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ARGOMENTO: 1 CORINZI 5, 6-8

1 CORINZI 5, 6-8 07/07/2012 09:12 #4331

1Corinzi 5,6-8


6 Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po' di lievito fa lievitare tutta la pasta? 7 Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. 8 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.

Un saluto a tutti, mi farebbe piacere sentire i vari commenti alla pericope in oggetto.
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Re: 1 CORINZI 5, 6-8 07/07/2012 14:05 #4334

Il ragionamento col quale viene avvalorato questo consiglio: Poiché anche la nostra pasqua, ossia Cristo, è stata immolata. 1Co 5:7 Questa è la grande dottrina del Vangelo.

I giudei, dopo avere ucciso l’agnello pasquale, celebravano la festa con pani azzimi. Anche noi dobbiamo fare lo stesso, non per sette giorni soltanto, ma sempre. Dovremmo morire al peccato insieme al nostro Salvatore, assomigliare a lui nella sua morte, mortificando il peccato. Poi, in similitudine alla sua resurrezione, dovemmo rinascere a novità di vita interiore ed esteriore. Noi dobbiamo avere cuori nuovi e una vita nuova. Notiamo: l’intera vita del Cristiano dovrebbe essere una festa celebrata con pani azzimi. Il suo comportamento ordinario e le sue pratiche di vita devono essere verso la santificazione .

Egli deve purificarsi dal vecchio lievito e celebrare la festa con gli azzimi della sincerità e della verità. Nella sua condotta davanti a Dio e davanti all’uomo, deve essere senza macchia. E più saremo sinceri nella nostra professione di fede, meno avremo da criticare quella degli altri. Notiamo: fra tutte, il sacrificio del nostro Redentore è la più grande motivazione che spinge un cuore toccato dalla grazia verso la purezza e la sincerità. Quale onesto interesse egli dimostrò per il nostro bene, quando morì per noi! Al tempo stesso, la sua morte fu una terribile prova della disgustosa natura del peccato e dell’ira di Dio contro di esso! Male abominevole, quello che non poteva essere espiato se non con il sangue del Figlio di Dio! Potrebbe un Cristiano amare l’assassino del suo Signore? (il vecchio lievito)

Vecchia natura peccaminosa, ben disposta al vanto , essa sembra essere il vecchio lievito.


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Re: 1 CORINZI 5, 6-8 08/07/2012 08:04 #4347

C'è un ulteriore aspetto da considerare, i versi in questione parlano di liberarsi dal vecchio lievito, non parla di prendere un nuovo lievito, ma come il pane azzimo..... perchè....?
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Re: 1 CORINZI 5, 6-8 08/07/2012 16:04 #4352

Il vecchio lievito e' sempre da circoscrivere alla vecchia natura dell'uomo che e' stato rigenerato. La vecchia natura propensa al peccato, che cosi' tanto facilmente ci avvolge...gli azzimi della verita' e della sincerita' sono chiaramente
riconducibili alla natura di Cristo, senza peccato, e mai incline a peccare: l'Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo!


Post scriptum: Un po' di lievito fa sempre comunque lievitare tutta la pasta, percio' atteniamoci ai "pani azzimi"!
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Re: 1 CORINZI 5, 6-8 09/07/2012 19:50 #4371

Sono d’accordo con Stefano e con Ferdy.

La domanda di Stefano: << non parla di prendere un nuovo lievito, ma come il pane azzimo..... perchè....?>> è molto intelligente e secondo è strettamente collegata contestualmente ai versetti precedenti in cui Paolo denuncia con veemenza un atto sessuale illecito.

Si nota qui l’inflessibile ostilità di Paolo alla porneia, <<il rapporto sessuale illeggittimo>>, non che l’Apostolo sia ostile ai rapporti sessuali in sé, egli contesta l’abuso del sesso e questo abuso copre l’intera gamma della pratica sessuale illecita, inclusa la pratica omosessuale e l’immoralità sessuale in genere.
Questo è significativo perché contraddistingue le chiese cristiane da altri culti religiosi e dal più ampio costume dell’epoca.

Nel mondo ellenistico i costumi sessuali sono generalmente più rilassati.
Paolo, tuttavia, con deliberata contrapposizione, sta con entrambi i piedi nei limiti della tradizione giudaica, come si vede da Rom 1, 24-27.

Dato questo atteggiamento senza cedimenti non sorprende che il primo problema etico che Paolo affronta a Corinto sia la porneia <<che non si trova neanche tra i gentili>>: un uomo vive con la moglie del padre.
Le preoccupazioni etiche (rispetto ad un personaggio di spicco di Corinto) sono chiare: lasciare senza condanna un comportamento del genere apre le porte una generale corruzione dei valori.

Data la mutua interdipendenza del corpo di Cristo, un membro infetto del corpo (Chiesa) potrebbe benissimo far diffondere l’infezione in tutto il corpo; la salute spirituale della comunità nel suo complesso è in gioco.
E’ l’ordine finale è netto: <<scacciate il malvagio dal vostro mezzo>>.
J. G. DUNN – LA TEOLOGIA DELL’APOSTOLO PAOLO – PAIDEIA EDITRICE

Sbarazzarsi del vecchio lievito è un chiaro riferimento all’usanza giudaica di distruggere tutto il lievito in preparazione alle festività pasquali (Es 12, 15-16).
Incorporati in Cristo, che è diventato per noi <<santificazione e redenzione>>, i cristiani restano individualmente purificati del vecchio fermento.

Paolo li esorta in quanto comunità, escludendone i peccatori.
Il pane azzimo è il simbolo dei cristiani, protagonisti del nuovo patto; in questo v. esso è simbolo delle virtù (sincerità e verità) che dovrebbero caratterizzarli.
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