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ARGOMENTO: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI?

Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 19/02/2013 22:22 #7577

Vi lascio con un esempio su cui riflettere,

Un padre ha due figli ai quali chiede di essere rispettato, mentre uno dei figli lo adora lo ama, l'altro.... nulla di tutto questo, solo un rapporto naturale.

La richiesta da parte del padre di essere rispettato, quale valore assume per entrambi?

Riflettiamo.
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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 20/02/2013 22:09 #7585

L'esempio sopra esposto ci porta a dire che, per il figlio che ama ed adora il padre, la richiesta del padre da assolvere diventa una gioia e le aspettative del padre stesso sono l’obbiettivo primo..... si impegnerà in tutti i modi al fine di rispettarlo.

Per il figlio che non ama il padre le cose diventano difficili, rispettarlo significa adempiere a un dovere che trascina come un peso quotidianamente.

Ritornando alla richiesta fatta da Dio agli Ebrei di non aver altri dei all’infuori del vero Dio, è un comando dato a tutti gli Ebrei sia singolarmente sia come futura nazione in costituzione.

Questo comando non poteva essere assolto senza una reale attitudine di sottomissione volontaria di ogni Ebreo alla sovranità di Dio, attitudine di amorevole sottomissione, riconoscendo il Dio della liberazione dalla schiavitù, il vero Dio a cui andava tutta la loro fedeltà.

Il loro rivolgersi ad altri dei avrebbe denunciato non un errore di distrazione, ma un vero decadimento morale e spirituale volontario, rivolto a stare lontano dalla sottomissione dal vero Dio.

Quindi cosa era in realtà il comando, una sorta di specchio dove era evidente che se non avevano l'amorevole piacere di essere sottomessi al loro Dio, per certo stavano mancando al comando anche se apparentemente l'impegno era rivolto ad una fedeltà solo di facciata.
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Ultima modifica: 20/02/2013 22:42 Da stefano .
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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 20/02/2013 22:45 #7586

.

La tua esposizione si presta a qualche considerazione in più di quella da te fatta, ciò per il fatto che la scrittura tutta è un solo messaggio, quando ne osserviamo un aspetto, ecco che un'altro aspetto s'affaccia alla nostra attenzione... ora, per il tuo scritto, io posso pure ritornare al tema iniziale, "perché i dieci comandamenti?"...

Tu proponi il "quesito":

"Un padre ha due figli ai quali chiede di essere rispettato, mentre uno dei figli lo adora lo ama, l'altro.... nulla di tutto questo, solo un rapporto naturale.
La richiesta da parte del padre di essere rispettato, quale valore assume per entrambi?"


Carissimo, che bisogno c'é per un padre, dover dire di queste cose ai propri figli?...Di avanzare di queste "pretese"...

dalle mie parti corre un detto che pressappoco dice:

" Lo stesso morto insegna a piangere"

ne consegue che certe attitudini e certi comportamenti dovrebbero essere naturali, non dovrebbe esserci alcuna necessità di dover avanzare certe richieste... un morto appunto, non dice e non chiede più nulla... eppure, i suoi cari lo piangono con copiose lacrime anche se nessuno dice loro che così si debba fare... viene dal di dentro la necessità di versare quelle lacrime... ma Dio, ha fatto di più, ben sapendo la durezza del nostro cuore, ha ritenuto necessario di dovercelo dire che se un uomo muore, i familiari lo debbano piangere... lo ha sancito e messo nero su bianco nelle tavole della legge... così si rivolge a noi e ci dice:

"Carissimo Stefano (carissimo francesco o ferdy o Giuseppe oppure "annu"), Io ho a piacere che diventi il tuo Dio, quindi, non andare appresso ad altri dii, non ti chiedo cose impossibili, ma soltanto di dirmi dal profondo del tuo cuore... "io ti voglio bene.. ti amo"... che ti costa?... Che ti costa se sai che io ti ho generato ed anche salvato?... Rispettami per come ti sto mostrando benevolenza..."

Stefano,

queste cose, sono state necessarie scriverle affinché noi cominciassimo a conoscere la volontà di Dio... da soli, non avremmo mai rivolto il nostro sguardo verso di Lui... e questo, Lui lo sa benissimo... ecco che con le scritture tutte, ha inteso mettere degli argini alla nostra corsa verso il baratro, affinchè non cadiamo nel burrone come una mandria impazzita e autolesionista...
L'eterno Dio conoscendoci sin dentro le nostre viscere, ha ritenuto di doverci insegnare anche a soffiarci il naso, a respirare e a mangiare... da soli, lasciati a noi stessi, saremmo morti ancor prima di inalare la prima boccata d'aria... non saremmo stati capaci nemmeno di darci da noi stessi il "classico" pugno in un occhio...


f.sco
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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 21/02/2013 22:47 #7594

Solo l'attitudine giusta, di un cuore arreso, risponde allo standard di fedeltà richiesto dal comandamento di Dio.

Questo desiderava Dio dagli Ebrei, un cuore arreso al solo ed unico sovrano che li aveva liberati dalla schiavitù.

Questo si nasconde dietro questo comando.

Prossimo post approfondiremo questo comando rivolto al credente di oggi.
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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 22/02/2013 17:06 #7606

Prima di passare a considerare il comando alla luce delle considerazioni contemporanee, vi porto alla vostra attenzione alcune divinità diffuse trà gli Egizi a cui il popolo di Dio doveva stare lontano.

Serket

Appartiene alla cerchia delle dee maghe, associate a Iside. Dea scorpione, era rappresentata come scorpione a testa di donna o come donna con uno scorpione in testa. Secondo le leggende locali era la madre di Harakhte (il sole all'orizzonte) e sposa di Horus.

Nun

Massa liquida primordiale da cui é emerso il dio-sole Atum-ra. Oltre che nei miti della creazione compare in quello della distruzione del genere umano come la divinità che consigliò a Ra di inviare il proprio occhio contro i ribelli.

Upuaut

L'apritore di strade.

Apis

Toro sacro, considerato incarnazione di Ptah.

Apofi

Nome del serpente che nel regno di Duat (oltretomba) lotta contro il dio sole per contrastarne l'approdo a oriente.

Heh

Milioni, associato ad altri Heh presenta le pervasività dell'aria.

Min

Dio della terra e della fecondità, appellativo di Horus. Era il dio locale di Coptos e della regione desertica tra il Nilo ed il mar Rosso, come pure di Panopolis. Veniva sempre rappresentato come dio itifallico.

Montu

Dio guerriero, patrono della guerra e delle sue arti.

Tueret

Dea ippopotamo, protettrice della casa e della gravidanza.

Seshat

Dea del destino.

Khepri

Nome che indica l'aspetto mattiniero del sole, generalmente rappresentato come scarabeo.

Imset

Figlio di Horus, dalla testa umana. Dio funerario, rappresentato sul vaso canopo contenente il fegato. E' posto sotto la protezione di Iside.

Hapy

Figlio di Horus, dalla testa di babbuino. Dio funerario, rappresentato sul vaso canopo contenente i polmoni. E' posto sotto la protezione di Nefthi.

Quebhsenuf

Figlio di Horus, dalla testa di falcone. Dio funerario, rappresentato sul vaso canopo contenente l'intestino. E' posto sotto la protezione di Selket.

Duamutef

Figlio di Horus, dalla testa di sciacallo. Dio funerario, rappresentato sul vaso canopo contenente lo stomaco. E' posto sotto la protezione di Neith.

Bastet

Dea di Bubasti. Raffigurata con testa di gatta, fa parte di un mito che la vede ultima trasformazione del ciclo: l'occhio del sole, figlio di Ra, si era infuriato e, trasformatosi in leonessa (Sekhmet) era fuggita in Nubia; qui, raggiunta da Thot, era stata calmata dal dio. Più tranquilla, si trasformò in donna dalla testa di gatta, dall'indole pacifica.



Nekhbet

Dea avvoltoio di El Kab. Era associata alla regalità.

Uaget

Dea serpente di Buto, era patrona della regalità e associata a Nekhbet nei titoli del faraone.

...................

Altra considerazione di come vivevano la morale gli Egizi:

Nel momento della sua salita al trono, il faraone prestava giuramento a Maat, mentre, al termine della vita terrena, nella sala di Maat, o sala della giustizia, si svolgeva la pesatura del cuore del defunto con la piuma della giustizia.
Questa era la tradizionale dichiarazione di innocenza (dal Papiro di Ani) di fronte a Osiride:

Non ho detto il falso
Non ho commesso razzie
Non ho rubato
Non ho ucciso uomini
Non ho commesso slealtà
Non ho sottratto le offerte al dio
Non ho detto bugie
Non ho sottratto cibo
Non ho disonorato la mia reputazione
Non ho commesso trasgressioni
Non ho ucciso tori sacri
Non ho commesso spergiuro
Non ho rubato il pane
Non ho origliato
Non ho parlato male di altri
Non ho litigato se non per cose giuste
Non ho commesso atti omosessuali
Non ho avuto comportamenti riprovevoli
Non ho spaventato nessuno
Non ho ceduto all'ira
Non sono stato sordo alle parole di verità
Non ho arrecato disturbo
Non ho compiuto inganni
Non ho avuto una condotta cattiva
Non mi sono accoppiato (con un ragazzo)
Non sono stato negligente
Non sono stato litigioso
Non sono stato esageratamente attivo
Non sono stato impaziente
Non ho commesso affronti contro l'immagine di un dio
Non ho mancato alla mia parola
Non ho commesso cose malvagie
Non ho avuto visioni di demoni
Non ho congiurato contro il re
Non ho proceduto a stento nell'acqua
Non ho alzato la voce
Non ho ingiuriato dio
Non ho avuto dei privilegi a mio vantaggio
Non sono ricco se non grazie a ciò che mi appartiene
Non ho bestemmiato il nome del dio della città .

A quanto pare anche loro avevano una morale molto alta.( eppure erano pagani)

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Ultima modifica: 22/02/2013 17:08 Da stefano .
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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 22/02/2013 21:04 #7608

Credo sia chiaro, gli Ebrei dovevano fedeltà a Dio escludendo dalla loro vita prima e dalla loro nazione nascente dopo, ogni idolo o dei all'infuori del vero Dio.

Credo sia chiaro cosi come fu dato, il comando era esclusivamente per il popolo Ebreo.

La domanda è, come possiamo attualizzarlo oggi noi credenti, visto che gli idoli pagani, statuette, o altri dei degli altri popoli, non possono essere assimilati agli idoli dei popoli pagani vicino agli Ebrei?

Diventa ovvio il discorso che se recepiamo anche noi credenti oggi il comando, dobbiamo per forza di cose contestualizzarlo.

Contestualizzarlo perchè...... perchè noi non siamo gli Ebrei, non siamo in quel tempo, non abbiamo quel tipo di Idoli.


Ripropongo il comando :
2 Io sono il Signore tuo Dio, il quale ti
trassi dalla terra d’Egitto, dalla casa di
schiavi [da quel paese, che per voi era
un ergastolo].
3 Non avere altri dèi in faccia a me.



A questo punto vorrei chiedere a Francesco un parere sulla possibile contestualizzazione di questo comando a noi oggi.








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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 22/02/2013 21:45 #7610

.

Noi credenti in Cristo Gesù, dovremmo solo arrossire per come ci relazioniamo col nostro Dio, il vero ed unico Dio...
molte di quelle dichiarazioni che Stefano ha elencate, di sovente noi non siamo degni di pronunciarle... e giustamente Stefano conclude con quelle parole di sgomento/rammarico/meraviglia...

se poi riflettiamo un tantino, la cosa diventa ancor più "pesante" contro di noi, la liberazione del popolo eletto che l'eterno Dio ha operato, deve aver suscitato dei travagli molto profondi nell'animo degli egizi, loro come gli ebrei, hanno visto le potenze che si scontravano in quella situazione... da un lato i loro molti dii e la loro morale che implicava esser loro fedeli; dall'altro lato, un popolo (il popolo eletto)notoriamente dal collo duro, che credo anche in cattività non è che fossero l'eccellenza del genere umano...eppure, agli occhi degli egizi, la cosa deve averli sgomentato come ora quì per altri versi ha sgomentato Stefano ma nel verso opposto!

Devono aver pensato:

"Ma che avranno di speciale costoro per aver mosso un dio a loro favore?...
Noi di certo siamo migliori di loro e quindi, perché aver timore del loro dio?... di certo non è un gran dio se si contenta di un popolo così fatto!... Di certo, se li raggiungeremo nel deserto dove si sono accampati, li ricondurremo nelle nostre città, a servire noi e i nostri dii che possono vantare noi (egiziani) come popolo con una così alta morale..."


lo stesso succede quando un cristiano notoriamente credente, si comporta fuori dalle regole cristiane e sociali... il non credente ne trae delle considerazioni... e quasi sempre ne usciamo "sconfitti", per mancanza di fermezza nella fede e per comportamenti che lasciano adito a dubbi.


f.sco

Scusa Stefano,
tu hai postato metre io stavo commentado il tuo precedente post... alla luce della tua richiesta, vedrò che parallelismo possiamo far risaltare tra quella situazione e la nostra dei tempi "moderni" e cosa comporta l'aver "modernizzato/adattato" i comandi di Dio...uno ad uno li esamineremo.
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Ultima modifica: 22/02/2013 21:52 Da francotecnos.
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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 22/02/2013 22:55 #7611

.

Riporto da Stefano:

"Ripropongo il comando :
2 Io sono il Signore tuo Dio, il quale ti
trassi dalla terra d’Egitto, dalla casa di
schiavi [da quel paese, che per voi era
un ergastolo].
3 Non avere altri dèi in faccia a me.

A questo punto vorrei chiedere a Francesco un parere sulla possibile contestualizzazione di questo comando a noi oggi."


Una piccola premessa è d'obbligo,

l'Iddio che trasse fuori dalla schiavitù d'Egitto "quel" popolo, E' lo stesso Dio che ve li mandò o che permise vi andassero in schiavitù; E' lo stesso Dio che noi adoriamo e a cui dobbiamo rispetto, E' lo stresso Dio che per tramite Gesù Suo figlio, ha riscattato tutta l'umanità per i fatti di Eden....
giusto per la precisione!..

Dietro invito di Stefano,
cerco di esporre una mia "visione"; non ho la pretesa che quanto dirò/scriverò, sia da prendere come oro colato, ma sicuramente è ciò che sento di dire/scrivere...

Gli idoli che esistevano nell'antico Egitto come pure quelli che esistono tutt'ora in molte popolazioni, si "proponevano" e si "propongono" con i chiari connotati di un dio... nessun dubbio quindi, chi vi si appressa sa cosa sta facendo... se è un cristiano credente sa anchen che un idolo è nulla al cospetto del vero Dio... sa come deve comportarsi e cosa sentire dentro il proprio animo.
Purtroppo però, spessissime volte il credente "moderno", non si rende conto di essere un credente all'acqua di rose, un credente sui generis; non s'accorge di quanti idoli lo circondano e che li sta pure servendo... un idolo o un dio pagano, come dicevo, ha i chiari connotati di un dio e noi come detto, sappiamo che dobbiamo ritenreli come cosa da nulla, ma che dire della dedizione verso la carrozzeria della nostra autovettura?, Verso i tappetini e le gomme delle ruote...

proprio oggi,

sotto casa "mia", un giovane era intento a mettere a "lucido" la propria auto, da tener presente che lui non lavora, che la famiglia versa in pessime condizioni economiche... eppure, era lì a lucidare la propria auto, a pulirla e a ripulirla dalla polvere che si è depositata pur restando ferma... per mancanza di benzina; da lungo tempo ferma per mancanza di benzina. Dico, che importanza riveste quella macchina per quel ragazzo?... E sia chiaro, la macchina va pulita e manutenzionata a dovere, è uno strumento che serve per come è organizzata la società in cui siamo immersi... ma non dobbiamo dedicarle un secondo più del necessario!...
Per quel ragazzo (per molti di noi), aver cura della propria autovettura, è diventato un "impegno" che ci delizia, la agghindiamo di perfili lucenti, di ogetti d'arredo come fosse casa nostra; se qualcuno osa sfiorarla con un dito ci muoviamo a gelosia come e più se fosse nostra moglie o la nostra fidanzata/o!... Nooo, non è un idolo, nemmeno un dio egizio o dell'Africa nera e neppure un dio gallico... è un semplice mezzo di trasporto... e noi "l'adoriamo". Ogni momento sottratto a "cose" di vero valore, ogni momento sottratto a Dio per un "idolo", ci mette in serio pericolo.
Anche se al tempo nostro non vedremo un mare aprirsi per lasciarci passare, anche se un monte non tuonerà per indicare che sopra vi è Dio, non dimentichiamo che "quel" Dio è pure il nostro Dio e come allora, si muove a gelosia quando non è al centreo delle nostre attenzioni, quando distogliamo il pensiero dalle "cose" che Lo riguardano. Grazie a Gesù se non veniamo più pesantemente puniti, ma non adagiamoci sugli allori, non ci appartengono.

Ora dovrei elencare gli idoli che ci circondano e di cui ci circondiamo, gli idoli nascosti alla nostra coscienza e quindi più pericolosi e tenaci da estirpare, ma non lo farò, per delicatezza e per rispetto verso di voi/noi, non li elencherò, ma esaminiamoci nel profondo del nostro cuore, snidiamo queste presenze occulte che ci condizionano rubando la lode che va solo a quell'unico Dio che Mosè "vide"sul monte Sinai/Horeb.


f.sco
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Ultima modifica: 23/02/2013 11:13 Da francotecnos.
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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 23/02/2013 14:46 #7616

Carissimo Francesco grazie per il tuo contributo.

Non possiamo nascondere la necessita di cambiare la struttura dell'idolo pur facendo rimanere saldo il principio dell'idolatria.

Gli idoli di oggi sono sicuramente di diversa natura rispetto agli idoli dei popoli pagani vicino agli Ebrei, come ha citato Francesco, quasi sicuramente non sono delle immagini, statue, ( anche se queste sono diffuse nella pseudo cristianità per indurre all'idolatria),figure.

Oggi il pericolo rimane sempre l'idolo, ovvero qualsiasi cosa che prende il primo posto a Dio, mettendo Dio stesso in secondo ordine nella nostra vita, esso è un idolo a tutti gli effetti, e noi siamo degli idolatri a tutti gli effetti, al pari di chi all'ora adorava gli idoli pagani.



Però Carissimo Francesco permettimi di inquadrare la cosa in modo definitivo.

Per far nostro il comando di Dio, occorre far nostro e contestualizzare tutto il comando,

Ossia:

Io sono il Signore tuo Dio, il quale ti
trassi dalla terra d’Egitto, dalla casa di
schiavi [da quel paese, che per voi era
un ergastolo].
3 Non avere altri dèi in faccia a me.



Se rivolto a noi, quale domanda dobbiamo porci?

Perchè non dobbiamo avere altri idoli che ci sottraggono dal vero Dio'

Come fu vero che gli Ebrei erano debitori a Dio, per la liberazione dal paese di Egitto.
Anche noi siamo debitori al Dio, in quanto ci ha tratto fuori dal luogo dominate del peccato.
Anche noi in un certo senso siamo stati liberati dall'Egitto del peccato che ci teneva schiavi e per noi non c'era più nulla da fare.


Oggi il comando ci giunge più fresco che mai ricordandoci, che noi siamo stati tratti dal fango pantanoso del peccato, siamo stati liberati, grazie al sacrificio di Gesù il Figlio di Dio stesso.

Come possiamo calpestare con la nostra infedeltà tale comando, come possiamo trascurare una cosi tale salvezza, come scaperemo se la trascureremo.

Ecco che il comando oggi assume un duplice aspetto; per il credente ( il quale è stato liberato dell'Egitto del peccato) è la meta quotidiana, lo scopo della sua vita, la concentrazione della propria volontà verso la fedeltà a Dio.

Per il non credente (il quale giace ancora nell'Egitto del peccato) il comando non genera alcuna cosa, semmai sancisce una mancanza.....quella che testimonia contro di lui in quanto ancora schiavo dell'Egitto del peccato.

Perchè solo all'ora cioè una volta liberati, si può attuare con forza e con desiderio una vita fedele a Dio, sempre più lontani da qualsiasi idolo.......

Cosa voglio dire Caro Francesco, che se non si è stati liberati, perdonati, salvati, diventa pressoché impossibile/inutile il rispetto del comando, in quando mancano le motivazioni di base che spingono il cuore verso l'amore di Dio, facendo del comando, un legalistico adempimento, che in pratica si rivela solo una farsa.
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Re: PERCHE' i 10 COMANDAMENTI? 24/02/2013 14:43 #7627

Per concludere anche se non in modo esaustivo il primo comando, le considerazioni dell'Apostolo Paolo circa questa verità sono davvero sorprendenti.

Per l'Apostolo questo comando è nel suo cuore, leggete un po’ cosa dice:

Filippesi 3:8
Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo.

Non credo che ci voglia poi tanto per intuire che per Paolo, Dio è al di sopra di ogni cosa, per la conoscenza del Figlio di Dio l'Apostolo ritiene tutte le cose di secondaria importanza, anzi davanti all'eccellenza della conoscenza di Gesù sono addirittura spazzatura.

Quale idolo poteva mai penetrare in un cuore così innamorato di Dio e della sua opera?

Se gli idoli erano spazzatura chi mai penserebbe di ritenerla nel cuore?

Questa è """""permettetemi il termine""""" l'innovazione CHE INTRODUCE LA GRAZIA che compie la legge, SI LA COMPIE APPIENO......GLI IDOLI DIVENTANO LA SPAZZATURA.
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