Potremmo dividere il libro in due grosse sezioni:
Capp. 1-16 "come accedere a Dio individualmente mediante un culto appropriato";
capp. 17-27 "come essere spiritualmente grditi a Dio mendiante un cammino di ubbidienza".
Poiché gli ebrei fuori usciti d'Egitto, coscienti solamente delle tradizioni orali dei patriarchi, non avevano conoscienza di come servire l'unico vero Dio, YHWH, essi dovevano essere istruiti.
Questo testo non a caso si chiama Levitico che viene dalla Vulgata e prima ancora sulla LXX Leuitikon (sui Leviti).
Il capitolo in esame, il 23, si trova nella seconda grande sezione, quella che parla dell'ubbidienza.
Come scrive l'autore di Ebrei, queste cose erano un'ombra dei beni futuri.
Chi poteva essere più ubbidiente di Cristo Gesù nostro Signore e Salvatore?
Così, se l'applicazione storica consisteva nel mettere in pratica quanto richiesto per piacere a Dio (ubbidendo), l'applicazione per noi oggi va vista nella persona e nell'opera di Cristo Gesù.
Di seguito elenco il significato in Cristo delle sette festività ebraiche:
1) Pasqua
Essa era la festa nel 1 mese del calendario religioso (che differiva da quello civile). Si sacrificava un agnello senza difetti, bisognava mangiarlo, ecc. (non scrivo tutto per ragioni di tempo).
Cristo è l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo; Egli si è sacrificato: chi crede in Lui ha la vita eterna. Egli non solo è il nostro sacrificio espiatorio, Egli è anche il nostro cibo spirituale (cfr. Gv 6) e dobbiamo nutrirci di Cristo Gesù (in senso spirituale, non credo nella transustanziazione).
Interessante è il fatto che con la Pasqua Dio stesso istitui un nuovo calendario, quello "religioso" diverso da quello civile. Forse per rasentare che quando un uomo si converte, con la nuova nascita inizia di fatto una nuova vita, un nuovo calendario, pur continuando a vivere secondo il suo calendario civile (se mi converto a 20 anni e ora ne ho 30, seppure io ho 10 anni di nuova vita, all'anagrafe ne ho sempre 30!).
2) Azzimi
Considerata un'unica festività con la Pasqua in quanto essa iniziava il giorno successivo (il 15°) e in quanto di fatto già a Pasqua si mangiavano pani azzimi, il centro di questa festività era disfarsi totalmente del lievito.
L'ebreo ubbidiente avrebbe purificato la sua casa da ogni minima forma di lievito.
In Cristo Gesù questo rappresenta la Sua assoluta purezza e la totale assenza di peccato in Lui.
Questa Sua caratteristica permise Lui di essere il sostituto al posto dei peccatori, come me, che oggi credendo in Lui hanno vita eterna.
3) Le primizie.
Questa festa consisteva nel prendere le primizie del raccolto e offrirle al SIGNORE portandole al sacerdote. Non ci si poteva nutrire del nuovo raccolto prima d'aver portato le primizie al sacerdote.
In Cristo questo adempimento sta nella resurrezione. Come Paolo scrive (1Co 15), Egli è la primizia (dei risorti). Il credente, morto fisicamente avendo prima creduto in Cristo, risusciterà al rapimento.
4) La pentecoste.
Questa era la festa delle mietitura. Dopo aver offerto a Dio la primizia, si poteva mietere per un tempo di sette settimane. Il giorno successivo (la pentecoste), si faceva gran festa per il raccolto portando offerte a Dio.
L'adempimento in Cristo non è, per definizione, propriamente la discesa dello Spirito Santo,
quanto l'opera di Cristo di battezzare la Sua Chiesa nello Spirito Santo.
Poiché Israele ha respinto il Re e il Suo Regno (stiamo approfondendo questo argomento in "il pensiero semitico hai tempi di Gesù"), Dio ha adempiuto la promessa dello Spirito non solo per Israele ma per tutti gli Ebrei e i Gentili che fanno parte della Chiesa, conferendo a tutti coloro che credono in Cristo il diritto di diventare figli di Dio (Gv 1:12), ricevendo così lo Spirito d'adozione.
A questo riguardo, Paolo scrive che tutti noi siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo (quello di Cristo) (1Co 12:13).
Queste prime quattro festività sono già state storicamente adempiute in Cristo.