eternità.
I figliuoli che ubbidiscono ai loro genitori, per correttezza d’istinto, per squisitezza di sentimento e per grazia di Dio hanno drizzato i loro primissimi passi in quella via stretta, che così nell’al al di qua come nell’ al di là, mena alla vita.