Sul fatto che Dio stabilì che Canaan fosse il simbolico riposo per gli Ebrei che credevano, ed effettivamente coloro che credevano, quali Caleb e Giosuè, entrarono in Canaan; analogamente, quelli che ora credono, entreranno nel riposo di Dio.
Sul fatto che esiste certamente un altro riposo oltre a quello del settimo giorno istituito e osservato prima e dopo la caduta, e oltre il riposo simbolico in Canaan, di cui la maggior parte degli Ebrei non godettero a causa della loro mancanza di fede. Perciò il Salmista ha parlato di un altro giorno e di un altro riposo, da cui è evidente che c’è un Sabato ancor più spirituale ed eccellente, in serbo per il popolo di Dio, di quello nel quale Giosuè guidò gli Ebrei. Eb 4:6-9 Questo riposo è dovuto alla grazia di Dio ed è uno stato di benessere spirituale e santità, proprio grazie all’Evangelo. Questo, insomma, è il riposo con cui il Signore Gesù, il nostro Giosuè, fa sì che le anime stanche e le coscienze risvegliate si riposino e siano consolate. Questo riposo, poi, è glorioso, è l’eterno Sabato del Cielo, che porta la natura e la grazia alla loro perfezione, e in cui il popolo di Dio raggiungerà la méta della propria fede e l’oggetto dei propri desideri.
Tutto questo è ulteriormente provato grazie ai gloriosi precursori, che di fatto hanno preso possesso di un tale riposo-Dio e Cristo. Difatti è certo che Dio, dopo aver creato il mondo in sei giorni, entrò nel suo riposo. Ed è anche certo che Cristo, quando ebbe finito di compiere la nostra redenzione, entrò nel suo riposo. Ma questi non sono solo esempi, ma sono anche come caparre, che ci assicurano che i credenti entreranno nel loro riposo: Chi entra nel riposo di Lui si riposa anch’egli dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue. Eb 4:10 Ogni vero credente, dunque, si riposa dalle sue opere di giustizia e dalle gravose opere della Legge, così come Dio e Cristo si sono riposati dalle opere della creazione e redenzione.
L’apostolo conferma, quindi, il misero stato di coloro che non credono; essi non entreranno nel suo riposo spirituale, rappresentato sulla terra dalla grazia di Dio e poi dalla gloria nell’aldilà. Questo è certo, così come è assolutamente affidabile la Parola e il giuramento di Dio. Com’è dunque certo che Dio entrò nel suo riposo, così è anche certo che i non credenti ostinati ne saranno esclusi. Com’è certo che gli Ebrei non credenti ne saranno esclusi. Com’è certo che gli Ebrei non credenti caddero morti nel deserto e non raggiunsero la Terra Promessa, così è certo che i non credenti saranno distrutti e non andranno mai in Cielo. Com’è certo che Giosué, il grande capitano degli Ebrei, non poté dar loro il possesso di Canaan a causa della loro mancanza di fede, nonostante il suo eminente valore e comportamento, così è certo che perfino Gesù stesso, Capitano della nostra salvezza, nonostante tutta la pienezza della grazia e della potenza che c’è in Lui, non darà, non può dare, ai non credenti ostinati il riposo spirituale ed eterno. Esso è riservato solo al vero popolo di Dio; gli altri, a causa del loro peccato, si abbandonano a un’eterna inquietudine.