Secondo post
OGNI CRISTIANO E’ ANCHE EBREO, LA TEOLOGIA DELLA SOSTITUZIONE, IL NUOVO PATTO SANCITO CON GLI EBREI, LA CHIESA E’ ISRAELE
Non fa nessuna differenza tra essere di religione ebraica e cristiana. Un cristiano può tranquillamente dire di appartenere alla religione ebraica ed essere corretto biblicamente parlando, nella sua essenza.
Che poi il giudaismo ortodosso rabbinico si sia opposto al riconoscimento del Messia questa è un’altra questione, ma i miei riferimenti scritturali come Isaia, Geremia e tutte le profezie del V.T. mi dimostrano che Gesù è l’adempimento delle profezie messianiche e che Gesù è il Messia ebraico.
Ora che il giudaismo ortodosso non lo ammetta è una questione loro non mia e questo ci riporta indietro alla questione dell’Antico Patto.
Come si risolve questa apparente contraddizione tra Vecchio e Nuovo Patto?
Questa cosa si risolve con l’epistola dell’apostolo Paolo che dice ai gentili: - Perciò, ricordatevi che un tempo voi, stranieri di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono nella carne per mano d'uomo, voi, dico, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo – Efesini 2:11-13
Avvicina dove? Avvicinati all’albero che è Israele, quindi io sono ebreo, è questa la cosa che i cristiani storici non vogliono digerire (ma lo hanno capito), soprattutto il cristianesimo protestante.
Se siamo avvicinati ad Israele non esiste nessuna teologia della sostituzione.
Sono gli evangelici storici che credono alla teologia della sostituzione, che dice: - No, ormai Israele non esiste più, il patto è decaduto e adesso la Chiesa è Israele – , questa non è una dottrina biblica.
La dottrina biblica, secondo quanto l’apostolo Paolo dice in Romani 9 e 11 è che Dio non ha rigettato il suo popolo; è soltanto un periodo di parziale indurimento in maniera che i gentili possano entrare.
Allora dice se, questa reiezione parziale, momentanea, ha determinato la salvezza dei gentili che cosa sarà la piena riabilitazione di Israele se non una resurrezione dai morti? (Ro. 11:15)
Questo versetto ci fa intendere che quando Cristo rapisce la Chiesa in quel periodo Israele sarà nella Chiesa e con la chiesa perché Israele viene totalmente riabilitato.
È chiaro che quando si avvicinano questi fatti dottrinali con l’occhio dispensazionalista della pretribolazione o premillenarista, dove già si è deciso in partenza che: – No, la Chiesa se ne va prima dei sette anni, lo Spirito Santo viene tolto, il popolo d’Israele rimane e deve essere salvato per la legge e che però non significherà mai che Israele sarà la Chiesa perché la Chiesa se né già andata col primo treno –
E’ chiaro che queste dottrine vanno insieme a quelle dottrine che si chiamano teologia della sostituzione, ed io non la vedo affatto così dalla Scrittura, specialmente perché questa distinzione si è fatta che Israele rimane e la Chiesa se ne va, ma la Chiesa chi è, la prima Chiesa chi è?
Secondo Geremia 31:31 il Nuovo Patto Dio lo ha fatto con gli ebrei non lo ha fatto con la Chiesa.
Siamo stati noi ad essere innestati, i gentili. Noi gentili non siamo la Chiesa, siamo stati innestati nella Chiesa. Se poi uno è di origine ebraica può dire: - Io sono già parte dell’albero però ho riconosciuto Gesù come il Messia.
Ecco perché i Giudeomessianici non accettano la definizione di conversione, dipende conversione a cosa, ma non conversione a un’altra religione.
Si può parlare di riconoscimento del Messia, ecco in questo senso si può parlare di conversione, ma non è l’ebreo fedele credente in Dio che si converte, si converte a chi?
Lui già crede in Dio, deve riconoscere il Messia, e sono i gentili che si convertono, nel senso fino del termine.
È un linguaggio duro, soprattutto … io ho visto l’attitudine dei protestanti storici, pieni della gloria di appartenenza al nuovo Israele che è la chiesa (secondo loro).
È questo che ha portato Lutero ed anche Calvino a fare degli errori nei confronti dei Giudaesimo.
Lutero ha fatto delle affermazioni gravissime contro il popolo d’Israele. E tutto il mondo protestante, nei secoli bui del medio evo, gli ebrei erano pellegrini,
la Scrittura era tutta da riscoprire in queste questioni, allora la riscoperta del vangelo della grazia della giustificazione, per un protestante storico queste questioni erano la grande scoperta che nessuno conosceva meglio di loro.
Loro erano diventati il monopolio e l’autorità di interpretazioni del vangelo. Quindi in questa condizione di auto glorificazione Lutero ha fatto delle affermazioni pesanti: - Che nessuno meglio di me conosce il vangelo, io sono la crema delle creme, insomma - .
Perché non hanno capito che Dio non ha fatto un patto con la Chiesa dei gentili ma un patto con Israele, che poi il tutto Israele non si sia adeguato è un altro discorso.
Ma la prima Chiesa era una Chiesa solo degli ebrei, e i gentili sono stati innestati, e quindi non siamo esclusi a tutti i patti e le promesse.
Poi, c’è l’altra parte della medaglia, c’è oltre all’orgoglio protestante, anche l’orgoglio ebraico, un ebreo che diventa cristiano in sostanza, e lui già conosce l’ebraico già conosce l’ A.T. conosce il Talmud, conosce i farisei, conosce la propria storia.
C’è l’errore che conoscendo bene l’ebraico, conoscendo bene le Scritture, uno è diventato automaticamente un predicatore teologo.
Allora tu ti siedi all’ultimo banco, adesso lascia parlare lui, che ne sa meglio di te. C’è questa tendenza dall’altra parte quello dell’orgoglio ebreo messianico che è sbagliato anche questo, perché non è la conoscenza che fa l’unzione, quindi dall’altra parte esiste un errore similare.
Allora nel momento in cui il gentile viene innestato, lui viene innestato nella cittadinanza d’Israele, però viene chiamato avvicinato ad Israele, è questa è una parola interessante che usa Paolo, nel senso che sì sei entrato a far parte della cittadinanza d’Israele, però come gentile non sei tenuto ad osservare tutti i dettagli dell’Antico Patto che è una grande posizione di privilegio e di benedizione, che il gentile interpretando correttamente questi privilegi può godere di una grande libertà nella grazia e quindi anche godersi diciamo le celebrazioni e le festività ebraiche senza dover andare in tutte le minuzie, capirne il concetto, la crema per esempio la festa delle capanne, ma non è che sei costretto a farlo, siccome sei stato innestato abbiamo il privilegio di riscoprire, questa eredità.
Era possibile anche entrare a far parte del popolo d’Israele, cioè un gentile del V. T. poteva diventare ebreo, infatti che cosa fa di un uomo un ebreo? È la carne? Perché è discendente genetico di Abramo?
È la fede, per questo Paolo di veri giudei circoncisi nel cuore quindi in sostanza si può dire che un gentile, attraverso Cristo è un giudeo ed è un ebreo ma formalmente rimane una distinzione che è solo formale perché?
Perché chi è nato ebreo nella carne, che è legato all’Antico Patto, in realtà è un credente in due patti: l’antico e il nuoco.
Allora si può dire secondo Efesini 2 che ci sono tre tipi di credenti ebrei:
c’è un credente ebreo che non ha riconosciuto Cristo ma lui adora il Dio di Israele il tetragramma YHWH, quindi è un credente ma un credente secondo l’antico patto, allora prima categoria di credenti monoteisti iavisti del popolo di Israele è un patto unico, antico.
Poi c’è l’ebreo che è stato coinvolto dal nuovo patto, questi tipi di ebrei sono quelli che si chiamano Giudeo messianici, sono ebrei e sono messianici allo stesso tempo perché hanno riconosciuto, il Messia. Non usano la parola cristiano ma messianico significa cristiano, è la stessa cosa.
Allora questi credenti sono di due patti, poi ci sono credenti gentili di un unico patto che è quello nuovo.
Allora come vedi ci sono tre possibilità: credente secondo due patti antico e nuovo, un credente secondo l’antico patto che è la maggioranza di credenti giudei in Israele o ancora nella Diaspora, e poi c’è il gentile, che non si può più chiamare gentile per la verità, che Paolo dice ricordate che voi gentili di nascita, eravate gentili siate nati gentili ma non siete più gentili, ma questo tipo di gentili sono gentili nel nuovo patto unico patto.
Allora ci sono unico patto antico, unico patto nuovo, e due patti di credenti che sono in entrambi le due realtà, ed è questo che scaturisce da Efesini 2, che è quello che le chiese protestanti non hanno afferrato.
Però a questa gente è difficile parlare. I protestanti storici credono che: - Il Sabato è solo degli ebrei, che sono andati ormai, non sono più il popolo eletto, il popolo eletto siamo noi la Chiesa, tutto il vecchio patto è partito con loro -
Nella realtà il vecchio patto è ancora in funzione se tu leggi nell’epistola agli Ebrei, lo scrittore non ha mai detto che il vecchio patto è stato eliminato, SARA’ eliminato, ci sarà un giorno che avrà fatto la sua strada, nel frattempo il vecchio patto coesiste, arriverà il momento in cui sarà superato, Paolo dice – Quello che è vecchio è prossimo a sparire – ma non è ancora sparito, e perché non è sparito?
Perché le profezie di Israele devono ancora attuarsi.
Il destino profetico nel futuro eterno è uno con la Chiesa. Ma fino a che le cose si svolgono storicamente, profeticamente in questo mondo ci sono ancora due destini che devono ancora incontrarsi, c’è il popolo d’Israele che sta combattendo questa battaglia per esistere perché le promesse devono attuarsi in Israele con il popolo ebraico, il Messia deve ritornare sul Monte degli Ulivi, e il patto deve essere fatto con gli ebrei, le 70 settimane di Daniele devono avere la conclusione a Gerusalemme, cioè la storia non è ancora conclusa, ma poi ci sono dei tempi, ad esempio c’è un testo molto interessante, secondo me collegata a questa questione ed una promessa.
La promessa è che Dio avrebbe fatto un patto con Abramo per mille generazioni, ora quanto dura una generazione?
C’è chi dice 20 chi 40 anni, ma quello che scritto è scritto, allora vuol dire che dopo mille generazioni il patto, non è che decade, evidentemente viene inglobato in qualcosa di più grande, qual è questa cosa di più grande che ingloba tutto il resto? Il Nuovo Patto.
Per passare mille generazioni, ammettiamo che ognuna ne dura 40 anni, sono 40000 anni! Quindi ce ne ancora di tempo per il patto di Abramo. Il patto viene dichiarato eterno ma interpretato dall’ebraico vuol dire per tutte le generazioni.
Questo è il contesto in cui viene collocata la comprensione del Sabato. Cioè la consapevolezza che esiste ancora il vecchio patto che coesiste con il nuovo patto. La consapevolezza è che esiste un Israele che coesiste con la Chiesa, e questo Israele in realtà contiene la Chiesa, perché la prima chiesa è ebraica.
La Chiesa che noi oggi identifichiamo con i gentili in realtà è la componente che è stata innestata alla Chiesa ebraica. È questo il vero contesto in cui collocare la comprensione del Sabato.
La cosa in comune tra i Giudeo messianici ed i cristiani gentili è il nuovo patto, ma non sono due identità ma un’unica . La Chiesa non può camminare indipendentemente dai giudeo messianici nel senso che ognuno può fare la propria strada, perché se sono veramente la Chiesa sono stati INNESTATI ad Israele.
La chiesa non è autonoma da Israele, nel senso che può fare a modo proprio la sua strada, mentre loro sono ebrei i si fanno i fatti loro con la chiesa degli ebrei, non è così!
Questo può nascondere un atteggiamento di presunzione di presunta indipendenza e superiorità al punto di trascurare la verità biblica che i gentili nati tali sono stati innestati e resi partecipi e vicini alla cittadinanza di Israele, e introdotti a condividere i patti e le promesse, di cui erano esclusi una volta, quindi c’è una totale dipendenza non una totale indipendenza.
Non esiste una chiesa dei gentili indipendente da Israele, è un mostro non biblico, non può esistere perché Dio ha fatto il nuovo patto con Israele non con Calvino, con Lutero e coi gentili, non esiste alcun nuovo patto fatto con un riformatore non ebreo. Questa è una pillola difficile da ingoiare.
Questa è una meditazione del semplice testo biblico, senza tanti fronzoli.
Buoma lettura