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ARGOMENTO: Chi era Saulo, poi Paolo

Chi era Saulo, poi Paolo 13/05/2012 23:09 #2813

Persecutore dei credenti



Le prime volte che le Scritture parlano di Paolo, nulla lascia pensare assolutamente che sarebbe diventato il più grande ambasciatore di Gesù Cristo che la chiesa abbia mai avuto. Al contrario, le prime volte che le Scritture parlano di Paolo lo descrivono come un vile persecutore dei seguaci di Gesù Cristo. La prima volta che Paolo viene menzionato nelle Scritture non solo non si allude assolutamente al suo grande zelo futuro per Cristo, ma non si parla neppure della sua grande fama mondiale futura, perché la prima volta che le Scritture parlano di Paolo dicono soltanto che custodiva le vesti di quelli che lapidarono Stefano #At 7:58. Questa non fu sicuramente una prova di grandezza, ma Paolo non era il tipo da passare inosservato, sia nel bene che nel male! Presto, però, sarebbe diventato il personaggio più importante del libro degli Atti e, come abbiamo osservato, all’inizio non si distinse come ambasciatore fervente di Cristo, bensì come grande persecutore dei seguaci di Cristo.

In questo studio su Paolo come persecutore ci soffermeremo sul contesto del persecutore e sulla brutalità del persecutore.


A cura casa editrice hilkia
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 13/05/2012 23:10 #2814

Contesto del persecutore

Chi era questo persecutore violento dei seguaci di Dio? La sua crudeltà suggerisce che forse era un Romano accecato dall’odio per gli Ebrei, o un criminale vagabondo che girava per le strade e, seguendo la mentalità della massa, amava le ribellioni e trattava gli altri con grande crudeltà. Oppure, come pensò in seguito un importante uomo militare romano, era un noto "Egiziano" che aveva provocato tumulti nella società e guidava quattrocento assassini #At 21:38. Tutte queste descrizioni erano conformi al suo comportamento, ma Paolo non fu nessuna di queste persone perché non era un uomo ateo e contrario a Dio come i Nazisti e i Comunisti che non ebbero misericordia, ma praticarono soltanto la crudeltà verso il prossimo. Sorprendentemente, Paolo era un uomo completamente diverso, come scopriremo esaminando la sua razza, la sua regione, la sua educazione e la sua religione e notando che era un uomo di estrazione nobile, di grande educazione e istruzione ed estremamente religioso e timorato di Dio, cose che ordinariamente non si associano a una persona violenta, sanguinaria e accecata dall’odio.
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 13/05/2012 23:11 #2815

Razza

Paolo era "un Giudeo" #At 22:3 e un Ebreo purosangue, infatti era "ebreo d’ebrei" #Fl 3:5 "cioè aveva genitori e antenati ebrei" (Alford). Diversamente da Timoteo, che aveva una madre Ebrea e un padre greco #At 16:3, Paolo era Ebreo al cento per cento. Inoltre, essendo un Ebreo al cento per cento, Paolo poteva conoscere facilmente la sua discendenza, perciò disse di appartenere alla "tribù di Beniamino" #Fl 3:5, cosa che ci aiuta a comprendere l’origine del nome "Saulo." Questo nome, infatti, onorava il primo re di Israele, che apparteneva alla tribù di Beniamino #1Sa 9:1-2 e che fu l’unico re di questa tribù. Avendo dei genitori ebrei fedeli, Paolo fu "circonciso l’ottavo giorno" #Fl 3:5 in base alle istruzioni che Dio aveva dato ad Abraamo #Ge 17:12 e che furono ribadite anche in seguito #Le 12:3 "Probabilmente in occasione della sua circoncisione Paolo ricevette due nomi: Saulo per la sua famiglia, e Paolo {#At 13:9} per il mondo del commercio e la vita municipale" (F. B. Meyer).

Paolo era realmente di nobile discendenza, che di solito non è caratterizzata dalla crudeltà vile dimostrata nella persecuzione del popolo di Dio. Tuttavia, come insegnano chiaramente le Scritture (cfr.) #Gv 1:13, il nostro comportamento positivo non dipende dalla discendenza umana, bensì dalla discendenza celeste ricevuta mediante la nuova nascita, che produce nell’uomo una condotta veramente pia. Il sangue reale, il sangue ebreo o qualsiasi altro sangue nobile dell’uomo non rende pii: solo il sangue di Gesù Cristo può rendere pii, anche se questa verità è diametralmente opposta a gran parte delle filosofie moderne.
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 13/05/2012 23:12 #2816

Regione

Pur essendo un Ebreo dal sangue puro, il luogo che Paolo considerava la propria patria non era in Israele, bensì a Tarso, una città a circa quindici chilometri dalle rive del mar Mediterraneo, nella regione centro-meridionale della provincia romana della Cilicia. La provincia della Cilicia si trovava nella parte nord-occidentale del mar Mediterraneo. Pur trovandosi a circa quindici chilometri dalle rive del Mediterraneo, grazie al fiume Cydnus, Tarso era una città portuale perché il fiume era navigabile.

Come disse Paolo, Tarso era una "non oscura città" #At 21:39, anzi era una città molto importante. Tarso era "un fiorente centro commerciale e un punto di riferimento per le attività intellettuali e religiose" (F. B. Meyer). Secondo alcuni, nei giorni di gloria la popolazione di questa città raggiunse il mezzo milione di persone (E. M. Blaiklock). Tarso era anche una città molto favorita dai governatori di Roma perché ai tempi delle guerre civili di Roma si era schierata dalla parte di Cesare, diventando così una "città libera," ossia una città che aveva il privilegio di governarsi da sola. Il favore di Roma garantiva anche la cittadinanza romana agli abitanti di Tarso, e questo spiega perché Paolo poté rivendicare legittimamente la propria cittadinanza romana #At 22:25-28. Paolo, infatti, era un cittadino libero "di nascita" #At 22:28 perché era nato da genitori che, essendo cittadini di Tarso, erano già cittadini romani.

Tuttavia, indipendentemente da tutta la sua grandezza, la fama e il riconoscimento durevole di cui gode Tarso derivano dal fatto che a questa città è associato l’apostolo Paolo. Questo ci ricorda cosa è veramente durevole e importante.
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 13/05/2012 23:13 #2817

Educazione

Qui osserveremo due aspetti particolarmente importanti della sua eccellente educazione: l’istruzione e la professione di Paolo.

Istruzione. Diversamente dai primi apostoli, che erano uomini illetterati #At 4:13, Paolo era una persona molto istruita. Come abbiamo già accennato brevemente, la sua città natale (Tarso) garantiva molte opportunità di istruzione. Tarso fu "descritta … da Strabone come una città dedica alla scienza, uguale o superiore ad Alessandria e Atene … [perciò] i vantaggi e le opportunità di cui godette Paolo riguardo alla sua istruzione furono tra i migliori dell’impero romano … e … spiegano le frequenti allusioni alla letteratura classica nei suoi scritti e nei suoi discorsi" (J. A. Alexander). Quando fu più grande, Paolo fu mandato a Gerusalemme e venne "allevato in questa città, ai piedi di Gamaliele" #At 22:3. Per gli Ebrei, questa era un’istruzione eccellente perché Gamaliele "era definito dai suoi contemporanei" la bellezza della legge, "e tra gli Ebrei è ancora ricordato come un grande Rabbino" (Stalker). Inoltre, riguardo a quest’uomo, il Talmud afferma che "quando morì, cessò l’onore della Torah (legge), e si estinsero la purezza e la pietà" (A. C. Gaebelein). Il grande rispetto degli Ebrei per Gamaliele si osserva in #At 5:34, dove leggiamo che era "onorato da tutto il popolo." Di conseguenza, Paolo ricevette veramente un’eccellente istruzione: ricevette l’istruzione secolare a Tarso, che ai suoi tempi era uno dei centri migliori per l’istruzione, e ricevette l’istruzione religiosa a Gerusalemme, da Gamaliele, che a quei tempi per gli Ebrei era la miglior istruzione religiosa che si potesse ricevere.

Tuttavia, per quanto fosse stata eccellente sia a Tarso che a Gerusalemme, l’istruzione di Paolo (come molte istruzioni di oggi) non gli garantì assolutamente le risposte giuste alla maggior parte delle domande che tutti si pongono nella vita. Invece di indicargli Cristo, infatti, l’istruzione di Paolo lo allontanò da Cristo e, invece di incoraggiarlo a onorare Cristo, lo incoraggiò a odiarlo. Non c’è da stupirsi, dunque, se in seguito Paolo associò la sua istruzione al "danno" insieme a molte altre cose sommamente apprezzate dal mondo #Fl 3:8. Tuttavia, malgrado questa verità, oggi vi sono molti credenti che sprecano tempo e denaro per frequentare scuole e università in cui si insegnano cose che allontanano da Cristo, trascurando invece lo studio della Parola di Dio. I credenti di oggi hanno disperatamente bisogno di correggere le loro priorità e i loro valori relativi all’istruzione.

Professione. Paolo non si dedicò all’intelletto a discapito della praticità, infatti imparò anche il lavoro manuale di fabbricante di tende #At 18:3. Un antico proverbio ebraico dice che "chi non insegna un mestiere [a suo figlio] gli insegna a diventare un ladro." Stalker osserva che "una regola ebraica stabiliva che ogni ragazzo, indipendentemente dalla sua professione, doveva imparare un mestiere da utilizzare nei momenti della necessità. Questa era una regola saggia perché garantiva un’occupazione ai giovani nell’età in cui troppo tempo libero è pericoloso, e faceva sperimentare ai ricchi e agli eruditi i sentimenti di chi deve guadagnarsi da vivere con il sudore della fronte." La pigrizia e l’accidia non erano approvate dai buoni Israeliti, che invece onoravano il lavoro. Questa filosofia dovrebbe essere recuperata anche in questo periodo di pigrizia e accidia.

Il mestiere imparato da Paolo lo aiutò a mantenersi durante l’opera missionaria. Come fin troppi missionari (o pastori o altri credenti), Paolo non godeva di grandi entrate materiali, perciò per provvedere alle necessità quotidiane ricorse alla fabbricazione di tende. Costruire tende fu particolarmente utile durante i viaggi missionari, mentre molti altri mestieri non si sarebbero adattati al suo ministero. Come osserva F. B. Meyer, infatti, "questo mestiere … fu particolarmente adatto alle esigenze di una vita di peregrinazioni. Altri mestieri avrebbero richiesto un’officina e degli utensili costosi, mentre la fabbricazione di tende necessitava solo di operosità, poteva essere svolta ovunque e richiedeva pochissimi materiali e utensili".

Il fatto che Paolo dovette ricorrere alla fabbricazione di tende per provvedere alle proprie necessità sarà sempre motivo di rimprovero per molti suoi contemporanei. Per queste persone, infatti, non aver sostenuto l’apostolo più insigne di tutti costringendolo a ricorrere alla fabbricazione di tende per supplire alle proprie necessità personali è una grande condanna. Tuttavia, i contemporanei di Paolo non sono gli unici da condannare perché in ogni generazione vi sono moltissime persone che hanno trattato i pastori, i missionari e i credenti come fu trattato Paolo. Queste persone non hanno sostenuto i servitori di Dio, costringendoli a fare lavori extra per mantenersi. Il fatto che i membri di chiesa avari, pur godendo di un ottimo stipendio e di grandi comodità, non si sentano in colpa e lascino morire di fame i servitori di Dio, esigendo che lavorino più di tutti gli altri e che garantiscano sempre risultati eccellenti, sarà
una vergogna eterna per loro.
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 13/05/2012 23:15 #2818

Religione

Diversamente da molti giovani in ogni generazione, i primi anni della vita di Paolo non furono caratterizzati dal disinteresse e dalla durezza nei confronti della religione perché Paolo non fu né un ateo né un religioso tiepido. Al contrario, Paolo era un ebreo molto religioso, infatti lui stesso disse: "mi segnalavo nel giudaismo più di molti della mia età fra i miei connazionali, essendo estremamente zelante delle tradizioni dei miei padri" #Ga 1:14. Di conseguenza, Paolo "seguiva scrupolosamente tutte le osservanze della legge e le tradizioni degli anziani" (Gaebelein). Paolo non visse una vita dissoluta o macchiata da trasgressioni immorali. "Indipendentemente da quali fossero i suoi combattimenti interiori, la sua condotta fu sempre pura" (Stalker).

Lo zelo religioso di Paolo fu incoraggiato molto dalla sua famiglia perché suo padre era un Fariseo #At 23:6, e in seguito anche Paolo lo diventò #Fl 3:5. Inoltre, l’addestramento ai piedi di Gamaliele non fece altro che intensificare il suo zelo nell’Ebraismo. Alla luce della sua testimonianza "io detti il mio voto," #At 26:10, alcuni ritengono che Paolo progredì molto nella religione e fu accettato dai suoi colleghi religiosi fino al punto di diventare un membro del Sinedrio. In ogni caso, sia che fosse un membro del Sinedrio o meno, Paolo fu sicuramente molto legato a questo gruppo e molto rispettato da loro perché chiese e ottenne l’autorità per perseguitare i credenti in altri paesi #At 9:2.

Essendo di Tarso, Paolo faceva parte della sinagoga di Cilicia a Gerusalemme, infatti quando gli Ebrei dispersi tornarono a Gerusalemme organizzarono delle sinagoghe in base alle città e ai paesi a cui appartenevano in passato. Di conseguenza, nelle Scritture si parla delle sinagoghe di Gerusalemme "dei Liberti, e de’ Cirenei, e degli Alessandrini, e di quei di Cilicia [il paese di Paolo] e d’Asia" #At 6:9. Il fatto di appartenere alla sinagoga della Cilicia permise a Paolo di entrare in contratto con Stefano, ed è per questo che la prima volta che nelle Scritture si parla di Paolo è in relazione al fatto che custodì le vesti di quelli che lapidarono Stefano #At 7:58. Tra la folla che quel giorno si radunò fuori dalla città per assistere alla lapidazione di Stefano, chi avrebbe mai immaginato che l’uomo che custodiva le vesti dei lapidatori sarebbe diventato un sostenitore del Vangelo di Cristo più grande dell’uomo lapidato? Tuttavia, la potenza di Dio è tale che, mediante Gesù Cristo, può far passare le anime delle persone dalle tenebre alla luce.


Il fatto che questa sia la prima occasione in cui Paolo viene menzionato nelle Scritture indica che sicuramente durante il ministero di Cristo Paolo non si trovava a Gerusalemme. Questo significa che, dopo l’addestramento di Gamaliele, Paolo tornò a Tarso, ma subito dopo la Pentecoste tornò a Gerusalemme, la città in cui desiderava trovarsi qualsiasi ebreo con la stessa passione religiosa di Paolo. Molto probabilmente, se fosse andato a Gerusalemme prima, Paolo sarebbe stato menzionato nelle Scritture perché per natura era un uomo che si trovava sempre dove si svolgeva l’azione. Nessun altro scrittore, e neppure Luca che in seguito frequentò Paolo molto da vicino, menziona il fatto che durante il ministero di Cristo o durante la Pentecoste Paolo fosse a Gerusalemme. Inoltre, neppure lo stesso Paolo dice di essere stato a Gerusalemme in questo periodo, e sicuramente non può trattarsi di una svista nei suoi scritti.

Il fatto che Paolo fosse estremamente zelante nella religione, ma che allo stesso tempo si contrapponesse nettamente a Gesù Cristo, enfatizza la verità che nessuna religione senza Cristo può supplire alle necessità umane. Nel mondo le religioni non mancano, ma poche esaltano Cristo, perciò poche religioni suppliscono alle necessità principali dell’anima umana. Si può essere molto religiosi, ma se la religione esclude Gesù Cristo come unico Redentore dell’umanità, si è persi come la maggior parte delle persone non religiose del mondo. Per valutare le religioni, la prima cosa da fare è verificare che posizione assumono nei confronti di Gesù Cristo.
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 15/05/2012 22:23 #2900

Sicuramente sono del parere che c'è una differenza fra Saul di Tarso e Paolo.

Saul di Tarso era un religioso e un osservatore della legge.

Cristo lo chiamò personalmente e gli cambiò la vita e il nome in Paolo

Saul di Tarso non era ancora convertito quando partecipò all'uccisione di Stefano.

Saul di Tarso perseguitava quelli che avevano intrapreso la nuova via.


La differenza è che si può particare religione senza conoscere Cristo Gesù.

In effetti, se non si è chiamati e non si riceve lo spirito Santo, nessun uomo può
conoscere Dio
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 19/05/2012 11:59 #3036

Saulo da Tarso e l'apostolo Paolo. Un uomo e due personalita'. Il persecutore ed il perseguitato. Il vecchio uomo, il nuovo uomo. Il primo figura zelante del giudaesimo, integralista e fondamentalista dell'ebraesimo; il secondo salvato per grazia, cristiano autentico, grande evangelista, esempio di fede, irremovibile fino al giorno del suo martirio.
Interessante notare come quest'uomo, quando conobbe Gesu', divenendone prima un diligente discepolo, poi un tenace apostolo, cambio' il suo nome da Saulo in Paolo (dal latino paulus, che significa piccolo).
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 20/05/2012 10:43 #3053

Sicuramente non è la piena verità

Paolo era un apostolo, apostolo dei gentili.

Saul di Tarso non cambiò il nome, e non conobbe Cristo.

Fu Cristo ha chiamare Saul di Tarso fu Cristo a cambiare il suo nome in Paolo.

Quello che dimostra la Scrittura e che è Cristo a fare ogni cosa e non l'uomo.
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Re: Chi era Saulo, poi Paolo 20/05/2012 15:18 #3068

Libero tu scrivi il seguente,Saul di Tarso non cambiò il nome, e non conobbe Cristo.

Fu Cristo ha chiamare Saul di Tarso fu Cristo a cambiare il suo nome in Paolo.

Quello che dimostra la Scrittura e che è Cristo a fare ogni cosa e non l'uomo.


Libero quando fai delle conclusioni è necessario spiegare bene, altrimenti, come hai detto in altro post non si capisce nulla di quello che vogliamo dire.

Paolo non conobbe Cristo nella carne, ma ebbe la sua apparizione folgorante , sentì la Sua voce.

La vita di Paolo cambiò, anche il suo nome cambiò in seguito a questa esperienza, che oggi noi definiamo l'incontro spirituale trà Paolo e Gesù.
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