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ARGOMENTO: Mosè

Re: Mosè 05/07/2012 12:23 #4266

Gli ordini per il massacro

"Il re d’Egitto parlò anche alle levatrici degli Ebrei![ … ]! E disse: ‘Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, e le vedrete sulla seggiola, se è un maschio, uccidetelo, ma se è una femmina, lasciatela vivere’" Eso 1:15-16. L’ordine di uccidere i bambini maschi ebrei comportava tradimento e brutalità..

Tradimento. Il lavoro delle levatrici era quello di assistere le donne affinché l’esperienza del parto avesse buon esito. Il loro lavoro era per preservare la vita. Ciò era fondamentale, essenziale. Però il re egiziano ordinò loro di fare proprio l’opposto. Quindi alle levatrici venne ordinato di tradire la fiducia che le donne avevano in loro. Le levatrici dovevano pretendere che stavano aiutando a salvare la vita quando, di fatto, stavano tentando di uccidere. Quanto deplorevoli gli ordini; ed erano sanciti dal governo.

L’aborto è lo stesso. Opera con un indecente inganno. Primo, i dottori che praticano l’aborto tradiscono il loro giuramento medico di salvare la vita. Viene supposto che salvino la vita, non che uccidano. Però l’aborto prende ciò che è vivente e lo uccide. È completamente contrario al principio fondamentale dell’essere un medico. Secondo, alle donne che si presentano per un aborto vengono dette terribili bugie. Viene loro detto che l’aborto non farà del danno fisico, ma quanto falso! Abbiamo letto testimonianza in cui donne hanno confessato che l’aborto fa più male che il peggior dolore da parto. Alle donne viene anche detto che l’aborto non farà loro del male emotivamente. Anche questa è una grande falsità. Abbiamo letto testimonianza che ci informa del pesante senso di colpa che afferra la donna che ha abortito il proprio bambino. È una colpa che distrugge tutte le gioie di vivere. E la colpa resta per sempre. Secondo la testimonianza di coloro che hanno fatto esperienza di un aborto, esse tendono a valutare l’età dei bambini che sono in loro presenza e focalizzare specialmente sul bambino che è dell’età corrispondente a quella che avrebbe il loro bambino se non lo avessero abortito. Sì, l’aborto, come l’infanticidio in Egitto, gronda grave inganno.

Brutalità. La crudeltà dell’infanticidio proposto in Egitto è impensabile a brava gente. Nessuno è così innocente come un neonato Ma, senza alcuna difesa, il bambino deve essere ucciso. La levatrice doveva fare tutto quello che fosse necessario per uccidere il maschietto. Soffocamento, emorragia non arrestata o una botta in testa, si poteva far ricorso facilmente a tutti questi mezzi per uccidere velocemente il bambino. E tali cose si potevano fare in modo che la madre non sapesse che la levatrice stava uccidendo il bimbo.

Ai nostri giorni, induriti dall’aborto, molti non avranno ripugnanza di questo brutale massacro di neonati ebrei. Ma il peccato è brutale sia che il cuore sia indurito verso di esso o no; e gli abortisti sono veramente induriti. Sono così induriti nella loro pratica brutale, sanguinaria, cruenta e bestiale che possono proseguire con il loro assassinare giorno dopo giorno. Comunque, se sparano con una pistola a un abortista, improvvisamente i sostenitori dell’aborto diventano molto compassionevoli, commossi e colmi di legittima indignazione contro l’azione dello sparatore. Ma in ciò sono grossolanamente ipocriti! Sono le ultime persone al mondo che hanno diritto a protestare a proposito di morte brutale! Viene ucciso un assassino, mentre quelli che praticano aborti uccidono l’innocente.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:25 #4267

Gli ostacoli al massacro

"Ma le levatrici![ … ]! non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinate loro; lasciarono vivere i maschi" Eso 1:17. I piani del re studiati con cura per uccidere gli infanti entrarono in collusione con un grande ostacolo; le levatrici. Esaminiamo il timore, il fallimento e il favorire delle levatrici.

Timore. Le levatrici "temettero Iddio" Eso 1:17. Esse possono anche aver temuto il crudele, malvagio re. Ma temettero di più Dio. Colui che temettero di più era Colui che poteva uccidere l’anima, non solo il corpo Lu 12:4-5. E tale timore purificò la loro condotta! Perché "temettero Iddio," esse, "non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinato loro: lasciarono vivere i maschi" Eso 1:17. Il timore di Dio darà carattere all’uomo, ma il timore dell’uomo corromperà l’uomo. Un grande problema nel mondo oggi è che abbiamo molto timore dell’uomo, ma poco timore di Dio. Siamo così preoccupati su quello che l’uomo pensa di noi e quello che l’uomo ci farà, che accordiamo la nostra condotta per compiacere l’uomo anche se quella condotta può essere volgarmente malvagia. Coloro che temono Dio regoleranno la propria condotta per piacergli, noncuranti se piaccia o non piaccia all’uomo.

Fallimento. Quando il re scoperse che le cose non stavano andando come aveva progettato, egli chiamò le levatrici e disse loro: ‘perché avete fatto questo, e avete lasciato vivere i maschi?’ E le levatrici risposero a Faraone: ‘Egli è che le donne ebree non sono come le egiziane; sono vigorose, e, prima che la levatrice arrivi da loro hanno partorito’ Eso 1:18-19. Sebbene quello che le levatrici dissero avesse qualche fondamento di verità, comunque mentirono, perché la loro intenzione era quella di ingannare il re. Le levatrici avevano rifiutato di fare ciò che il re aveva detto di fare, ma quando furono interrogate, esse offersero una scusa non vera. La vera ragione per cui i maschi non erano stati uccisi era che le levatrici avevano semplicemente rifiutato di ucciderli.

Mentre il rifiuto delle levatrici di obbedire al decreto omicida del re è così molto encomiabile, non giustifica il loro mentire. Alcuni argomentano che se non avessero mentito, avrebbero perso le loro vite. Forse, ma il vivere disonesto non è migliore o più onorevole del morire onesto. Inoltre, non screditare gli effetti del dire la verità. Dire al re la verità potrebbe aver fatto così vergognare il re da fargli cambiare il suo punto di vista. E se le levatrici avessero detto la verità, quale grande influenza ciò avrebbe avuto nel promuovere l’integrità in molte persone nel corso degli anni.

Dobbiamo promuovere la verità, non il mentire. La verità non è così debole che a volte dobbiamo ricorrere alla menzogna per far avanzare la causa di Dio. Abbiamo il dovere davanti a Dio di essere sinceri. Questo dovere non viene meno quando la nostra vita è in gioco. Ma, naturalmente, ci vuole molta forza spirituale per resistere sinceri in ogni tempo. Le levatrici non erano spiritualmente così forti come avrebbero dovuto essere. Certamente, esse non avevano i vantaggi spirituali che abbiamo oggi. Ma questo non scusa il loro mentire. Fa, comunque, vergogna a molti santi del giorno d’oggi perché le levatrici si comportarono molto meglio nella fede persino con il loro sbaglio di quanto si comportino la maggior parte dei santi oggi con tutti i vantaggi spirituali che sono presenti nel nostro paese.

Favorire. "E Dio fece del bene a quelle levatrici![ … ]! E perché quelle levatrici temettero Iddio, egli fece prosperare le loro case" #Eso 1:20-21. La condotta delle levatrici portò loro molto favore da parte di Dio. Questo favore era fedele, consisteva in famiglia e un premio appropriato per il loro non aver ucciso i maschietti ebrei.

Primo, era un premio fedele. Dio è fedele da dare sempre il premio dovuto per il nostro servizio per lui. Joseph Parker giustamente disse: "Quelli che servono Dio servono un buon Maestro![ … ]! Nessuna donna o uomo onesto può compiere un’opera per Dio senza ricevere una grande ricompensa" La mancanza delle levatrici riguardo la verità non impedì il loro premio. Se Dio dovesse trattenere il premio fino a quando saremo perfetti, nessuno mai verrebbe premiato. Quando l’allenatore dice: "Bella partita" non sta giustificando gli errori dei giocatori. Più tardi tornerà su quegli errori. Ma il complimento: "Bella partita" regge ancora. Dio non condona mai il male, ma neanche trattiene benedizioni dovute. Naturalmente la benedizione sarebbe stata maggiore se le levatrici non avessero mentito.

Secondo, era un premio consistente in famiglia. La frase "fece prosperare le loro case" #Eso 1:21 significa che Dio diede loro delle famiglie. La benedizione di famiglie date alle levatrici era una grande benedizione, ma non sarebbe così apprezzata ai nostri giorni, perché le famiglie non sono valutate molto nel nostro tempo. Ma Dio le valuta molto e le levatrici le stimavano. Le famiglie sono veramente benedizioni eccellenti. Danno molta forza alla società alla nazione e alla chiesa. Indebolisci la famiglia e indebolirai la società, la nazione e la chiesa.

Terzo, era un premio appropriato. Il fatto delle levatrici, benedette con le famiglie, ci ricorda che il servizio svolto per il Signore è spesso contraccambiato nello stesso tipo. Queste levatrici preservarono famiglie con la loro audace disobbedienza al comando del re e Dio, in cambio, diede loro famiglie. Noi seminiamo e raccogliamo, e raccogliamo quello che seminiamo non solo con la nostra cattiva condotta, ma anche con la buona.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:26 #4268

L’ostinazione nel massacro

"Allora Faraone diede quest’ordine al suo popolo: ‘Ogni maschio che nasce, gettatelo nel fiume; ma lasciate vivere tutte le femmine’" Eso 1:22. Il re d’Egitto è ostinato nel volere sterminare Israele: Se un piano fallisce, ne adotterà un altro. Questo nuovo piano era un progetto per annegare, sconfortare ed esigere.

Un piano per annegare. Annegare i bambini sembrava così facile ed efficiente. Joseph Parker lo descrisse in modo sarcastico e giustificato, come è così bravo a fare quando disse: "Faraone non richiese alle persone di tagliare il tappeto erboso e deporre i bambini assassinati nella terra; la vista sarebbe stata spiacevole, i ricordi sarebbero stati troppo numerosi, egli disse: ‘Gettate gli intrusi nel fiume: non ci sarà che uno spruzzo, alcune bolle sulla superficie e l’intera faccenda sarà finita. Il fiume non porterà alcun segno, non racconterà storie, non sosterrà alcuna pietra tombale scorrerà come se le sue acque non fossero mai state divise dalla mano dell’assassino’".

Gli abortisti sono così. Mentre non buttano i loro bimbi morti nel fiume, virtualmente fanno la stessa cosa quando li buttano in un contenitore per rifiuti rivestiti all’interno con sacchi di plastica. Questi sacchi vengono raccolti dai camion dei rifiuti e quindi portati in discariche. Qui vengono gettati nei profondi fossi della discarica e ricoperti di immondizia. A tempo debito la discarica sarà come un campo verde. Nessuna pietra tombale, nessun segno. Solo un bel campo verde. Ma Dio vede nel fiume, Dio vede sotto la superficie della discarica, Dio vede nei cuori e Dio giudicherà! Gli uomini spesso pensano che possono nascondere i loro peccati, ma al contrario: "E sappiate che il vostro peccato vi ritroverà" Nu 32:23.

Un piano sconfortante. Questo piano doveva essere molto sconfortante per gli Israeliti. Quello che normalmente sarebbe stato un tempo di grande gioia, venne reso invece un tempo di grande dolore. Quanto questa infelice situazione mostra il vile lavoro del male. "Il dono divino [il neonato] diventa una tribolazione attraverso la malvagità dell’uomo. Il peccato volge le benedizioni in maledizioni, e la gioia in dolore" (J. C. Gray). Poche cose sono così dilettevoli come la venuta di un neonato in una famiglia. Però nella nostra società molti bambini nascono senza essere desiderati dai loro genitori. La nascita non è la benvenuta, non porta gioia, solo infelicità. L’aborto prova a risolvere il problema delle nascite, ma crea solo problemi peggiori. Perché questo atteggiamento verso i neonati? La risposta è il peccato. Il genere umano non può vivere con uno stile di vita viziato e immorale e mantenere le gioie delle nascite.

Un piano esigente. "Allora Faraone diede quest’ordine al suo popolo" Eso 1:22. Annegare i bimbi maschi ebrei divenne la legge del paese per tutto il popolo d’Egitto, poiché venne loro comandato di uccidere l’innocente. Quanto malvagio un governo perverso può diventare. E disgraziatamente possiamo vederlo nella nostra stessa nazione oggi. Quando agli ufficiali di polizia viene comandato di far la guardia ad una clinica in cui si praticano aborti così che possa continuare ad operare, è il governo che ordina a uomini di aiutare ad uccidere infanti innocenti. Il re d’Egitto non ha nulla di più del nostro proprio governo. Il nostro governo può essere un po’ più sofisticato nel modo in cui uccide gli infanti, ma ciò non cambia il carattere vile del governo o rende l’uccisione qualcosa di meno di brutale assassinio.. Infatti, l’aborto è più doloroso per l’infante di un veloce affogamento nel fiume Nilo. Qualsiasi abortista che sia critico nei confronti del re d’Egitto per aver ordinato di annegare bambini è un grandissimo ipocrita.

Quando una nazione si abbassa a ordini perversi, si abbassa a un livello spregevole e distruttivo. E la nostra nazione lo sta facendo sempre di più ed in molti modi. L’aborto non è l’unico modo in cui il nostro governo forza i cittadini a fare il male, ad uccidere quello che è buono. I cittadini vengono anche forzati a fare il male con leggi che favoriscono omosessualità e gioco d’azzardo e alcool e tabacco ed atei; leggi che trucidano la virtù. Una nazione protegge o la giustizia o il male. Non c’è via di mezzo. Le leggi del paese onorano o il bene o il male. Possa Dio darci il coraggio di disprezzare e disobbedire tutte le leggi malvagie.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:27 #4269

Gli obiettivi del massacro

Gli obiettivi immediati del re d’Egitto erano di fermare Israele dal moltiplicarsi così che non si sarebbero alleati con il nemico dell’Egitto nel combattere contro l’Egitto e allo stesso modo, a motivo della loro bassa numerosità, non avrebbero avuto la forza di lasciare l’Egitto e ritornare in Canaan. In questo obiettivo, ci sono due obiettivi fondamentali. Questi obiettivi fondamentali erano quelli di fermare l’opera di Dio e il Figlio di Dio.

Fermare l’opera di Dio. Dio aveva promesso che Israele sarebbe ritornato in Canaan; Satana si sforzava di impedire quel piano. Il suo scopo è sempre quello di opporsi all’opera di Dio. È sovente tortuoso nel farlo, comunque; così tanto che lo spiritualmente ingenuo frequentemente non riesce a vedere il diavolo all’opera. Ma egli sta sempre dominando la mente degli oppositori all’opera di Dio. È così quando gli attaccabrighe di chiesa fomentano problemi in chiesa. Lo scopo ultimo degli attaccabrighe è di fermare l’opera di Dio: Ma così tante persone nella chiesa sono spiritualmente senza discernimento, non capiscono mai e non vedono la causa reale. Finiscono con il difendere gli attaccabrighe e condannare i ministri di chiesa che vengono attaccati dagli attaccabrighe. Queste persone senza discernimento non comprendono mai che la ragione per cui gli attaccabrighe sono così agitati è che i programmi e l’opera di Dio vengono promossi da queste persone di chiesa che gli attaccabrighe attaccano così ardentemente. Tutte le lamentele e l’agitazione e le intimidazioni non sono altro che uno schermo di fumo per la meta reale che è quella di fermare l’opera di Dio. Gli attaccabrighe possono anche dissimulare le loro lamentele come preoccupazione per l’opera di Dio. Ma si tratta di lupi in manto di pecora.

Fermare il Figlio di Dio. Dietro l’attacco alla razza ebrea, c’era l’attacco di Satana al Figlio di Dio. "Non è difficile scrutare dietro le quinte e vedere uno che sta cercando di usare Faraone come strumento con cui compiere il suo diabolico disegno. Sicuramente possiamo scoprire qui un’esplosione dell’inimicizia del serpente contro il seme della donna. Supponi che questo sforzo avesse successo, che cosa allora? Perché, il canale attraverso cui il Redentore promesso doveva venire, era stato distrutto. Se tutti i bambini maschi degli Ebrei fossero stati distrutti non ci sarebbe stato Davide e, se non c’era Davide, non ci sarebbe neanche mai stato il figlio di Davide" (A. W. Pink). Possiamo seguire questo attacco di Satana al Figlio di Dio attraverso tutte le Scritture. Satana cercò così tanto di corrompere la razza umana ai tempi di Noè in modo che il Cristo non avrebbe potuto discendere attraverso la razza umana come promesso. Egli provò di eliminare la razza ebrea in Egitto. Cercò di uccidere Davide per mezzo di Saul per eliminare la linea di Davide. Provò di uccidere il Cristo in Betlemme per mezzo del decreto di Erode. In un certo numero di incidenze nel ministero di Cristo, Satana cercò di uccidere Cristo prima che raggiungesse la croce. Apocalisse 12 lo raffigura bene come un grande dragone rosso che perseguitava il figlio maschio nato dalla donna. Ma ogni tentativo di Satana di eliminare il Figlio di Dio fallì. Dio regna sovrano. L’attacco in Egitto non avrà successo. Gli Ebrei non saranno eliminati, né il Figlio di Dio sarà fermato.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:28 #4270

Nessun israelita nato in Egitto ebbe un destino terreno maggiore di Mosè. La nascita di Mosè diede inizio alla vita dell’uomo destinato da Dio a condurre fuori dal giogo gli Israeliti oppressi e ridotti in schiavitù alla libertà di una nazione indipendente. La nascita di Mosè diede inizio alla vita dell’uomo destinato da Dio a portare grande distruzione sul paese d’Egitto. Il paese sarebbe divenuto un deserto ed il re e l’esercito di Egitto sarebbero distrutti. Significativamente e incredibilmente tutto ciò avvenne senza che un solo soldato dell’esercito sollevasse una spada o un arco per attaccare l’Egitto. E questa distruzione dell’Egitto e l’emancipazione d’Israele sotto la guida di Mosè avrebbero prodotto grande paura in molte nazioni per secoli. La nascita di Mosè diede anche inizio alla vita dell’uomo destinato ad essere il maggior portavoce di Dio che fosse mai stato suscitato fino a quel tempo. Lo zenit della posizione di Mosè come portavoce di Dio sarà al Sinai dove Dio diede a Mosè così tante rivelazioni significative inclusa la legge. Quale grande destino era davvero in serbo per il ragazzo ebreo nato nella crudele oppressione in Egitto.

Per studiare la nascita di Mosè e gli eventi circostanti, considereremo l’arrivo di Mosè Eso 2:1-2, l’atteggiamento attorno a Mosè Eso 2:3-9 e l’adozione di Mosè Eso 2:6-10.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:29 #4271

Il tempo del suo arrivo

Mosè nacque in un tempo pericoloso, ma anche a tempo debito. Il tempo in cui nacque Mosè è istruttivo ed incoraggiante.

Tempo pericoloso. Quando le condizioni erano giunte proprio al peggio in Egitto per la nascita di un ragazzo ebreo, "in quel tempo [a quel tempo] nacque Mosè" At 7:20. Successivamente la Scrittura racconta che il sovrano incivile di Egitto aveva decretato che tutti i neonati maschi degli Israeliti dovevano essere gettati nel fiume Nilo Eso 1:22, a questo punto incomincia il racconto della nascita di Mosè. Dopo aver dipinto lo sfondo tanto cupo quanto poteva essere, lo Spirito Santo si focalizza quindi sulla nascita di Mosè. Dopo aver descritto le condizioni che avrebbero reso la nascita prospera di un ragazzo ebreo più difficile che mai prima di allora, la Scrittura racconta la prospera nascita del grande emancipatore.

Questo tempismo della nascita di Mosè è così incoraggiante per la nostra fede. Ci annuncia che Dio è ancora sul trono. Ci informa che Dio è l’Onnipotente, che può sfidare il diavolo in qualsiasi tempo egli desideri e vincere. Ci dice che per Dio nessuna circostanza è troppo grande da sconfiggere. Ci ricorda che serviamo Dio, serviamo un grande Dio!

La nascita di Mosè non è l’unica volta nella Scrittura in cui testimoniamo che Dio sfida il meglio che il diavolo ha da offrire. La nascita più significativa di tutte, la nascita di Gesù Cristo, avvenne anche in un tempo pericoloso al massimo. Fu quando il malvagio Erode il Grande dominava Israele. Era un dominatore a cui non importava nulla di uccidere chiunque e quando voleva. Il suo comando di uccidere tutti i bambini fino ai due anni in Betlemme dimostrava la sua brutalità capricciosa e diabolica. Però, fu "ai dì del re Erode" #Mt 2:1 che Cristo venne sulla terra come infante inerme, affidato alla cura di due umili campagnoli.

Dio ama mostrare la sua potenza quando il nemico è al suo massimo. Ciò dimostra che Dio è onnipotente. Quando il nemico si infuria e diventa sempre più forte, non perdiamo la fede. Dio non ha perso il controllo. Sta semplicemente aspettando che il nemico raggiunga il suo picco di potenza, allora Dio entra e mostra come insignificante la forza dei nemici sia paragonata alla potenza di Dio.

A tempo debito. Dio aveva promesso ad Abrahamo che i discendenti di Abrahamo sarebbero stati afflitti per quattrocento anni Ge 15:13 At 7:6 in una terra che non era la loro terra, vale a dire l’Egitto. Dio non si addormenta mentre è di guardia; egli presta attenzione a che tempo è. Così proprio al tempo giusto, Mosè nacque. Dal tempo in cui Mosè ebbe ottanta anni Eso 7:7, quando incominciò la sua opera come emancipatore degli Israeliti dalla schiavitù egiziana, Dio avrebbe portato Mosè sulla scena quell’ammontare di tempo necessario, prima che l’emancipazione incominciasse. Apprendiamo nel dodicesimo capitolo dell’Esodo che l’emancipazione occorse "al termine di quattrocentotrent’anni, proprio il giorno che finivano" Eso 12:41. Dio non tarderebbe un solo giorno (i trenta anni extra sono facilmente spiegati in quanto non era un tempo di afflizione quando gli Israeliti arrivarono in Egitto all’inizio).

La venuta di Gesù Cristo fu anche al tempo precisamente designato. "Ma quando giunse la pienezza dei tempi, Iddio mandò il suo Figliuolo" Ga 4:4. La crocefissione di Cristo allo stesso modo occorse al tempo designato, poiché "Cristo, a suo tempo è morto per gli empi" Ro 5:6. La puntualità della provvidenza divina dovrebbe ispirare la puntualità del popolo di Dio. Noi attendiamo e vogliamo che Dio sia puntuale, quindi dovremmo agire allo stesso modo. Disonora Dio moltissimo quando siamo pigri nell’eseguire il nostro sevizio per lui. Provoca anche molta afflizione nelle nostre vite, perché ritarda e persino impedisce molte benedizioni. Abbiamo bisogno di ogni benedizione che possiamo ottenere da Dio. Ritardarle o perderle significa solo problemi per noi.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:31 #4272

La tribù al suo arrivo

"Or un uomo della casa di Levi andò e prese per moglie una figliuola di Levi. Questa donna concepì, e partorì un figliuolo" Eso 2:1-2. Notiamo due caratteristiche sulla tribù in cui Mosè nacque. Sono l’oscurità e l’odiosità della tribù; Mosè alla fine cambiò entrambe.

Oscurità. Sebbene la nascita di Mosè fosse più importante di tutte le milioni di nascite occorse fra gli Israeliti in Egitto, la sua nascita attirerebbe poca attenzione; poiché Mosè non nacque in una famiglia o in una tribù importante. E l’oscurità è enfatizzata dal fatto che i genitori di Mosè non sono neanche nominati nel nostro testo. Apprendiamo più tardi dalla Scrittura Eso 6:20 che il nome del padre era Amram e il nome della madre era Jochebed. Apprendiamo anche più avanti nella Scrittura (ibidem) che Mosè aveva un fratello più anziano di nome Aaronne che era tre anni più vecchio di lui Eso 7:7. Il nostro testo informa che Mosè aveva una sorella. Sebbene abbia una parte importante nel nostro testo, lei, comunque, non viene nominata fino a Esodo 15 e la Scrittura non ci informa mai sulla sua età esatta. Ma le sue azioni nel testo indicano che lei aveva almeno dai dodici ai quindici anni al tempo della nascita di Mosè.

Le tribù principali degli Israeliti in questo tempo erano tribù quali Ruben, Giuda, Giuseppe e Beniamino. Ruben era il primogenito. Il primogenito normalmente ha una importanza considerevole in una famiglia: Giuda era un leader nato. Egli fu il mediatore tra i suoi fratelli e Giuseppe quando i fratelli alla fine conobbero l’identità di Giuseppe in Egitto. Giuseppe fu naturalmente importante a motivo dell’elevata posizione che aveva occupato nel governo egiziano. Beniamino avrebbe guadagnato importanza dal punto di vista dello speciale onore datogli da Giuseppe. Ma Levi era proprio un’altra tribù. Comunque l’essere sconosciuti non è un ostacolo all’essere usati da Dio. Gedeone si lamentò di essere "il più piccolo nella casa di mio padre" Gc 6:15, ma ciò non impedì a Dio di usarlo. Davide era l’ultimo di otto figli e considerato così insignificante da non essere neanche chiamato alla riunione quando Samuele venne a cercare un re fra i fratelli di Davide. Ma chiunque legga un po’ delle Scritture sa quanto grande Davide divenne. Ciò che ci trattiene dal servire efficacemente Dio non è la nostra mancanza di fama, ma la nostra mancanza di fede. Se Dio vuole che noi siamo conosciuti se ne prenderà cura in un modo molto efficace Eso 11:3 Gs 3:7. Non dobbiamo preoccuparci della nostra fama. La nostra preoccupazione deve essere sulla nostra fede. Prenditi cura della parte della fede e Dio si prenderà cura della parte della fama. Dio sovente fa sì che persone oscure siano potenti al suo servizio in modo che egli possa averne meglio la gloria.

Odiosità. Mosè nacque in una tribù che, finché egli arrivò, era sotto una nuvola. Dal vergognoso incidente in Sichem, al cui tempo Giacobbe disse a Levi (ed anche a Simeone): "Voi mi causate grande angoscia, mettendomi in cattiva luce davanti agli abitanti del paese" Ge 34:30, i Leviti non erano soggetti promettenti. Quando elargendo le sue benedizioni patriarcali ai suoi dodici figli prima della sua morte, Giacobbe maledì solo Levi (di nuovo insieme a Simeone). "Le loro spade sono strumenti di violenza. Non entri l’anima mia nel loro consiglio segreto, non si unisca la mia gloria al loro convegno [ … ]! Maledetta la loro ira, perché è stata violenta e il loro furore perché è stato crudele! Io li dividerò in Giacobbe e li disperderò in Israele" Ge 49:5-7. Ma il libro di Esodo è sulla redenzione, sulla emancipazione dalla schiavitù; non solo schiavitù fisica, ma anche schiavitù spirituale. Quindi è proprio conveniente che il grande emancipatore di Israele venga da una tale tribù. Questo raffigura Gesù Cristo, il più grande Liberatore di tutti loro. Egli venne in terra come un uomo e, perciò, fu identificato con l’umanità peccatrice in modo da salvarla.

Tu puoi provenire da una famiglia o da una situazione marchiate dalla disgrazia. Tu puoi essere quell’uno che attraverso un cammino coraggioso nella fede rimuoverà quel marchio ignobile e metterà un nuovo marchio sulla famiglia o sulla situazione. La vita di Mosè sollevò i Leviti dalla maledizione della vergogna e del disonore a grande onore. La tua vita ha portato onore o vergogna alla tua famiglia, alla tua chiesa, al tuo vicinato e al tuo paese? Produce o una cosa o l’altra.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:32 #4273

L’atteggiamento su Mosè

Quando arrivò il tempo per Iokebed di partorire il suo terzo figlio, ci sarebbe grande preoccupazione nella casa circa il fatto che il nascituro fosse maschio o femmina. Il decreto omicida di Faraone rese qualunque prossima nascita fra gli Israeliti un tempo di vera apprensione d’animo. Diversamente da oggi, quando possiamo sapere molto prima della nascita del bambino se è un maschio o una femmina, essi non conoscevano di quale genere fosse il bambino fino, appunto, alla nascita. Quando si sapeva che il nuovo bimbo era un maschio, si rivelavano diversi atteggiamenti. Quale fu l’atteggiamento dei genitori di Mosè verso il nuovo maschietto? Si adirarono per il fatto che fosse un maschio? Si lamentarono con Dio? Avrebbero obbedito al comando del re e buttato il neonato nel fiume Nilo per ucciderlo? Oh avrebbero cercato di tenerlo in vita?

L’atteggiamento predominante nei genitori di Mosè fu la fede. Lo scrittore dell’epistola agli Ebrei non lascia alcun dubbio su questo fatto poiché dice: "Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori" Eb 11:23. Quindi, dopo i tre mesi quando "[la madre] non poté più tenerlo nascosto" Eso 2:3 fu posto in un "canestro fatto di giunchi e![ … ]! vi pose![ … ]! e lo mise nel canneto sulle rive del fiume" (Ibid.) dove egli sarebbe stato visto dalla principessa, la figlia di Faraone. La principessa ebbe compassione di lui, e dette un salario alla madre di Mosè affinché lo allattasse e quindi lo accolse nella sua casa regale come figlio. Attraverso queste azioni, che avvennero a motivo della fede dei genitori di Mosè, la vita di Mosè fu risparmiata.

Quale grande fede Mosè ebbe in Dio e nella sua Parola. Questo è l’atteggiamento che deve governare tutti noi. Ci aiuterà ad affrontare grandi crisi ed ottenere vittoria invece di sconfitta. La fede è la miglior benedizione e l’eredità maggiore che possiamo a dare ai nostri figli. Così tanti pensano alla fama, alla ricchezza e al divertimento (dobbiamo farli partecipare alla piccola lega, portarli frequentemente ai circhi e zoo, e dar loro tutti i tipi di giocattoli, ecc.) siano le cose importanti, ma la fede è la più importante.

Vogliamo esaminare la grande fede dei genitori di Mosè per nostro insegnamento. Nel fare ciò, noteremo la presenza, la comunione, la percezione, la priorità, la pace, la protezione, la prudenza, la pazienza ed il premio della loro fede.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:34 #4274

La presenza della loro fede

Molti Israeliti nella terra di Egitto si diedero all’idolatria come narra #Ez 20:6-8. Ma non tutti gli Ebrei avevano apostato. C’erano ancora alcuni che camminavamo "per fede." Fra coloro che camminavano per fede c’erano I genitori di Mosè. Sebbene fossero una coppia oscura fra le migliaia di Israeliti, vivevano però la loro fede fermamente. Le loro circostanze personali non causarono loro di rinunciare alla speranza. Sebbene Amram sarebbe uno di quegli schiavi che lavoravano lunghe, tormentose ore ogni giorno, lui e Iokebed mantennero la loro fede in Dio così bene che quando una crisi li confrontò, si comportarono il più nobilmente possibile.

È possibile vivere una vita cristiana anche se tutti gli altri attorno a te stanno vivendo come pagani. È possibile vivere una vita cristiana anche se pochi altri la stanno vivendo. Basta con le scuse che gli uomini accampano per giustificare il venire meno della fede. Non devi seguire la folla. Tu puoi davvero vivere in ubbidienza a Dio nonostante l’ambiente ostile. Se i genitori di Mosè potevano vivere "per fede" nella terribile situazione in cui si trovavano, come osiamo scusare il nostro fallimento di vivere per fede nel nostro paese. Una delle lezioni che la Bibbia insegna chiaramente è che la fede non dipende da condizioni favorevoli esterne. Dipende dal cuore dell’individuo. Tu puoi provare a scusare la tua mancanza di fede accampando il fatto che sei stato cresciuto male o in un cattivo ambiente religioso. Una tale scusa è inaccettabile, comunque. Altri prima di te lo hanno avuto molto peggio, tuttavia sono cresciuti in fede grandemente ed hanno fatto opere potenti per Dio. La mancanza di vantaggi non scusa la mancanza di fede, neanche limita conquiste nella fede. È solo il tuo cuore a farlo.
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Re: Mosè 05/07/2012 12:36 #4275

L’accortezza della loro fede

L’uomo di fede è un uomo saggio. La saggezza tiene compagnia alla vera fede. La fede non fa agire stoltamente le persone nella loro vita quotidiana. Le decisioni stolte e il comportamento di molti santi evidenziano la loro mancanza di fede. Tale condotta non impressiona il mondo a favore della nostra fede. Le chiese spesso non evidenziano molta saggezza anche nell’amministrazione, nelle costruzioni, nelle finanze, ecc. Il mondo vede tutto questo e non viene impressionato dalla nostra fede.

L’accortezza della fede nella vite dei genitori di Mosè è evidente in ogni cosa che essi fecero a proposito del neonato Mosè. Notiamo espressamente la saggezza della loro fede riguardo l’arca di giunchi preparata per Mosè. Vedremo l’accortezza nel piano per l’arca, la collocazione dell’arca e l’offerta dell’arca.

Il piano per l’arca. "E quando non poté più tenerlo nascosto, prese un canestro fatto di giunchi" #Eso 2:3. I Bambini crescono. A tre mesi, un neonato è più difficile da nascondere che nei primissimi mesi dopo la nascita. Così i genitori di Mosè affrontarono un’altra crisi. Per fede ebbero la risposta. Notiamo il concetto dell’arca e la costruzione dell’arca.

Primo, il concetto dell’arca. I bimbi maschi dovevano essere gettati nel fiume Nilo. I genitori di Mosè si sarebbero ora conformati all’ordine. Comunque il bambino, quando collocato nel Nilo, verrebbe messo in un cestino. Ciò ostacolerebbe il proposito concepito dal crudele re sebbene fosse ancora secondo la sua legge. Darebbe ancora priorità alla via di Dio, non alla via del re. L’arca impedirebbe che il bambino affogasse immediatamente e provvederebbe opportunità per il soccorso. La fede non è ingenua, stupida o mancante di inventiva. Questo concetto, sebbene semplice, era comunque molto intelligente e funzionò a meraviglia.

Secondo, la costruzione dell’arca. "Prese un canestro fatto di giunchi, lo spalmò di bitume e di pece" Eso 2:3. La parola tradotta "giunchi" è "papiro, canna per carta: un tipo di giunco era molto comune nell’antico Egitto, ma che è ora quasi completamente scomparso …  Aveva uno stelo triangolare dello spessore di circa un dito, cresceva in altezza circa dieci piedi; le barche più leggere del Nilo ne venivano fabbricate, mentre la mondatura della pianta veniva utilizzata per vele, materassi, stuoie, sandali ed altri articoli, ma principalmente per la preparazione di carta" (Keil).

La madre di Mosè o comprò il canestro o più verosimilmente lo fece lei stessa.. Per costruirlo, prenderebbe gli steli del papiro e li intreccerebbe a formare un canestro abbastanza capace per contenere Mosè. Lei fece anche una copertura per riparare il neonato Mosè dal sole e dagli insetti. Quindi per renderlo impermeabile, lo spalmò di bitume e di pece. La parola "limo" ("slime" in inglese, "bitume" in italiano) viene anche trovata in Ge 11:3 e Ge 14:10 e significa "asfalto, bitume" (Wilson). La parola tradotta "pece" significa "bitume" (Ibid.) Noi indicheremmo entrambi, limo e pece, per mezzo della parola "catrame." Sarebbe una sostanza eccellente per impermeabilizzare l’arca.

Ricoprire l’arca di giunchi con bitume e pece ci ricorda un’altra arca (stessa parola) che Noè fece. Anche essa era sigillata sia "di dentro che di fuori" Ge 6:14. Entrambe le arche servivano a salvare le persone dalla morte. In quell’opera sono una rappresentazione di Cristo, la Grande Arca di salvezza in cui si trova la salvezza eterna quando in lui si confida per la salvezza.

La collocazione dell’arca. Dopo la costruzione dell’arca, la madre di Mosè "vi pose dentro il bambino, e lo mise nel canneto sulla riva del fiume" Eso 2:3. Si vede saggezza qui, nel porre l’arca dove c’era protezione e dove la principessa si lavava.

Primo, dove c’era protezione. L’arca venne collocata fra il canneto. La parola "canneto" viene tradotta da una parola che si riferisce a "una specie più piccola di papiro" (Endersheim). Era un posto adatto in cui collocare l’arca, poiché il "canneto" avrebbe protetto l’arca dall’essere trascinata giù per il fiume dalla corrente. Manterrebbe l’arca ferma in un posto. Fu un atto così semplice, ma molto sapiente però. La fede è così. Vorremmo vedere di più di questa saggezza di senso comune nelle nostre chiese. Le azioni ottuse viste in così tante chiese oggi riflettono una grande mancanza di fede.

Secondo, dove la principessa si lavava. Come osserveremo nei prossimi versetti, il posto in cui l’arca fu posata significava che l’arca attrarrebbe l’attenzione della principessa, la figlia del Faraone, quando andrebbe a lavarsi nel fiume. I genitori di Mosè sapevano dove la principessa andava a fare il bagno. Essi volevano che vedesse l’arca e scoprisse che cosa c’era dentro. Credevano e giustamente, che quando vedesse chi c’era dentro, avrebbe compassione. La fede utilizzò quella conoscenza per la scelta del luogo in cui l’arca doveva essere posta nel fiume. Di nuovo, l’accortezza della fede fu grande. Camminare per fede accresce la nostra saggezza.
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