Tornando al ministerio al femminile, col timore di avere aperto una parentesi un po' lunga, è opportuno precisare che il diaconato femminile, era presente nella Scrittura.
Romani 16:1 Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea
Qui il termine è inequivocabile: abbiamo a che fare con una diaconessa, un diacono di sesso femminile.
Circa i requisiti, ne troviamo gli estremi in 1 Timoteo 3.
1Timoteo 3:1 Certa è quest'affermazione: se uno aspira all'incarico di vescovo, desidera un'attività lodevole.
1Timoteo 3:2 Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare,
1Timoteo 3:3 non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro,
1Timoteo 3:4 che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi
1Timoteo 3:5 (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?),
1Timoteo 3:6 che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo.
1Timoteo 3:7 Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo.
1Timoteo 3:8 Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni;
1Timoteo 3:9 uomini che custodiscano il mistero della fede in una coscienza pura.
1Timoteo 3:10 Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili.
1Timoteo 3:11 Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa.
1Timoteo 3:12 I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie.
1Timoteo 3:13 Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi, si acquistano un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo Gesù.
In questa sezione Paolo sta parlando dei ministeri della chiesa locale.
Dapprima parla del ruolo dei vescovi (altrove chiamati anziani o <<pastori e dottori>> - con la funzione di pascere), poi dei diaconi uomini poi delle diaconesse.
Il verso 11, si presta a delle obiezioni. La parola greca tradotta "donne", può significare anche "mogli". Con quest'ultimo termine traduce infatti la versione della Bibbia nuova Diodati.
Alla luce del contesto credo però sia chiaro che si parla di diaconesse e non di mogli dei diaconi.
Riassumo di seguito in breve alcune motivazioni che mi portano a questa convinzione:
1) Paolo ha già parlato del ruolo delle mogli dei credenti in chiesa al cap. 2.
2) In questa sezione Paolo sta parlando dei ministeri nella chiesa locale.
3) Abbiamo il supporto di Romani 16 per credere vi fossero donne diaconesse.
4) Parlando dei vescovi Paolo passa a parlare di un altro ministerio, quello del diacono usando l'espressione "allo stesso modo"; fa la medesima cosa passando dal diaconato maschile a quello femminile (1Ti 3:8, 11).
5) Paolo non specifica le caratteristiche della moglie del vescovo, perché dovrebbe farlo per il diacono?