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ARGOMENTO: Giona

Giona 18/05/2012 15:32 #2982

La parola dell’Eterno fu rivolta a Giona, figliuolo di Amittai, in questi termini: Lèvati, va’ a Ninive, la gran città, e predica contro di lei; perché la loro malvagità è salita nel mio cospetto #Gn 1:1-2.

Il libro di Giona inizia con una proclamazione appassionante del dovere. L’inizio appassionante del libro di Giona stabilisce il tenore di tutto il libro, in cui non troviamo nulla di passivo. Le azioni descritte nel libro di Giona sono ferventi, pronunciate, aggressive e drammatiche, sia che siano azioni positive o negative. Il libro di Giona non è sicuramente un libro noioso!

L’argomento del dovere, che è il fulcro del nostro primo studio su Giona, non è enfatizzato solo nei primi versetti del libro, ma è ripetuto spesso in tutto il libro di Giona. In questo libro viene sottolineato sia il dovere di Giona, che il dovere degli altri, persino del pesce, e vengono indicate anche le conseguenze delle varie risposte alle chiamate al dovere. Infine, le conseguenze sono descritte in modo tale da avvertirci chiaramente del fatto che non dobbiamo disubbidire alla chiamata al dovere che abbiamo ricevuto, e da incoraggiarci a ubbidire alla chiamata al dovere.

Pur essendo molto importante, per l’umanità l’argomento del dovere non è un aspetto tanto "appassionante" quanto lo presenta Dio nella sua proclamazione del dovere di Giona riportata nei primi versetti del libro. Pur essendo un argomento vitale, infatti, il dovere non è un argomento che interessa molto all’uomo. L’uomo è più interessato ai propri diritti che alle proprie responsabilità, e pensa spesso ai propri privilegi, ma raramente ai propri doveri. L’uomo pensa più allo stipendio che al lavoro, e se qualcuno gli dice che gli spettano determinati diritti, l’uomo non esita a rivendicarli scendendo in piazza per ottenerli. Se, invece, qualcuno gli dice che ha dei doveri da compiere, l’uomo si allontana con indifferenza. Tuttavia, come dimostra il libro di Giona, Dio dà una grande priorità al dovere, e se noi ordinassimo le nostre priorità nel modo giusto il dovere sarebbe una priorità anche per noi.

Per esaminare dettagliatamente l’appassionante proclamazione di dovere che Dio fece a Giona e che è riportata nei primi due versetti del libro, osserveremo la fonte, il servitore, le specifiche e il sostegno del dovere che Dio assegnò a Giona.
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Re: Giona 18/05/2012 15:33 #2983

Fonte principale del dovere

La Parola di Dio è la fonte principale del dovere che abbiamo ricevuto da Dio perché, come dimostra il libro di Giona, è il prerequisito per discernere il nostro dovere e ha la priorità nel determinare il nostro dovere.

Prerequisito per discernere il dovere. Prima di poter sapere che Dio voleva che andasse a Ninive, Giona doveva ricevere la Parola di Dio, cioè prima di poter conoscere il proprio dovere doveva conoscere la Parola. Anche noi, prima di poter conoscere il nostro dovere divino, dobbiamo conoscere la Parola, perché se non conosciamo la Parola camminiamo nell’ignoranza riguardo alle responsabilità più importanti della vita. La società non esita a indicare all’uomo i suoi doveri, ma per la società è molto difficile determinare e proclamare il vero dovere perché tende a escludere la Parola di Dio. La volontà di Dio, ossia il fulcro del nostro dovere, non potrà mai prescindere dalla Parola di Dio, perciò se vogliamo conoscere i nostri obblighi divini e se vogliamo sapere ciò che Dio vuole che facciamo ubbidendo alla nostra chiamata, dobbiamo prima conoscere la Parola di Dio. Ignorare la Parola significa ignorare il dovere più importante della vita. Tenendo le persone lontane dalla Parola di Dio le si tiene lontane anche dalla volontà di Dio, e questo è esattamente ciò che vuole Satana.

Priorità nel determinare il dovere. Dio viene prima di qualsiasi altra cosa, perciò il dovere che viene dalla sua Parola deve avere la priorità. Nessun dovere è uguale o più importante di quello che viene dalla Parola. Di conseguenza, venendo dalla Parola di Dio, il dovere di Giona doveva avere la precedenza nella sua vita, e per compiere il dovere ricevuto da Dio Giona doveva ubbidire alla Parola di Dio in ogni cosa. Tuttavia, come vedremo negli studi successivi, la Parola non ebbe sempre la priorità nella vita di Giona, e in queste occasioni Giona fallì miseramente nello svolgere il compito divino, creando sempre dei problemi.

Chi vuole fare la volontà di Dio deve dare la priorità alla Parola di Dio. Le abitudini culturali, le mode moderne, i ragionamenti naturali e le passioni carnali esigono spesso il primo posto nella vita, ma per fare la volontà di Dio occorre onorare la sua Parola al di sopra di tutte queste cose.
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Re: Giona 18/05/2012 15:34 #2984

Miglior fonte del dovere

Non esiste fonte del dovere migliore della Parola di Dio. Una delle cose che rende la Parola di Dio la miglior fonte del dovere è il fatto che è sempre molto pratica e non prescrive mai doveri che non siano pratici. La "parola dell’Eterno" relativa ai doveri di Giona fu sicuramente pratica, adeguata e necessaria, e lo fu anche per Ninive.

Oggi quelli che criticano la Parola di Dio dicono spesso che è antiquata, perciò è difficile che possa essere applicata ai tempi moderni. Questo, però, non è assolutamente vero perché possiamo sempre fare affidamento sulla Parola per sapere cosa è necessario per ogni persona, in ogni situazione e in ogni età. Qualsiasi dovere prescritto dalla Parola sarà sempre appropriato, giusto e adeguato per l’occasione perché la Parola non è mai lontana dalle circostanze della vita. La Parola è sempre pratica e prescrive sempre il dovere giusto. Come enfatizza il libro di Giona, non c’è nulla di più pratico della Parola di Dio, e questa è una delle ragioni per cui è la miglior fonte del dovere.
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Re: Giona 18/05/2012 15:36 #2985

Il suo nome

Il nome Giona significa "colomba" e, associato al nome di suo padre Amittai che significa "verità di Dio," insegna alcune lezioni importanti. Spesso la colomba è un simbolo di pace, e associando l’idea di pace alla "verità di Dio" osserviamo almeno due lezioni significative.

Innanzitutto, capiamo che non si può avere pace Giona senza verità Amittai, proprio come non si può avere un figlio Giona senza un padre Amittai. L’uomo pensa sempre di poter evitare le difficoltà mentendo, ma la disonestà porta esclusivamente ai problemi, mai alla tranquillità. Anche la formula del Vangelo prevede la verità prima della pace perché l’anima che desidera essere in pace con Dio deve prima accettare Gesù Cristo come suo Salvatore, e Cristo è la "Verità" #Gv 14:6. Di conseguenza, non può esservi pace con Dio senza prima accettare Cristo come Salvatore.

In secondo luogo, un’altra lezione relativa al significato dei nomi riguarda il carattere del servitore di Dio. Rowland osserva che "un grande teologo puritano ha saggiamente affermato": vorrei che la verità fosse il padre di ogni predicatore,‘ e in virtù del significato del suo nome Giona poteva dichiarare la stessa cosa. Magari tutti i predicatori potessero dire la stessa cosa riguardo al loro carattere! Oggi, però, molti di quelli che dichiarano di predicare la "verità" spesso sono colpevoli di inganno e disonestà nel loro messaggio, nei loro metodi, nel conteggio del denaro e nel calcolo dei membri di chiesa.
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Re: Giona 18/05/2012 15:37 #2986

Il suo ufficio

Giona era un profeta. Il libro di Giona non lo dice mai espressamente, ma è implicito nella sua chiamata. Tuttavia, le Scritture non ci lasciano determinare il suo ufficio con delle mere congetture, infatti nell’unica altra occasione in cui menzionano Giona dicono espressamente che era un profeta: "secondo la parola che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, aveva pronunziata per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figliuolo di Amittai, che era di Gath-Hefer" #2Re 14:25.

È interessante osservare che nel versetto summenzionato Giona è definito sia "servitore" che "profeta," e l’appellativo "servitore" è quello che viene utilizzato per primo. Questo è ciò che accade nell’esperienza: prima di diventare profeti bisogna diventare servitori. Chi non è disposto a diventare un servitore non potrà mai essere un vero profeta. Il termine "servitore" implica sacrificio, fatica e umiltà, mentre il termine "profeta" denota posizione, privilegio e rango. Nella chiesa, molti vogliono essere profeti senza diventare servitori perché desiderano la stima e i benefici dell’ufficio, ma non vogliono pagare il prezzo necessario per un servizio fedele. Parlando dei requisiti per l’ufficio nella chiesa, l’apostolo Paolo disse che prima che qualcuno riceva un ufficio deve essere "provato" #1Ti 3:10. Dobbiamo mettere in pratica l’insegnamento di Paolo anche nelle nostre chiese, accertandoci che una persona sia un servitore prima di affidarle un ufficio. Usare questa strategia per scegliere gli ufficiali della chiesa sarà molto utile per eliminare dalla lista le persone che non hanno i requisiti necessari. Non essere disposti a diventare un servitore esclude dal servizio di Dio, infatti Gesù disse che molti sono chiamati, ma pochi sono eletti #Mt 20:16, e nell’opera di Dio è esattamente così. Dio chiama molti a servire, ma pochi sono eletti perché pochi dimostrano di essere disposti a diventare servitori.
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Re: Giona 18/05/2012 15:37 #2987

La sua casa

Nel versetto del secondo libro dei Re leggiamo che Giona veniva dalla città di "Gath-Hefer." Questa città si trovava nel territorio della tribù di Zabulon, nella parte centro settentrionale della Palestina. Possiamo identificare questo luogo più facilmente osservando che si trovava tra i quattro e gli otto chilometri a nord est di Nazaret, in Galilea, la città in cui Gesù trascorse gran parte dei suoi primi trent’anni sulla terra.

Trovandosi in Galilea, la città natale di Giona rappresenta un grande rimprovero per l’incredulità arrogante delle guide religiose ai tempi di Cristo che criticarono Gesù con veemenza. Nel tentativo di screditare Cristo, i critici dissero: "Investiga, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta" #Gv 7:52. Questo era sbagliato perché Giona, uno dei famosi profeti dell’Antico Testamento, veniva dalla Galilea, ma l’incredulità spinse i critici a ignorarlo.

L’incredulità tende a ignorare i fatti, perciò dobbiamo assicurarci di non permettere che le critiche arroganti mosse contro la nostra fede dall’incredulità ci facciano allontanare dalla fede. Tuttavia, non dobbiamo temere di fare ciò che i critici dissero di fare in quell’occasione, ossia "investigare" e "vedere" #Gv 7:52 perché questo non potrà mai danneggiare la nostra fede, anzi potrà solo edificarla. Il problema dei critici fu che non misero in pratica il loro consiglio.
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Re: Giona 18/05/2012 15:37 #2988

La sua storia

Per vedere cosa riportano le Scritture della storia di Giona dobbiamo tornare a #2Re 14:25, che è l’unico versetto in cui nell’Antico Testamento si parla di Giona al di fuori del libro di Giona. Si tratta di un versetto molto importante perché spiega che Giona predisse che Geroboamo II, re di Israele delle dieci tribù settentrionali, avrebbe rivendicato parte del territorio perso durante le amministrazioni precedenti, e questo fu esattamente ciò che accadde. "Egli [Geroboamo II] ristabilì i confini d’Israele … , secondo la parola che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, aveva pronunziata per mezzo del suo servitore il profeta Giona." Giona, dunque, passò la prova prevista per i profeti di cui si parla in Deuteronomio 18, dimostrando di essere un vero profeta.

Questo ci riporta nuovamente alla verità e al suo ruolo vitale nel nostro dovere e nel nostro servizio. Abbiamo osservato questa lezione in precedenza riguardo al nome di Giona, mentre qui la notiamo in relazione al suo messaggio. Giona era un vero profeta perché diceva la verità, e diceva la verità perché il suo messaggio era "secondo la parola …  dell’Eterno." Siate fedeli alla Parola di Dio, e predicherete sempre la verità. Se, invece, abbraccerete le filosofie moderne e le pratiche attuali, il vostro messaggio sarà privo di integrità.
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Re: Giona 18/05/2012 15:38 #2989

I suoi tempi

Come indica il versetto del secondo libro dei Re, Giona ministrò ai tempi di Geroboamo II re di Israele, ossia durante l’ottavo secolo a. C. Questo rende Giona uno dei primi profeti che scrissero l’Antico Testamento, e lo rende anche un contemporaneo di profeti come Amos e Osea, infatti entrambi i loro libri indicano che ministrarono anche loro durante il regno di Geroboamo II. Se visse molto a lungo, forse Giona fu anche un contemporaneo di Michea, o persino di Isaia.

Politicamente, Giona visse nel periodo in cui la principale potenza mondiale era l’Assiria, di cui Ninive, la città riguardo a cui Giona aveva ricevuto un dovere, era la città principale e il centro del governo. Moralmente e spiritualmente, i tempi di Giona furono molto negativi perché durante il regno di Geroboamo II, che la Bibbia descrive come un uomo che "fece quello ch’è male agli occhi dell’Eterno" #2Re 14:24, Israele si crogiolò in una vita e in un’adorazione corrotte. Il giudizio, dunque, era inevitabile, e anche se Israele recuperò gran parte del suo territorio, alla fine Dio rese l’Assiria la "verga della mia ira" #Is 10:5 per castigare Israele e condurlo in cattività. Questo era un periodo in cui i profeti dovevano denunciare il peccato, e sicuramente non era un’epoca in cui si poteva predicare la filosofia della tranquillità personale. I tempi di Giona erano molto simili ai nostri, perciò i predicatori di oggi devono preoccuparsi di denunciare il peccato perché vi sono peccati in abbondanza da denunciare.
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Re: Giona 18/05/2012 15:38 #2990

La sua preparazione

Dio prepara i suoi servitori per il dovere a cui li chiama e, come dimostra il versetto #2Re 14:25, questo fu ciò che fece anche con Giona. Questo versetto è molto più collegato al libro di Giona di quanto si possa pensare leggendolo frettolosamente perché, pur essendo un solo versetto, fornisce gran parte del contesto del libro di Giona. Come abbiamo osservato in precedenza, in questo versetto leggiamo che Giona predisse che Israele avrebbe recuperato il territorio che alcuni re precedenti avevano perso. Inoltre, la restituzione del territorio non avvenne perché Israele ubbidiva all’Eterno e perché l’Eterno li ricompensava giustamente per la loro ubbidienza. Al contrario, il territorio fu recuperato semplicemente per grazia: Israele non lo meritava perché viveva nella disubbidienza, e il suo re era un uomo malvagio. Di conseguenza, avendo profetizzato la restituzione del territorio, Giona doveva necessariamente aver sperimentato la grazia in prima persona. Questo lo preparò ad andare a Ninive, perché anche la missione di Ninive era basata sulla grazia divina. Avvertire i Niniviti del loro peccato poteva far loro capire che avevano bisogno di ravvedersi, aprendo così una via d’uscita per evitare il meritato castigo. Sicuramente i Niniviti non meritavano questo avvertimento perché erano un popolo molto malvagio, ma la grazia prevalse e Giona fu mandato da loro, contribuendo al loro ravvedimento e a far loro evitare il giudizio.

Sia che ci crediate o meno, fu proprio questa conoscenza della grazia a rendere Giona riluttante ad andare a Ninive. Questo fu ciò che lo stesso Giona disse a Dio quando si lamentò con lui dopo il grande risveglio avvenuto a Ninive: "m’affrettai a fuggirmene a Tarsis; perché sapevo che sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all’ira, di gran benignità" #Gn 4:2. In virtù del suo coinvolgimento nella predizione della restituzione del territorio a Israele, Giona sapeva molte cose riguardo alla grazia, ma in quel caso la grazia era stata per Israele, il popolo di Dio. Ninive, invece, era nemica di Israele ed era una minaccia per l’esistenza della loro nazione, perciò Giona non voleva che anche i Niniviti sperimentassero la grazia. Giona voleva che fossero distrutti, e quando fu chiamato ad andare a Ninive capì subito che la natura del suo ministero per Ninive si basava sulla grazia. Di conseguenza, pur essendo ben preparato per il suo dovere divino, a causa del suo spirito egoista Giona fece molta fatica ad andare a Ninive per fare il proprio dovere.

Pochi di noi possono condannare Giona perché tutti noi possediamo questo spirito egoista più di quanto vorremmo mai ammettere. A tutti noi piace la grazia quando possiamo trarne beneficio, ma vedere i nostri nemici o i nostri avversari sperimentare la grazia è un’altra cosa. Gran parte del servizio che dovremmo svolgere e che siamo qualificati a svolgere spesso non viene compiuto a causa di questo spirito egoista, perché siamo disposti a servire se questo implica benefici per noi o per i nostri amici, ma non vogliamo servire se questo aiuta le persone che non gradiamo particolarmente.

Nei prossimi studi ci soffermeremo maggiormente su questo argomento, ma ciò che ci interessa sottolineare qui è il fatto che Giona, conoscendo la grazia di Dio, aveva tutti i requisiti necessari per svolgere la missione a Ninive.
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Re: Giona 18/05/2012 15:39 #2991

La sua posizione

La posizione assegnata a Giona potremmo anche considerarla il suo "distretto" o la sua "diocesi," come direbbero i cattolici era a Ninive. Questo era il luogo in cui Dio lo mandò a predicare, ed è anche la città principale indicata nel libro di Giona. Come abbiamo osservato in precedenza, Ninive si trovava in Assiria ed era la città principale e la sede del governo assiro. L’Assiria si trovava a nord-est di Israele, e ai tempi di Giona rappresentava una grande minaccia per Israele. Come abbiamo osservato in precedenza e come vedremo meglio in seguito, questa minaccia condizionò l’ubbidienza di Giona. Alla fine, l’Assiria conquistò veramente le dieci tribù settentrionali portandole in cattività, ma questo accade circa una generazione dopo la morte di Giona.

Ninive si trovava sul fiume Tigri, a circa 120 chilometri a sud del confine dell’odierna Turchia, e a circa 320 chilometri a nord di Bagdad in Iraq. I confini dell’odierno Iraq includono l’antica Ninive.

Dio definì Ninive "la gran città," e Ninive è definita "grande" in altri tre versetti del libro di Giona #Gn 3:2 3:3 4:11. Ninive era "grande" per diverse ragioni, tra cui ne osserveremo alcune.

Ninive era grande per antichità. Apprendiamo dei suoi inizi in #Ge 10:9-12, dove è associata all’empio Nimrod un nipote di Cam, uno dei figli di Noè, il fondatore della città. La King James Version dice che "Assur" costruì Ninive, ma pochi studiosi di Ebraico concordano con questa traduzione, ritenendo che il termine reso con "Assur" in realtà significa "lui," in riferimento a Nimrod. A livello contestuale e grammaticale, "lui" è la traduzione migliore.

In questo brano della Genesi, Ninive è anche definita "la gran città" #Ge 10:12. Secondo la King James Version, l’espressione "la gran città" si riferisce solo a Resen, una città vicina a Ninive, ma molto probabilmente questa espressione si riferisce alle quattro città menzionate in #Ge 10:11-12, ossia Ninive, Rehoboth-Ir, Calah e Resen. Riguardo all’applicazione dell’espressione "la gran città," Leupold osserva: "ovviamente, si riferisce a Ninive e indica ciò che la rendeva una città così importante." Sostenendo la stessa tesi, Keil spiega che le scoperte archeologiche indicano "che il nome Ninive era usato in due sensi: in riferimento a una città specifica e riguardo a quattro grandi città antiche che formavano i sobborghi di Ninive." Ovviamente, per noi questa non è una novità perché tutte le nostre grandi città sono formate da un centro e da vari sobborghi, perciò da questo brano della Genesi apprendiamo che Ninive fu una grande città fin dall’antichità.

Ninive era grande per le dimensioni. Come abbiamo appena osservato, essendo formata da un centro e dai relativi sobborghi, Ninive occupava una vasta zona. Gli archeologici spiegano che forse era grande 350 miglia quadrate, dunque era più grande anche di Babilonia, che probabilmente era grande 200 miglia quadrate.

Ninive era grande per l’assemblea, infatti secondo gli archeologi aveva una popolazione dalle 600.000 al milione di persone. L’ultimo versetto del libro di Giona indica che Ninive aveva 120.000 abitanti incapaci di "distinguere la loro destra dalla loro sinistra," e questo significa che erano bambini. Il grande numero di bambini presenti avvalora le stime della popolazione fatte dagli archeologi.

Ninive era grande per l’architettura. Gli scavi archeologici hanno dimostrato l’esistenza di grandi palazzi ed edifici, includendo le mura della città nella categoria delle "grandi" perché hanno trovato resti di mura alte 30 metri e abbastanza ampie da lasciar passare tre carri.

Ninive era grande a livello accademico perché possedeva una famosa biblioteca di cui sono state ritrovate più di 16.000 tavole d’argilla e frammenti. Questi ritrovamenti riguardano circa 10.000 testi relativi a un’ampia gamma di argomenti. Questo potrebbe non impressionare i bibliotecari moderni, ma ai tempi di Giona era una biblioteca importante.

Ninive era grande per consenso. Come abbiamo osservato in precedenza, Ninive era la città principale dell’Assiria, la nazione emergente ai tempi di Giona. Di conseguenza, nel mondo di quei tempi Ninive era la città più importante.

Ninive era grande per gli animali. Per alcuni lettori questa potrebbe essere un’osservazione strana, ma il libro di Giona indica che a Ninive c’era molto "bestiame" #Gn 4:11. A quei tempi, questo rendeva Ninive una "grande" città perché la rendeva autonoma in relazione alle riserve di cibo, e questa era una cosa molto importante, soprattutto nel caso in cui un esercito invasore avesse circondato le mura della città impedendo alle persone di procurarsi del cibo da fuori. Avendo delle riserve di cibo protette, la città non sarebbe stata costretta ad arrendersi per non morire di fame, e questa era una tattica molto diffusa ai tempi di Giona. Il grande territorio di Ninive garantiva grandi pascoli, grandi raccolti e molto bestiame e altri animali che implicavano un’ottima capacità di produzione di cibo, e questo era un enorme vantaggio per la città.
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