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SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA?
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DEMOLIAMO I RAGIONAMENTI E TUTTO CIO' CHE SI ELEVA ORGOGLIOSAMENTE CONTRO LA CONOSCENZA DI DIO 2 corinzi 10:4-5

ARGOMENTO: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA?

Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 20/09/2012 12:12 #5554

Gianfranco, rispettando profondamente le tue convinzioni, ti porto a conoscenza delle mie in modo particolare un discorso che mi stà molto a cuore.

In pratica quali sono i due messaggi che diamo......?

1-La salvezza una volta ricevuta non si perde.

2-La salvezza una volta ricevuta si deve ritenere perseverando fino alla fine nelle fede in Gesù.

Una domanda, a prescindere per un momento dalle nostre convinzioni, quale di questi due messaggi potrebbe indurre ad un errata valutazione della salvezza.

Come ben sai ci sono movimenti che non nomino, che grazie a questo cavallo di battaglia ( UNA VOLTA SALVATI SEMPRE SALVATI) hanno fatto entrare nella chiesa di tutto e di più, indotti da una superficiale spiritualità credono che siano salvati indipendentemente dalle loro vite non trasformate ad immagine di Gesù.

E' anche vero che l'altro messaggio, estremizzato, potrebbe indurre a credere che la grazia si ottiene per opere.

Personalmente credo che il messaggio biblico di un contino spronarsi a rimanere saldi nella fede in Gesù, perseverando fino alla fine, appartenga più al secondo nella lista , che al primo
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Ultima modifica: 20/09/2012 15:53 Da stefano .

Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 21/09/2012 22:35 #5575

Credo che la salvezza si possa perdere, che si possa scadere dalla grazia.
Se non ci fosse stato alcun pericolo o qualsiasi altra possibilita', anche remota, per perdere la salvezza, Gesu' non sarebbe stato sempre cosi' assiduo nel riprenderci e farci rimanere ancorati ad essa. I riferimenti biblici a tal riguardo sono molteplici, e molti li avete gia' citati e menzionati...
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Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 22/09/2012 23:47 #5587

PACE A TUTTI...MI SN APPENA ISCRITTO....SONO SICURO E QUESTO NON LO DICO CON ARROGANZA CHE LA SALVEZZA è X TUTTI E LA SI PUO PERDERE....IN PRATICA E ANCHE MOLTO SEMPLICEMENTE VORREI RACCHIUDERE IL MIO PENSIERO CHE TOCCA ELEZIONE PREDESTINAZIONE SALVEZZA GRAZIA E OPERE...LA VEDO COSI....

IO PECCATORE NON POSSO SCEGLIERE DIO...NON POSSO ANDARE A LUI SE IL PADRE NON MI ATTIRA...LUI MI CERCA(MANDA UN FRATELLO,PREDICAZIONE DELLA PAROLA....)QUINDI MI PARLA MI SVEGLIA...MI METTE DAVANTI 2 VIE...DEVO RICEVERE X GRAZIA LA FEDE...CREDO O NON CREDO?RICEVO GRAZIA...DIO MI HA SCELTO SECONDO ELEZIONE IN CRISTO E IN CRISTO CHIUNQUE CREDE AVRA VITA ETERNA GIOVANNI 3:16...E VIENE PREDESTINATO A SALVEZZA GIA PRIMA DELLA FONDAZIONE DEL MONDO...(QUESTO PER KIUQUE CREDE)...MA RIPETO "NEL TRENO" CHE è SOLO GESU CRISTO,,,,SE SCENDO DALL'UNICO TRENO PRESCELTO PRESTABILITO DA DIO PER IL CIELO SONO IO CHE HO SCELTO DI SCEGLIERE O CMQ NON HO SEGUITO OSSERVATO BENE I CONTINUI SOLLECITI X NON FARMI INGANNARE...SE SEI SU QUEL TRENO PERO O SBAGLIANDO O CADENDO IN QUANTO SIAMO UMANI GESU TI RIALZA...NON POTRAI MAI XDERE LA SALVEZZA SE NON SCENDI DAL TRENO...GESU CI DICE DI VEGLIARE SUL NOSTRO CUORE QUINDI DI TENERLO DOKKIO...AFFINCHE NON ENTRINO STRANI PENSIERI E DI RIEMPIRLO DI LUI...QUINDI STANDO VICINO A LUI NON XDERAI MAI LA SALVEZZA X SCELTA DI DIO IN CRISTO GESU L'UNICO PREDESTINATO X FARE DA GUIDA E VITTORIA X COLORO CHE SALGONO SULLA SUA ARCA....UN PO CONTORTO FORSE MA KUESTO è....DIO C BENEDICA...CHE NE PENSATE?
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Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 23/09/2012 08:19 #5588

Boaz, concordo e approfitto per darti il benvenuto Dio ci benedica assieme.
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Ultima modifica: 23/09/2012 08:20 Da stefano .
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Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 23/09/2012 11:01 #5589

.

Riporto da "Boaz85"

IO PECCATORE NON POSSO SCEGLIERE DIO...NON POSSO ANDARE A LUI SE IL PADRE NON MI ATTIRA...LUI MI CERCA(MANDA UN FRATELLO,PREDICAZIONE DELLA PAROLA....)QUINDI MI PARLA MI SVEGLIA...MI METTE DAVANTI 2 VIE...DEVO RICEVERE X GRAZIA LA FEDE...CREDO O NON CREDO?RICEVO GRAZIA...DIO MI HA SCELTO SECONDO ELEZIONE IN CRISTO E IN CRISTO CHIUNQUE CREDE AVRA VITA ETERNA GIOVANNI 3:16...E VIENE PREDESTINATO A SALVEZZA GIA PRIMA DELLA FONDAZIONE DEL MONDO...(QUESTO PER KIUQUE CREDE)...MA RIPETO "NEL TRENO" CHE è SOLO GESU CRISTO,,,,SE SCENDO DALL'UNICO TRENO PRESCELTO PRESTABILITO DA DIO PER IL CIELO SONO IO CHE HO SCELTO DI SCEGLIERE O CMQ NON HO SEGUITO OSSERVATO BENE I CONTINUI SOLLECITI X NON FARMI INGANNARE...SE SEI SU QUEL TRENO PERO O SBAGLIANDO O CADENDO IN QUANTO SIAMO UMANI GESU TI RIALZA...NON POTRAI MAI XDERE LA SALVEZZA SE NON SCENDI DAL TRENO...GESU CI DICE DI VEGLIARE SUL NOSTRO CUORE QUINDI DI TENERLO DOKKIO...AFFINCHE NON ENTRINO STRANI PENSIERI E DI RIEMPIRLO DI LUI...QUINDI STANDO VICINO A LUI NON XDERAI MAI LA SALVEZZA X SCELTA DI DIO IN CRISTO GESU L'UNICO PREDESTINATO X FARE DA GUIDA E VITTORIA X COLORO CHE SALGONO SULLA SUA ARCA....UN PO CONTORTO FORSE MA KUESTO è....DIO C BENEDICA...CHE NE PENSATE?


"Boaz85"
alla tua precisa domanda, non si può che rispondere altrattanto precisamente quindi, dico che condivido pienamente il tuo pensiero, che per la verità, è anche il mio.
Altra considerazione che voglio fare in quest'occasione, è quella che mi è piaciuto il tuo concludere con il chiedere le benedizioni su tutti noi includendoti nelle stesse.

Nel porgerti il mio



benvenuto tra noi "Boaz85"



ti invito parlarci di te nell'apposita sezione di "BENVENUTO"

Pace



f.sco
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Ultima modifica: 23/09/2012 11:45 Da francotecnos.

Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 23/09/2012 16:19 #5594

.

Tra i presenti del forum, io sono uno dei pochi che ha fatto il militare di leva in quanto obbligatorio.
Io personalmente, dopo il C.A.R che si è svolto a Taranto (Marina Militare) ho poi fatto un corso di specializzazione a La Spezia per elettricista di bordo, poi, ho prestato servizio a Messina a bordo di un rimorchiatore "ARZACHENA" che andava a vapore e con caldaia alimentata a carbone-antracite, proprio come i treni a vapore che si vedono nei vecchi films western...
quanto sin quì scritto, solo per dirvi che a Messina, si verifica una situazione curiosa,
i treni vengono imbarcati per essere traghettati alternativamente da Regio Calabria a Messina e viceversa... ma la cosa particolare ( ovvia ) è che una volta imbarcati, ma anche ancor prima, è possibile scendere dal treno, comperare qualche panino imbottito nella stazione ferroviaria e poi, se si è bravi e conoscitori del "meccanismo e dei tempi", è possibile risalire sul traghetto e rintracciare la carrozza e lo scompartimento dove stanno i nostri bagagli... un scendere dal treno che però ci espone a molti rischi, uno tra tutti, è di non riuscire più a salirvi a bordo e perdere la corsa... perdere bagagli e familiari che proseguiranno il viaggio senza di te.



f.sco
***Membro onorario***
Ultima modifica: 23/09/2012 16:27 Da francotecnos.

Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 23/09/2012 18:35 #5596

Anche io concordo con l'intervento dell'ultimo arrivato Boaz 84. Per non perdere la salvezza bisogna rimanere sul treno della grazia, non mettendo da parte l'armatura del cristiano e lo spirito di preghiera.
Per quanto riguarda l'esempio dei treni che ci ha fornito Francesco, proviamo pure a scenderci e a risalirci. Non applichiamolo alla nostra vita spirituale, pero'...sarebbe come giocare con la nostra destinazione eterna!
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Ultima modifica: 23/09/2012 21:19 Da ferdy.

Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 25/09/2012 00:47 #5617

Se la salvezza si perde o meno, dipende da chi la garantisce. Se la garantisce l’uomo, la si perderà senz’altro. Se la garantisce Cristo con i suoi meriti, nessuno potrà mai perderla, se l’ha ricevuta. Se la salvezza si potesse perdere, allora essa sarebbe per opere, poiché sarebbero i meriti dell’uomo alla fina a decidere il destino dell’uomo. Ciò è inverosimile, poiché Dio sarebbe in debito con gli uomini. “Ora a chi opera, il salario non è messo in conto come grazia, ma come debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia” (Rm 4,4s).
Quando vogliamo spedire una lettera o un pacco e vogliamo essere sicuri che arrivi a destinazione, lo assicuriamo. L’assicurazione di Cristo verso i rigenerati (non i credenti di nome) si chiama “suggello dello Spirito Santo”: “In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, l’Evangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo, che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità, fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria” (Ef 1,13s). Dio non è sbadato da perdere la sua proprietà, ma è potente di portarla alla “piena redenzione”. “E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione” (Ef 4,30). Ciò, che è stato suggellato con lo Spirito di Dio, non si può perdere, ma arriverà alla destinazione gloriosa. Ciò, che si perde, non è stato mai suggellato. Per questo bisogna distinguere fra “credenti” (di nome, di forma, ecc.) e “rigenerati”.
Tale suggello è chiamato anche “unzione”, privilegio che si riceve nel momento della rigenerazione (cfr. 1 Gv 2,20.27): “Ora Colui che con voi ci rende fermi in Cristo [= Unto] e che ci ha unti, è Dio, il quale ci ha pure segnati col proprio sigillo, e ci ha data la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2 Cor 1,21s). Uno, che dà la caparra e non salda il conto, è una persona non di parola, un fedifrago, un infedele. Dio è verace e fedele, poiché compirà la sua opera a pieno verso i rigenerati, ungendoli in Cristo e segnandoli col proprio suggello.
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Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 25/09/2012 00:56 #5618

Mt 24,13: «Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» — questo è un classico della «tesi pro perdita della salvezza». I versi, presi fuori contesto, diranno sempre ciò che si vuole. Questo verso è inserito in quella che io chiamo «l’apocalisse di Gesù» e riguarda il tempo apocalittico del 70 d.C. (la distruzione di Gerusalemme) quale specchio della grande tribolazione prima dell’avvento del Messia. Infatti, dopo che Gesù parlò della distruzione del tempio (Mt 24,1s), i discepoli chiesero: «Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?» (v. 3). Gesù parlò della seduzione escatologica (vv. 4s.11), delle guerre e delle catastrofi (vv. 6s), della feroce persecuzione dei discepoli di Gesù in quel tempo (v. 9), della moltiplicazione della malvagità (vv. 10.12), della dissacrazione del tempio escatologico con l’idolatria (v. 15), della tribolazione senza precedenti nella storia (v. 21) dalla quale nessuno scamperebbe, se quei giorni saranno abbreviati (v. 22), delle catastrofi cosmiche (v. 29) e dell’arrivo del Messia (v. 30). Allora il Signore farà chiamare dagli angeli i suoi eletti a raccolta (v. 31), ossia per farli entrare nel regno. Perciò Mt 24,13 ha a che fare con tale tempo di sfrenata persecuzione degli eletti e tribolazione di questi ultimi. La menzione del tempio (v. 15), della Giudea (v. 16) e del sabato (v. 20) mostra che si tratta d’Israele durante la grande tribolazione. Proprio per gli Israeliti che in quel periodo si convertiranno a Gesù quale Messia vale questa promessa di Gesù: «Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato», ossia scamperà nel regno del Messia. Dei giudei di quel tempo, «l’uno sarà preso» (ossia tolto via dalla persecuzione, perché incredulo) e «l’altro sarà lasciato» (ossia scamperà nel regno, perché convertito; vv. 40s). Ciò si accorda anche con la predizione di Daniele: «E dal tempo che sarà soppresso il [sacrificio] continuo, per istaurare la desolante abominazione, vi saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni!» (Dn 12,11s). Quindi dal momento in cui la «bestia» (la potenza politica escatologica ostile al Messia) dissacrerà il tempio, ci sarà un tempo di 3 anni e 7 mesi di tribolazione, ma sarà benedetto nel regno chi resisterà e arriverà fino a 3 anni, 8 mesi e 15 giorni. Quindi neppure qui si parla di perdita di salvezza dei credenti della chiesa.
Si noti che anche Mt 10,22: «E sarete odiati da tutti a motivo del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato» — parla dello stesso contesto escatologico. Quelli di casa propria (Giudei) saranno i delatori dei credenti messianici (v. 21; cfr. 24,10) dinanzi ai tribunali e alle sinagoghe (10,17). Nel contesto si parla del «giorno del giudizio» (v. 15), dell’evangelizzazione solo delle città d’Israele e della venuta del Messia (v. 23) e del premio nel regno per chi avrà agito bene verso i discepoli del Messia in quel tempo particolare (vv. 41s).
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Re: SI PUO' PERDERE LA SALVEZZA? 25/09/2012 00:59 #5619

TORNANDO SULL’APOSTASIA (1 Tm 4,1s.16)
«La chiesa del tempo della fine sarà circondata da tante lotte e tentazioni. Negli ultimi tempi non avviene solo la riunione della chiesa con Cristo, ma anche l’apostasia, come è scritto: “Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni per via dell’ipocrisia degli uomini...” (1 Tm 4,1s).
Quanto qui detto dell’apostasia non è inteso in senso personale e immanente, individuale e puntuale, ma come lenta abitudine a una dottrina spiritualistica che, a mano a mano e col passare delle generazioni, fa perdere la bussola spirituale, fa smarrire i confini tra bene e male e fra giusto e ingiusto, e cambia il significato delle cose. Una generazione trasmette all’altra «mezze verità» annacquate da «mezze menzogne», a cui ci si abitua e intorno a cui si crea un consenso. I maestri seducono i loro discepoli con tali mezze verità commiste con una «teologia dell’esperienza» e con mistiche rivelazioni personali; i loro discepoli vanno oltre, come si sa. Infine, i padri presentano ai loro figli un «altro Cristo» e un «altro Evangelo», pieni di «misteri» (o sacramentalismi) e di misticismo, ma che non salvano più nessuno. La storia della chiesa e delle chiese insegna al riguardo. Tale «pia seduzione» sposta lentamente gli accenti, tanto che la gente non sente più alcun bisogno di convertirsi e di salvarsi mediante il sangue di Gesù, ma cerca un cristianesimo fatto di riti e cerimonie, di incontri oceanici e spettacolari, di segni e prodigi, di guru e maestri, di sensazionalismi, di filosofismi e di dottrine piacevoli da udire. Lentamente si istaura un cristianesimo solo nominale, tollerante quanto alla verità e, sazio di se stesso, fa volentieri commistioni con altre «realtà spirituali», senza badare alla loro origine; insegue novità spiritualeggianti, nuove rivelazioni, cristianizzandole. È un cristianesimo culturale che pensa di vivere, ma è morto; pensa di vederci chiaro, ma è cieco. Perché questo non avvenga, la Scrittura ci esorta a vegliare come sentinelle su noi stessi e sulla sana dottrina: «Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, proteggerai te stesso e quelli che ti ascoltano» (1 Tm 4,16).
Deve far pensare che futuri seduttori o anticristi sono sempre usciti dal mezzo dei veri credenti, in mezzo ai quali sono stati per breve o lungo tempo degli aggregati o degli intrusi, né carne e né pesce. A ragione affermò Giovanni: «Sono usciti di fra noi, ma non erano dei nostri; perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma sono usciti affinché fossero manifestati e si vedesse che non tutti sono dei nostri». Essi hanno un’infarinatura delle cose bibliche, ma poi mischiano ciò con contenuti estranei alla Scrittura o chiaramente condannati da essa (occultismo, spiritismo, divinazione camuffata con profezia, paganesimo, gnosticismo, esoterismo, eccetera). Dio viene mischiato con Mammona (Mt 6,24), sacro con profano (Eb 10,29), luce con tenebre (1 Gv 2,9), giustizia con iniquità (2 Cor 6,14), Cristo con Beliar (2 Cor 6,15; cfr. Ap 2,24): tutto fa brodo per gli apostati, poiché non hanno mai conosciuto veramente la verità e non hanno mai vissuto la rigenerazione che li preserva dal maligno (1 Gv 5,18). Per questo veniamo esortati a discernere gli spiriti (1 Gv 4,1), fuori e dentro le chiese.
Quindi, i credenti rigenerati possono far posto al diavolo (Ef 4,27), contristare lo Spirito Santo (Ef 4,30), possono essere sedotti in certe circostanze (Ef 5,6; 1 Gv 3,6) e cadere nel peccato (1 Gv 1,9; 2,1). Per questo, vengono esortati a vegliare, a ravvedersi, a resistere al diavolo, a esercitare il discernimento degli spiriti. I credenti rigenerati non possono perseverare nel peccato e in una condizione spiritualmente anomala; la nuova vita in loro (1 Gv 5,18), il suggellamento (Ef 1,13s; 4,20) e l’unzione (1 Gv 2,27) che hanno ricevuto lo impediscono loro. Infatti, come afferma Giovanni: «Chiunque dimora in lui non persiste nel peccato; chiunque persiste nel peccato non l’ha veduto, né l’ha conosciuto» (1 Gv 3,6). E qui sta la differenza fra chi dice di essere «credente» e chi è «generato (o nato) da Dio». Chi è nato nella famiglia di Dio può perdere al massimo il premio, poiché non si può far sì che non sia mai nato. I credenti nominali, non avendo sperimentato la rigenerazione e il suggellamento mediante lo Spirito Santo, possono diventare apostati, poiché hanno solo assaggiato i beni futuri, senza mai abbracciarli veramente.
L’apostasia è un fenomeno sociale e culturale (oltre che di religione) che investe varie generazione, portando gli uomini alla disaffezione per la verità e allontanatole dalla sana dottrina. È così che zone cristianizzate (p.es. il Medio Oriente, l’attuale Turchia, il nord dell’Africa) si sono col tempo scristianizzate. Per questo l’apostasia non ha direttamente a che fare con la salvezza personale, essendo un lungo processo socio-religioso. La seduzione del diavolo verso i credenti rigenerati non fa perdere loro la salvezza, ma le benedizioni e il premio (Col 2,18). Si può essere salvati come attraverso il fuoco (ossia senza alcun premio), ma si è pur salvati (Col 3,15).
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