Gesù gli disse: Io verrò e lo guarirò. E Gesù disse al centurione: Vai; e come hai creduto, siati fatto.
Mt 8:7,13
Amati, molto probabilmente, quando preghiamo, voi e io facciamo errori altrettanto grandi.
Crediamo di pregare nel modo giusto, ma mi chiedo cosa ne pensa il nostro Signore delle nostre preghiere. Sicuramente spesso deve selezionare ciò che il nostro cuore vuole dire fra tutti gli errori delle nostre labbra, ma è così desideroso di benedirci che basta che la nostra mente sia volenterosa perché accetti la nostra preghiera. Cristo, infatti, si rallegra nell’udire qualsiasi preghiera che implora la guarigione di anime malate a causa del peccato. Inoltre, la sua disponibilità è dimostrata anche dal fatto che fu lieto di esaudire la prima preghiera nella forma in cui gli fu presentata.
Gli anziani gli chiesero di andare a guarire il suo servo, ma questo non fu il modo migliore di presentare la loro richiesta, e sicuramente i pensieri più maturi del centurione non lo avrebbero apprezzato. Perché Gesù sarebbe dovuto andare? Poteva guarire il paziente senza muoversi da dove era. La preghiera degli anziani non rivelava una grande incredulità? Tuttavia, il nostro benedetto Maestro accettò la preghiera così com’era e sembrò dire: « Vedo la misura della vostra fede, e vi darò la benedizione che siete in grado di ricevere ». Il Signore è molto generoso nell’abbassarsi al livello delle nostre capacità, e se dovesse sempre agire secondo il suo modello divino noi saremmo molto affascinati, ma avremmo paura di avvicinarsi a lui. Con la sua condiscendenza, Gesù mette da parte lo splendore della sua maestà per agire e per parlare con noi in modo adatto agli uomini, e a quel punto vediamo la dolce intenzionalità della sua grazia e la lieta disponibilità del suo spirito a farci del bene.
Se possiamo ricevere una benedizione solo in modo inferiore, allora la riceveremo nel modo in cui possiamo prenderla, e poiché la nostra fede non può andare oltre, Cristo farà il miracolo in base a ciò che il nostro pensiero limitato è in grado di concepire, di chiedere e di ricevere. Oh, che amico disponibile abbiamo in Cristo! Abbassa i Cieli e scende, andando incontro al debole nella sua debolezza e allo stanco nella sua stanchezza; esaudendo le preghiere, non solo secondo le ricchezze della sua gloria, ma anche secondo la povertà della nostra debolezza. Notate, inoltre, che quando il centurione mandò un altro ambasciatore, scelto fra i suoi migliori amici, a dire al Maestro: « Non ti far carico di questo disagio, perch’io non son degno che tu entri sotto il mio tetto », il nostro Signore non contestò il cambiamento della preghiera. Alcune persone avrebbero detto: « Ma cos’è che vuoi realmente? Prima mi chiedi di venire, e quando sono quasi arrivato mi mandi a dire di non venire, cosa intendi dirmi? Questo è irrispettoso, e non verrò ». Il nostro gentile Gesù non parlò in questo modo, assolutamente no. Voi e io, che ci reputiamo così grandi, potremmo parlare in questo modo, ma lui mai, perché è molto più grande di noi. Gesù non pensò a se stesso né alla propria dignità, e noi dobbiamo cercare di imitare il suo spirito mite e calmo.
Quando cercate di fare del bene spesso sarete spinti a cambiare direzione a causa dei capricci di coloro a cui volete fare del bene; vi renderete conto che quando avrete fatto ciò che le persone vi hanno chiesto non saranno soddisfatte perché molti adulti sono come bambini ammalati che sono sempre crucciati e di cattivo umore. Dobbiamo assecondare questi poveri cuori come fece il nostro Signore. Cristo era talmente desideroso di benedire che sembrò dare carta bianca a quelli che gliela chiesero: « Sì, avrete la benedizione come volete, basta che siate in grado di riceverla. Vi sarà data secondo la vostra fede ». Il nostro Signore cambiò i propri movimenti senza pressione e fu disposto ad andare in casa del centurione o a non andarci, a seconda della preghiera che la sua fede lo spingeva a presentare. Sia benedetto, benedetto per sempre, il nostro Salvatore misericordioso che non si stanca di noi e che non si offende per i nostri cambiamenti infantili.
