Buttiamo via la gelosia e l'invidia.....
La gelosia è: "Invidia, rivalità" (Enciclopedia Encarta 2000), mentre l'invidia è: "Sentimento di rancore e d'astio per la felicità o le qualità degli altri" (Enciclopedia Encarta 2000).
La gelosia (che porta alla contesa) è prova di carnalità nella chiesa: "Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. Vi ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali.
Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate come qualsiasi uomo"? (1 Corinzi 3:1-3). Invidia e gelosia sono dunque sentimenti negativi presenti in coloro che non gioiscono del bene e delle qualità altrui, ma se ne irritano perché le vorrebbero per sé. È mancanza di amore e di sottomissione a Dio nello accettare la "misura della fede" che Lui ci ha assegnata. Gelosia per un dono di predicazione che può farci ombra, per una famiglia ordinata e sottomessa a Dio, per un'intesa profonda fra coniugi, per l'apprezzamento che altri fratelli ottengono.
Invidia e gelosia, finché non generano contese e altri guai, possono non trasparire all'esterno, ma rodono il nostro rapporto col fratello e rovinano la nostra vita spirituale.
Un esame interessante sarebbe accertare quando proviamo nel nostro cuore (spesso senza rendercene chiaramente conto) il compiacimento per gli errori altrui: tutti sentimenti purtroppo diffusi che per le disgrazie degli altri.
Se riusciamo ad essere sinceri fino in fondo, credo che dovremmo vergognarci e gridare al Signore. Tendenziosità, sospetto, cattiva intenzione presunta negli altri, modo negativo di considerare il fratello, compiacimento restano dentro, ma che avvelenano sovente i rapporti e preparano a guasti più clamorosi.