Educazione
Qui osserveremo due aspetti particolarmente importanti della sua eccellente educazione: l’istruzione e la professione di Paolo.
Istruzione. Diversamente dai primi apostoli, che erano uomini illetterati #At 4:13, Paolo era una persona molto istruita. Come abbiamo già accennato brevemente, la sua città natale (Tarso) garantiva molte opportunità di istruzione. Tarso fu "descritta … da Strabone come una città dedica alla scienza, uguale o superiore ad Alessandria e Atene … [perciò] i vantaggi e le opportunità di cui godette Paolo riguardo alla sua istruzione furono tra i migliori dell’impero romano … e … spiegano le frequenti allusioni alla letteratura classica nei suoi scritti e nei suoi discorsi" (J. A. Alexander). Quando fu più grande, Paolo fu mandato a Gerusalemme e venne "allevato in questa città, ai piedi di Gamaliele" #At 22:3. Per gli Ebrei, questa era un’istruzione eccellente perché Gamaliele "era definito dai suoi contemporanei" la bellezza della legge, "e tra gli Ebrei è ancora ricordato come un grande Rabbino" (Stalker). Inoltre, riguardo a quest’uomo, il Talmud afferma che "quando morì, cessò l’onore della Torah (legge), e si estinsero la purezza e la pietà" (A. C. Gaebelein). Il grande rispetto degli Ebrei per Gamaliele si osserva in #At 5:34, dove leggiamo che era "onorato da tutto il popolo." Di conseguenza, Paolo ricevette veramente un’eccellente istruzione: ricevette l’istruzione secolare a Tarso, che ai suoi tempi era uno dei centri migliori per l’istruzione, e ricevette l’istruzione religiosa a Gerusalemme, da Gamaliele, che a quei tempi per gli Ebrei era la miglior istruzione religiosa che si potesse ricevere.
Tuttavia, per quanto fosse stata eccellente sia a Tarso che a Gerusalemme, l’istruzione di Paolo (come molte istruzioni di oggi) non gli garantì assolutamente le risposte giuste alla maggior parte delle domande che tutti si pongono nella vita. Invece di indicargli Cristo, infatti, l’istruzione di Paolo lo allontanò da Cristo e, invece di incoraggiarlo a onorare Cristo, lo incoraggiò a odiarlo. Non c’è da stupirsi, dunque, se in seguito Paolo associò la sua istruzione al "danno" insieme a molte altre cose sommamente apprezzate dal mondo #Fl 3:8. Tuttavia, malgrado questa verità, oggi vi sono molti credenti che sprecano tempo e denaro per frequentare scuole e università in cui si insegnano cose che allontanano da Cristo, trascurando invece lo studio della Parola di Dio. I credenti di oggi hanno disperatamente bisogno di correggere le loro priorità e i loro valori relativi all’istruzione.
Professione. Paolo non si dedicò all’intelletto a discapito della praticità, infatti imparò anche il lavoro manuale di fabbricante di tende #At 18:3. Un antico proverbio ebraico dice che "chi non insegna un mestiere [a suo figlio] gli insegna a diventare un ladro." Stalker osserva che "una regola ebraica stabiliva che ogni ragazzo, indipendentemente dalla sua professione, doveva imparare un mestiere da utilizzare nei momenti della necessità. Questa era una regola saggia perché garantiva un’occupazione ai giovani nell’età in cui troppo tempo libero è pericoloso, e faceva sperimentare ai ricchi e agli eruditi i sentimenti di chi deve guadagnarsi da vivere con il sudore della fronte." La pigrizia e l’accidia non erano approvate dai buoni Israeliti, che invece onoravano il lavoro. Questa filosofia dovrebbe essere recuperata anche in questo periodo di pigrizia e accidia.
Il mestiere imparato da Paolo lo aiutò a mantenersi durante l’opera missionaria. Come fin troppi missionari (o pastori o altri credenti), Paolo non godeva di grandi entrate materiali, perciò per provvedere alle necessità quotidiane ricorse alla fabbricazione di tende. Costruire tende fu particolarmente utile durante i viaggi missionari, mentre molti altri mestieri non si sarebbero adattati al suo ministero. Come osserva F. B. Meyer, infatti, "questo mestiere … fu particolarmente adatto alle esigenze di una vita di peregrinazioni. Altri mestieri avrebbero richiesto un’officina e degli utensili costosi, mentre la fabbricazione di tende necessitava solo di operosità, poteva essere svolta ovunque e richiedeva pochissimi materiali e utensili".
Il fatto che Paolo dovette ricorrere alla fabbricazione di tende per provvedere alle proprie necessità sarà sempre motivo di rimprovero per molti suoi contemporanei. Per queste persone, infatti, non aver sostenuto l’apostolo più insigne di tutti costringendolo a ricorrere alla fabbricazione di tende per supplire alle proprie necessità personali è una grande condanna. Tuttavia, i contemporanei di Paolo non sono gli unici da condannare perché in ogni generazione vi sono moltissime persone che hanno trattato i pastori, i missionari e i credenti come fu trattato Paolo. Queste persone non hanno sostenuto i servitori di Dio, costringendoli a fare lavori extra per mantenersi. Il fatto che i membri di chiesa avari, pur godendo di un ottimo stipendio e di grandi comodità, non si sentano in colpa e lascino morire di fame i servitori di Dio, esigendo che lavorino più di tutti gli altri e che garantiscano sempre risultati eccellenti, sarà una vergogna eterna per loro.