In fine:
Salmo 139
23 Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore.
Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri.
24 Vedi se c'è in me qualche via iniqua
e guidami per la via eterna.
Perché Davide pregò: Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore, se aveva già detto, nel primo versetto: Tu m’hai investigato e mi conosci? Se sapeva che Dio lo aveva investigato, che bisogno aveva di chiedergli di farlo? Perché lo implorò di fare ciò che aveva già fatto? La risposta è semplice.
Davide nel primo versetto riconosce le qualità dell'Onnipotente Dio, Egli ha la facoltà di investicare i cuori.
Negli ultimi versi invita Dio a farlo..... facendogli sapere cosa trova nei reconditi angoli del suo cuore.
Per spiegare meglio è come se dicesse in primo luogo, Dio è come un dottore che riesce a fare una radiografia perfetta del mio fisico,in secondo luogo dice meraviglioso Dottore dimmi se hai trovato del male in me.......
Davide esaminava diligentemente il suo cuore ed era quindi pronto a essere investigato da Dio, anzi, ne provava gioia perché sapeva che Dio lo faceva molto meglio di lui. Aveva già scoperto che non viveva deliberatamente in maniera empia, ma sapeva che nel suo cuore poteva esserci qualche via malvagia di cui non era consapevole.
Per questo, non solo dice: Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore, ma aggiunge: Vedi se v’è in me qualche via iniqua (o dolorosa, perché lo stesso termine ha due significati, e le vie inique conducono al dolore) e guidami per la via eterna.
È come se avesse detto: "Signore, io ho investigato il mio cuore e non vedo empietà, ma la tua vista è infinitamente più chiara della mia e, se vorrai investigarmi, forse vedrai in me qualche via iniqua di cui non sono consapevole, ma che voglio conoscere per rettificarla e per crescere meglio.
Se c’è quindi qualche via malvagia, fammelo sapere. Toglila dal mio cuore o fammi uscire dal suo percorso, e guidami per la via eterna." Davide si era investigato e voleva che Dio lo investigasse di nuovo, per poter migliorare.
La prima investigazione gli aveva mostrato dell’oro, ma temeva che potessero esserci anche delle scorie che non aveva visto, e voleva essere messo di nuovo alla prova per un’ulteriore raffinazione. L’oro non teme la fornace ardente, né la pietra di paragone, né la bilancia. Il peso effettivo, per quanto possa essere pesato spesso, rimarrà tale, e l’oro, per quanto possa essere spesso provato, rimarrà oro. Anzi, più è messo alla prova più si raffina. Sarà ciò che è, e meglio ancora.
Anche qui carissimi non troviamo nel cuore di Davide qualche pensiero creato da Dio, non avrebbe alcun senso quello che Davide afferma, dire Dio investicami...... se Dio stesso aveva messo nel suo cuore qualcosa...... cosa doveva guardare?
Il cuore dell'uomo è stato creato da Dio capace di generare pensieri in autonomia completa, sia essi buoni che cattivi.
Un cuore che soffre la dipendenza da Dio genererà solo pensieri non in linea con la sua volotà.
Un cuore che si piega in modo autonomo alla dipendenza da Dio, genererà sempre più pensieri conformi alla sua volotà.