"Il pubblicano invece, stando lontano, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto dicendo: O Dio sii placato verso me peccatore". (Luca 18:13).
Il predicatore Charles Spurgeon racconto' la storia di un Duca imbarcatosi su una nave che trasportava prigionieri.
Sceso sotto coperta a parlare con i criminali costretti a remare, il nobiluomo chiese loro di cosa si fossero resi colpevoli, ma tutti si dichiaravano innocenti, accusando il giudice di essere stato corrotto. Fuori dal coro, un giovane disse:"Signore, non so quanti altri meritano di essere qui, ma io sicuramente merito di essere qua perche' ho rubato dei soldi". Il Duca esclamo':"Razza di farabutto! Che cosa ci fai qui in mezzo a tutte queste persone oneste? Va via di qua subito!". Il Duca ordino' che quel detenuto fosse rilasciato.
La chiave della liberta' per quel prigioniero fu l'ammissione della propria colpa.
Questo vale anche per la salvezza dell'anima. Finche' non ammettiamo di essere peccatori bisognosi di perdono e riscatto dalla condanna divina, non possiamo essere giustificati da Cristo, che si sostitui' a ciascuno di noi, espiando sulla croce.