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ARGOMENTO: Espiazione e propiziazione.

Re: Espiazione e propiziazione. 21/12/2013 16:40 #9887

Molto interessante............



Quando Dio ha dato la Torah a Mosè sul Monte Sinai, ha formalizzato il sistema sacrificale degli
animali, insegnando a Israele che ogni volta che c’era un peccato, qualcosa o qualcuno doveva
morire per esso. Quello che il Messia ha fatto per noi può essere visto e capito attraverso lo Yom
Kippur.......

Il sommo sacerdote era interamente responsabile per il Giorno dell'Espiazione. Iniziava la
preparazione per questo giorno una settimana prima. Dormiva nella camera del sommo sacerdote,
nel cortile del tempio, e studiava le leggi di questo giorno speciale. Era molto importante che il
sacerdote non commettesse alcun errore.

Un errore gli avrebbe potuto costare la vita e alla nazione
d’Israele l’espiazione. Il sommo sacerdote, in questo giorno, pronunciava una parola che era
innominabile nelle altre circostanze, almeno nel periodo del Secondo Tempio.

Pronunciava il nome santo di Dio, YHWH, per dieci volta durante il cerimoniale. Ogni volta che il popolo udiva il Nome si prostrava a terra in segno di riverenza.
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Re: Espiazione e propiziazione. 21/12/2013 16:44 #9888

L'interno del Tempio di Salomone era rettangolare, di circa 10,67 mt di larghezza e 42,67 mt di
lunghezza. Era diviso in tre parti. Il sacerdote vi accedeva dal portico, che si trovava più in basso di 5,18 mt. Doveva poi passare attraverso le porta dorata di Cipro, decorata con fiori, palme, e cherubini, ed entrare nell’atrio principale del Tempio, il Luogo Santo. Al di là di una serie di porte in legno d'olivo c’era una stanza alla quale nessun sacerdote ordinario poteva mai accedere: il Luogo Santissimo. Era un cubo perfetto, ogni lato del quale misurava circa 10,67 mt. In esso c’era l’Arca, che conteneva le due tavole di pietra dei Dieci Comandamenti.


Affinché l’operato del sommo sacerdote fosse valido, doveva indossare degli abiti particolari
durante il cerimoniale. Erano definiti sacri in quanto confezionati con le offerte consacrate a Dio. La particolarità degli indumenti serviva a contraddistinguere il sommo sacerdote, e il popolo doveva riconoscere che solo lui avrebbe potuto praticare questo rito. La particolarità degli indumenti faceva sì che tutti coloro che li vedevano, percepivano l’evidenza di questa realtà. Il sommo sacerdote in genere indossava otto indumenti (shemonà begadìm) detti anche abiti d’oro (bigdé zahàv) in quanto alcuni di essi contenevano appunto dell’oro (Lev.8:7-9; Esodo 28). Durante alcune fasi del culto di Yom Kippur il sommo sacerdote indossava soltanto quattro indumenti, tutti di lino bianco, detti perciò abiti bianchi (bigdé lavàn). Il sacerdote comune (cohèn hedyòt) vestiva sempre questi quattro
indumenti durante il culto, ma, a differenza di quella del sommo sacerdote, la sua fascia conteneva
anche lana.

Il sacerdote non era autorizzato a indossare nulla oltre agli abiti prescritti mentre
compiva il suo servizio, neppure tra la pelle e i vestiti (Talmud Zevakhim 19a).

Tutti gli indumenti sacerdotali dovevano essere fabbricati da tessuto di proprietà del popolo e
dovevano essere offerti come contributo al culto del Santuario (Talmud Yomà 35b). Ciò
simboleggiava che i sacerdoti non componevano una casta privilegiata il cui scopo era quello di
elevare se stessa; essi invece mettevano da parte la propria individualità per essere i rappresentanti d’Israele.
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Re: Espiazione e propiziazione. 21/12/2013 16:48 #9889

Il giorno noto come Yom Kippur o Giorno dell’Espiazione...... Che cos’è l’espiazione? È una
delle tante parole bibliche usate ma non sempre comprese. La parola "yom" significa "giorno".
La parola "kippur" viene dalla radice "kaphar", che letteralmente significa coprire o nascondere
(specialmente con bitume); in senso figurato significa espiare o condonare, placare o annullare.
Kippur significa "espiazione o riparazione".
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Re: Espiazione e propiziazione. 22/12/2013 06:48 #9893

.
Un "frammento" dallo scritto di Stefano....


Tutti gli indumenti sacerdotali dovevano essere fabbricati da tessuto di proprietà del popolo e
dovevano essere offerti come contributo al culto del Santuario (Talmud Yomà 35b). Ciò
simboleggiava che i sacerdoti non componevano una casta privilegiata il cui scopo era quello di
elevare se stessa; essi invece mettevano da parte la propria individualità per essere i rappresentanti d’Israele.



Tutti gli indumenti sacerdotali dovevano essere fabbricati da tessuto di proprietà del popolo e

i sacerdoti non componevano una casta privilegiata il cui scopo era quello di
elevare se stessa; essi invece mettevano da parte la propria individualità per essere i rappresentanti d’Israele



Ho evidenziato due porzioni dello scritto che riporto da Stefano, giusto per far risaltare come ci siamo allontanati dalla relazione che l'uomo aveva col proprio Creatore... anche se il sacrificio di Gesù ha stabilita una nuova era, non sta a dire che la relazione col Creatore ora possa essere veicolata da facezzie e "facili costumi"...

mi riferisco ad esempio, alla pratica ( che non condivido) in voga in molte comunità evangeliche, quella che quasi obbliga il pastore a sostentarsi da se e non dipendere dalla comunità dove ministra la parola di Dio... poi però, si va da un eccesso all'altro! Le chiese evangeliche che risiedono in America, si gloriano di avere uno o più pastori che conducono una vita agiata ( dissoluta ), e questa
"moda", ha fatto breccia anche nel nostro paese... anche se poi, alcuni di questi "pastori" poi son finiti in manette!

Che relazione c'é tra il credente moderno e Dio?... Da chi viene ministrata la parola di Dio?.. Abbiamo letto che il sommo sacerdote doveva purificarsi per tempo prima di apprestarsi all'altare, se non era tutto in ordine e secondo il cerimoniale del tempo, lui (il sacerdote) rischiava la propria vita e tutto Israele non poteva godere delle benedizioni di Dio, quindi, il rapporto uomo/Dio, era vissuto con un certo timore e devo dire, era un santo timore... oggi che siamo sotto la grazia, pensiamo di poterci permettere ogni cosa, tanto, l'offerta sacrificale ( Gesù )è stata immolata una volta e per sempre, possiamo star tranquilli! ( NO )

Noi pronunciamo spesso la parola "lavacro", si, il sangue di Gesù ci ha lavati, ci ha resi "candidi" agli occhi del Padre Suo, ma riflettiamoci un attimo, anche se solo visivamente, non vi pare che quel lavacro sia simile a quanto riportato da Stefano?... Mi riferisco alla spiegazione che ci da dello "Yom Kippur"... leggiamola:


Il giorno noto come Yom Kippur o Giorno dell’Espiazione...... Che cos’è l’espiazione? È una
delle tante parole bibliche usate ma non sempre comprese. La parola "yom" significa "giorno".
La parola "kippur" viene dalla radice "kaphar", che letteralmente significa coprire o nascondere
(specialmente con bitume); in senso figurato significa espiare o condonare, placare o annullare.
Kippur significa "espiazione o riparazione".


Si parla di bitume,

ma quanto più prezioso è stato ed è il sangue di Gesù... che magnifica "copertura"!


f.sco
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Ultima modifica: 22/12/2013 06:56 Da francotecnos.
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Re: Espiazione e propiziazione. 22/12/2013 11:20 #9896

OH FINALMEMTE è QUASI PIù BELLO LEGGERE QUI CHE SU EVANGELICI.NET
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Re: Espiazione e propiziazione. 22/12/2013 22:12 #9900

Grazie per i vostri interventi

Vi propongo altro del rituale del "Yom Kippur".



Il sommo sacerdote offriva un torello come sacrificio espiatorio per sé e per il sacerdozio. Riempiva un turibolo con carboni accesi presi dall’altare, poi entrava nel Luogo Santissimo dove avrebbe messo l’incenso sulla brace. L'incenso mandava una nuvola di fumo sopra il propiziatorio, che serviva da coperchio per l'arca dell'alleanza.

Questo era considerato il luogo in cui Dio abitava. Il sommo sacerdote prendeva il sangue del
torello e lo spruzzava sul coperchio e sul terreno di fronte all’arca per purificarli da qualunque
impurità.


Le offerte bruciate erano: sette agnelli, ciascuno di un anno, un vitello, un montone. Il sacrificio per il peccato era un capro.

Ogni passo che il sacerdote doveva compiere era scritto con precisione.
Secondo il Talmud egli faceva quarantatré viaggi tra il cortile e il santuario in questo solenne
giorno.
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Re: Espiazione e propiziazione. 22/12/2013 22:16 #9901

Ordine degli eventi.

Il sacerdote doveva:
1.Togliere le ceneri dall'altare esterno.
2. Immergersi (battezzarsi) per la prima volta. Indossare le vesti dorate.
3. Uccidere l’offerta (bruciata) del mattino.
4. Prendere e aspergere il sangue dell’offerta (bruciata).
5. Preparare cinque lumi della menorah.
6. Offrire l’incenso giornaliero.
7. Preparare i restanti due lumi della menorah.
8. Bruciare l’animale dell’offerta (bruciata) giornaliera sull’altare esterno.
9. Offrire l'offerta giornaliera del fior di farina.
10. Offrire l'offerta Chavitin.
11. Offrire la libagione del vino.
12. Offrire il Mussafim: il vitello e sette agnelli – come offerte (bruciate), insieme al fior di farina e
al vino.
13. Immergersi (battezzarsi) per la seconda volta e poi indossare i paramenti di lino.
14. Fare la prima confessione sull’offerta del vitello per il sommo sacerdote.
15. Gettare le sorti per designare il capro per Dio e quello per Azazel.
16. Fare la seconda confessione sull’offerta del vitello per il sommo sacerdote.
17. Uccidere il vitello come sacrificio per il suo peccato.
18. Eseguire il servizio speciale dell’incenso per Yom HaKippurim: (a) raccogliere un poco di
carbone, (b) raccogliere l'incenso nella siviera, (c) bruciare l'incenso nel Luogo Santissimo. Questo
è il suo primo ingresso fu il suo primo ingresso nel Luogo Santissimo.
19. Cospargere con il sangue del vitello il Luogo Santissimo. Questa è la sua seconda entrata nel
Luogo Santissimo.
20. Uccidere il capro per Dio.
21. Cospargere con il sangue del capro il Luogo Santissimo. Questa è la sua terza entrata nel Luogo
Santissimo.
22. Cospargere con il sangue del vitello la cortina del Luogo Santissimo.
23. Cospargere con il sangue del capro la cortina del Luogo Santissimo.
24. Mescolare il sangue del vitello con quello del capro.
25. Aspergere questa mistura sull'altare interno.
26. Fare la confessione sul capro per Azazel e presentare il capro alla persona designata per portarlo
nel deserto. Questo non era un sacrificio.
27. Rimuovere le interiora del vitello e del capro e metterle in un recipiente.
28. Preparare le membra del vitello e del capro per essere portate nel luogo dove verranno bruciate.
29. Leggere dalla Torah.
30. Immergersi (battezzarsi) per la terza volta, poi rimettersi le vesti dorate.
31. Svolgere il servizio dell’offerta per il peccato del capro espiatorio di Mussafim.
32. Offrire il montone per sé.
33. Offrire il montone per il popolo.
34. Bruciare le interiora del vitello e del capro sull'altare esterno.
35. Immergersi (battezzarsi) per la quarta volta, poi indossare i paramenti bianchi di lino.
36. Rimuovere l’incenso e i carboni ardenti dal Luogo Santissimo. Questo è il suo quarto e ultimo
ingresso nel Luogo Santissimo.
37. Immergersi (battezzarsi) per la quinta volta, poi indossare i paramenti d’oro.
38. Offrire l’offerta (bruciata) giornaliera del pomeriggio.
39. Bruciare l’incenso giornaliero del pomeriggio.
40. Accendere la Menorah.
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Re: Espiazione e propiziazione. 22/12/2013 22:20 #9902

In quel giorno il sommo sacerdote era tenuto ad immergersi completamente in acqua (battesimo)
cinque volte. L’espressione "laverà il corpo nell'acqua" (Lev.16:4,24) significa essere immerso.
Dieci volte il Sommo Sacerdote pronunciava il Nome di Dio nel giorno di Kippur: sei volte in
connessione con il vitello, tre volte con il capro, e una volta con l’estrazione a sorte.


Coloro che gli stavano vicini e che udivano il Nome si prostravano con la faccia a terra, e quelli che stavano lontani dicevano: "Benedetto sia il Suo Nome glorioso il cui regno è per l’eternità". Era attraverso questa cerimonia che veniva concessa l’espiazione per il prossimo anno. Per questo motivo, questo giorno era noto anche come Yom HaPeduth, il Giorno della Redenzione.
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Re: Espiazione e propiziazione. 23/12/2013 09:56 #9903

Dopo tutti questi riti che avete giustamente elencato, mi sento di dire...grazie Signore perché ci hai mandato tuo figlio e Lui è morto per noi.
Dobbiamo solo farlo entrare nella nostra vita e questi riti saranno solo un ricordo del tempo passato.
Che grande opera che ha fatto Gesù per noi!
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In ogni cosa rendete grazie.

Re: Espiazione e propiziazione. 23/12/2013 11:10 #9904

Carissima Anna hai perfettamente ragione..... a dirla tutta, tutti quei riti al massimo avrebbero ancora espiato il peccato del popolo Ebreo, e non i gentili/ pagani che siamo noi.

Se per assurdo fosse ancora in vigore tutto questo oggi noi saremmo esclusi dal perdono degli Ebrei.

Carissima Anna tutto quel cerimoniale copriva i peccati del solo popolo Ebraico.

Con la venuta dell'Agnello d Dio "Gesù il Signore", il perdono è stato offerto non solo al popolo ebraico, ma a tutta l'umanità .....Grazie Signore.



In seguito le analogie del "Yom Kippur" in relazione a Gesù ......a dopo.


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