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ARGOMENTO: Nuovo testamento

Nuovo testamento 27/01/2015 19:49 #11392

La canonizzazione dei libri della Bibbia, risulta molto contestata, alcuni libri non fanno parte del canone di alcune confessioni, ma la scoperta è stata quella di leggere che non era il N.T. Ad essere messo in discussione, ma L'antico Testamento.
Sembra infatti che tutte le confessioni cristiane abbiano accettato il canone del Nuovo Testamento. Vedi Wikipedia.
Potete confermare o smentire?
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Ringraziano per il messaggio: francotecnos

Re: Nuovo testamento 27/01/2015 20:18 #11393

Carissimo,
so per certo che nel vecchio testamento, non tutti i libri dell'epoca vengono presi in considerazione e quindi, alcuni scritti non vengono ritenuti facenti parte della bibbia, uno di questi libri di sicuro è il libro dei maccabei su cui, la chiesa cattolica romana ha fondato il culto dei morti.
Per quanto concerne gli evangeli, non sapevo ci fossero delle esclusioni o altro semmai, esiste una diversissima chiave di lettura a seconda da chi professa la trinità o l'unicità e poi, la controversa figura di Pietro, che come sappiamo, da alcune confessioni è stato assunto al rango di "dio in terra".

Per il resto, aspettiamo altri che ci diano altre informazione e concludendo, ti dico che:


in Wilipedia,
ci puoi trovare tutto di tutto, ma non sempre ciò che viene detto/scritto risulta essere in linea con la verità. Io personalmente se voglio, su Wikipedia posso scrivere recensioni e altro per farle passare come fossero oro colato...

f.sco
***Membro onorario***

Re: Nuovo testamento 28/01/2015 21:52 #11394

Un contributo non mio, ma di MacArthur

IL CANONE BIBLICO

La Bibbia è un unico Libro con uno solo autore divino, benché sia stata scritta in un periodo di 1500 anni tramite le penne di una quarantina di autori umani.

La Bibbia inizia con il racconto della creazione scritto da Mosè nel 1405 a.C. circa, e continua al racconto dell'eternità futura di Apocalisse 21-22, scritto dall'apostolo Giovanni e completato non più tardi del 95 d.C. (alcuni critici sostengono che la data possa risalire a un paio di decenni prima; si veda qui, ndr). Durante questo periodo, Dio rivelò Se stesso e i suoi propositi nelle Scritture ispirate. Ma ciò solleva una domanda significativa: Come sappiamo quali scritti dovevano essere inclusi nel canone delle Scritture e quali erano da escludere?

Nella storia, tre princìpi generalmente riconosciuti furono usati per convalidare quegli scritti che furono un risultato di rivelazione e di ispirazione divina. Prima di tutto, l'autore del libro doveva essere un profeta o un apostolo riconosciuto (o collaboratore di un'apostolo). Secondo, il libro non poteva essere in disaccordo con le Sacre Scritture esistenti, né contraddirle. Terzo, il libro doveva ricevere il consenso generale della Chiesa Cristiana come libro ispirato. Così, quando i diversi concili si svolsero nella storia per considerare il canone, non votarono per la canonicità di un libro, ma piuttosto si limitarono a riconoscere, dopo il fatto, quello che Dio aveva già fatto scrivere.

Per quanto riguarda l'Antico Testamento, al tempo di Gesù tutto l'Antico Testamento era scritto e accettato dai Giudei. L'ultimo libro, Malachia, fu completato nel 430 a.C. Non solo il canone dell'Antico Testamento di Cristo è conforme all'Antico Testamento usato per tutti i secoli dopo, ma non contiene la non ispirata Apocrifa, un gruppo di 14 libri scritti dopo Malachia e aggiunti all'Antico Testamento all'inizio del secondo secolo a.C. nella traduzione greca dell'Antico Testamento ebraico chiamato la Settuaginta (LXX), e che appare tuttora nella Bibbia cattolica. Però, neanche un brano dall'Apocrifa è citato da alcuno scrittore del Nuovo Testamento, e Gesù non incluse alcuna parte di essa quando riconobbe il canone dell'Antico Testamento del suo tempo (vedi Luca 24:27, e il verso 44 in cui conferma la triplice ripartizione del canone ebraico).

Al tempo di Cristo, l'Antico Testamento era diviso in due liste di 22 o di 24 libri, che contenevano lo stesso materiale dei 39 libri delle versioni moderne. Nella lista di 22 libri, Geremia e Lamentazioni furono considerati come un unico libro, come pure Giudici e Rut. La lista di 24 libri era divisa in questo modo:

LA LEGGE
Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio

I PROFETI
I profeti anteriori: Giosuè, Giudici, Samuele (1 e 2), Re (1 e 2)
I profeti posteriori: Isaia, Geremia, Ezechiele, i dodici (profeti minori)

GLI SCRITTI
Libri poetici: Salmi, Proverbi, Giobbe
I cinque rotoli (Megilloth): Cantico dei cantici, Rut, Lamentazioni, Ecclesiaste, Ester
Libri storici: Daniele, Ezra-Neemia, Cronache (1 e 2).

Gli stessi tre test di canonicità usati per l'Antico Testamento vanno usati anche per il Nuovo. I 27 libri del Nuovo Testamento furono riconosciuti come ispirati da Dio fin dal 2° secolo d.C., e sono universalmente accettati fin dalla fine del quarto secolo.



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Ultima modifica: 28/01/2015 21:54 Da stefano .

Re: Nuovo testamento 28/01/2015 22:03 #11395

Secondo l'insegnamento della Parola di Dio, i libri dell'Antico Testamento da accettare come ispirati sono quelli accettati dagli Ebrei. L'Apostolo ne spiega il motivo: "Prima di tutto, perché a loro furono affidate le rivelazioni di Dio" (Romani 3:1); e afferma ancora, parlando della Chiesa Cristiana: "mentre tu, che sei olivo selvatico, sei stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo" (Romani 11:17).

Quindi gli Ebrei, ai quali furono affidate le rivelazioni di Dio, sono quelli che ci hanno tramandato quello che noi chiamiamo Antico Testamento e loro chiamano Tanak. La tradizione evangelica si rifà al testo biblico e non all'autorità di questo o quel concilio, che al limite possono essere considerati elementi di supporto storico.

Secondo i cattolici è il Concilio di Cartagine del 397 d.C. che "fissa" il canone del Nuovo Testamento; in realtà non è così. Nel 397 non si è fissato alcun canone: si trattava di un Sinodo provinciale che non aveva alcuna pretesa di ecumenicità tranne quella che poi gli è stata data a posteriori da altri Sinodi sempre provinciali che non avevano alcuna autorità per poterlo fare (1). Il Concilio di Cartagine del 397 si limitò a riaffermare l'accettazione dei libri che le comunità cristiane (non la chiesa veterocattolica, né i concilii) avevano, con le loro letture pubbliche, riconosciuti ispirati (2).

"Vi è un errore molto comune, così com'è anche pernicioso, cioè che la Sacra Scrittura ha tanta autorità quanta ne concede la Chiesa. Come se la eterna ed inviolabile parola di Dio dipendesse dalla fantasia degli uomini! Infatti ecco la questione che viene sollevata non senza disprezzo dello Spirito Santo: Chi ci assicura che questa dottrina sia da Dio? O chi ci garantisce che sia pervenuta fino a noi integra? Chi ci persuade ad accettare un libro piuttosto che un altro, se la Chiesa non ha una regola infallibile?... Ora tali imbroglioni sono confutati da una sola frase dell'Apostolo, la Chiesa si basa sui Profeti e gli Apostoli (Efesini 2:20).

Se il fondamento della Chiesa è la dottrina che i Profeti e gli Apostoli ci hanno lasciato, è necessario che questa dottrina sia certa prima che la Chiesa venga in esistenza" (Calvino, Istituzioni della Religione Cristiana).

Questa è anche la posizione evangelica dove la Parola di Dio è autorevole da sè e la scelta storica della formazione di un elenco di libri ispirati è dovuto ai seguenti fattori:

I criteri utilizzati dalle prime Chiese Cristiane (e non dalla Chiesa Romana, si badi bene) per stabilire il canone furono principalmente l'ecclesialità e l'apostolicità dei libri.
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Re: Nuovo testamento 28/01/2015 22:11 #11396

Ecclesialità

Furono scelti come "ufficiali" i libri che erano accolti e letti nella liturgia dalla maggior parte delle comunità che li conoscevano.

Furono le comunità che selezionarono i libri del Nuovo Testamento, non attraverso pronunciamenti ufficiali, ma attraverso il «sentire» spirituale dei cristiani: in quei libri essi riconoscevano fissata la fede che avevano ricevuto nella predicazione orale ed accettato.

Ma perché i cristiani leggevano questi libri? Ecco il secondo criterio:


b) Apostolicità

Furono scelti quei libri che si riconoscevano prodotti (direttamente o indirettamente) dagli apostoli: «Si può dire che il concetto di "canone", sia derivato in modo diretto da quello di apostolo. L'apostolo ha nella Chiesa una funzione unica, che non si ripete: è un testimone oculare. Per conseguenza solo gli scritti che hanno per autore un apostolo o un discepolo di un apostolo sono reputati garantire la purezza della testimonianza cristiana» (O. Cullmann, Le Nouveau Testament, Paris 1966; ed. ital. Bologna, 1968, pag. 141-142).

1. Quanto ai vangeli, le comunità hanno accettato quelli che avevano come autori sicuri o gli apostoli o i diretti ascoltatori di apostoli (dopo aver valutato, per questi ultimi, che avessero raccolto bene il loro insegnamento). Per questa ragione furono rifiutati i vangeli apocrifi.

2. Quanto alle lettere, era compito dei destinatari garantire sul mittente. Si noti però che spesso un autore si serviva di uno scrivano-segretario che scriveva il testo. È per questa ragione che scritti come la Didaché o la lettera di Clemente di Roma, nonostante fossero dello stesso periodo e sullo stesso argomento dei libri del Nuovo Testamento, non furono accolti tra i libri ufficiali.

Ne consegue che, per le comunità cristiane antiche, norma di fede non erano gli scritti, ma le testimonianze orali apostoliche che si fissarono poi in tali scritti. Valeva il seguente principio: era canonico (= normativo) solo ciò che era apostolico.

Infatti per noi è fondamentale la seguente attestazione della Scrittura: "Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre" (Giuda 3).

Sappiamo che alla fine del primo secolo - e le testimonianze storiche concordano - c'era già un elenco di libri accettati dalle Comunità Cristiane reso valido dalla "testimonianza oculare degli Apostoli di Gesù". I testi apocrifi o "deuterocanonici" dell'Antico Testamento, ancora oggi usati dalla chiesa cattolica, erano invece considerati da numerosi padri della chiesa, lesivi della autorità stessa della Parola di Dio (come Atanasio, Cirillo, Gregorio Nazianzeno ed Epifanio) o semplicemente come libri pastorali, in qualche modo utili per l'insegnamento della morale, ma non della dottrina (come Ilario, Rufino e altri).
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Re: Nuovo testamento 30/01/2015 21:48 #11399

Per canone della Scrittura si intende la lista dei libri della Bibbia ispirati da Dio, e dunque accettati come unica regola di condotta e di fede.

Il termine greco "kanon", indicava originariamente una canna per misurare. Di fatto designava "ciò che misura" cioè uno standard, una regola, una norma. Più specificatamente "ciò che è misurato" secondo quello standard o norma, quindi quei "libri ispirati da Dio".

Tutti i libri della Sacra Bibbia, hanno avuto autorità canonica sin dal momento in cui furono ispirati dallo Spirito di Dio, indipendentemente dal fatto di essere inseriti in una raccolta formale o dal mero riconoscimento umano. Il canone dell'Antico Testamento accettato dai cristiani evangelici è identico a quello giudaico e, tra l'altro, a quello riconosciuto dai primi cristiani e padri della chiesa.

È importante sottolineare che gli Ebrei non riconoscevano i libri apocrifi come ispirati, né li riconoscono tuttora. Ricordiamo che è agli Ebrei che "furono affidati gli oracoli di Dio" (Rom. 3:2), ed essi hanno fedelmente protetto e conservato i libri canonici dell'Antico Testamento, nonostante in essi si parla delle loro ribellioni e dei castighi da parte di Dio, ed è profetizzata in dettaglio la venuta di Gesù.
Lo storico giudeo Giuseppe Flavio considerava chiuso il canone dell'Antico Testamento ai giorni di Artaserse, ossia al tempo di Esdra. Ecco le sue parole:

"Abbiamo soltanto 22 libri illustranti la storia dell'intero periodo, ritenuti di origine divina. Cinque di questi appartengono a Mosè e contengono le sue leggi e le tradizioni delle origini del genere umano fino al tempo della morte di Mosè. Dopo di essa, fino al regno di Artaserse, i profeti che successero a Mosè scrissero la storia degli avventi che si verificarono nel loro tempo in 13 libri. I rimanenti 4 libri comprendono inni a Dio e precetti per la condotta nella vita dell'uomo.
Dai tempi di Artaserse fino ai nostri giorni, ogni avvenimento è stato riportato, ma questi recenti documenti non sono stati reputati degni di credito pari a quelli che li hanno preceduti, in quanto manca l'esatta successione dei profeti.
La prova pratica dello spirito con il quale trattiamo le nostre Scritture sta nel fatto che benché sia ora trascorso un così grande lasso di tempo, non un'anima si è avventurata ad aggiungere o togliere o alterare una sillaba, ed è nella natura di ogni Ebreo, dal giorno della sua nascita, di considerare queste Scritture come insegnamento di Dio e di osservarle e, se ne sorgesse la necessità, dare con gioia la sua vita per esse
".
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Re: Nuovo testamento 01/02/2015 17:02 #11400

LE PIÙ ANTICHE SCRITTURE CRISTIANE

Per quasi due decenni dopo l'ascensione del Signore Gesù, le Scritture dell'Antico Testamento, principalmente in greco, costituirono la Bibbia dei cristiani. Il primo libro del Nuovo Testamento fu probabilmente 1 Tessalonicesi, scritto forse già dal 45 d.C. L'Apocalisse è comunemente ritenuto l'ultimo, ed è solitamente datato intorno al 95 d.C. (diversi studiosi ritengono invece che possa risalire a un periodo ancora precedente).

Pietro predicò dall'Antico Testamento (Atti 2:14-36); così fecero anche Stefano (Atti 7:2-53), Filippo (Atti 8:32-35) e Paolo. Ecco perché tutti gli scritti del Nuovo Testamento erano impregnati di Antico Testamento e perché i loro scritti ispirati affondano le radici nell'Antico Testamento.


ORIGINE DEI LIBRI DEL NUOVO TESTAMENTO

L'Evangelo fu prima predicato verbalmente e interpretato alla luce della storia e della profezia dell'Antico Testamento. Resoconti orali della vita e dell'opera di Cristo furono poi messi per iscritto (i Vangeli sinottici risalgono a qualche anno prima del 70 d.C.). Il bisogno della sana dottrina sulla Persona e sull'opera di Cristo divenne presto una necessità, accentuata dall'esigenza di dover difendere il cristianesimo contro errori come il legalismo e l'antinomianismo. Le epistole paoline furono scritte per rispondere a questo bisogno. L'esigenza di scrivere un profilo storico sullo sviluppo della chiesa trovò una risposta nel libro degli Atti, mentre l'Apocalisse fu scritta per completare la rivelazione del piano e degli scopi di Dio per il tempo e l'eternità.
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Re: Nuovo testamento 02/02/2015 23:05 #11401

Giuseppe.gris ha scritto:
La canonizzazione dei libri della Bibbia, risulta molto contestata, alcuni libri non fanno parte del canone di alcune confessioni, ma la scoperta è stata quella di leggere che non era il N.T. Ad essere messo in discussione, ma L'antico Testamento.
Sembra infatti che tutte le confessioni cristiane abbiano accettato il canone del Nuovo Testamento. Vedi Wikipedia.
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E' vero, ma per quanto riguarda il NT c'è da dire che libri come Giacomo, Giuda, II Pietro e Apocalisse ebbero non poche difficoltà ad essere accettati da tutti.
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Re: Nuovo testamento 17/02/2015 22:39 #11423

Martin Lutero li aveva spostati come ultimi libri, ma usò l'epistola agli ebrei per le sue dottrine
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Re: Nuovo testamento 20/02/2015 20:02 #11424

Stefano, bisogna inserire anche un terzo criterio che è l'universalità, la Chiesa nella sua interezza aveva accettato il libro?
Godeva di una approvazione universale? Tu lo descrivi come ecclesialitá.
Il quarto criterio fù l'ispirazione divina.
Il libro dava inequivocabile prova di essere "ispirato da Dio"? (2Timoteo 3:16) 16 Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia

E lo Spirito Santo aveva dato agli scrittori questa convinzione?
In pratica, senza una guida provvidenziale il canone del Nuovo Testamento non sarebbe mai stato esattamente definito, questa fu la prova finale, Dio nella sua sovranità ha guidato le vicende storiche in modo che è stato possibile giungere ad una definizione autorevole degli scritti del N.T.
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Ultima modifica: 20/02/2015 20:05 Da Giuseppe.gris.
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