Carissimo Joshua3,
Illustrerò quanto prima questi tre metodi.
Circa l'allegoria, entriamo nella "ermeneutica" vera e propria.
Se è vero che Origene usò moltissimo l'allegoria, è altresì vero che a causa dell'influenza filosofica di tale autore, nel VI sec. nacque una corrente detta "antiorigenista", la quale considerava eretici molti suoi scritti.
Nella Bibbia sono presenti diverse allegorie. Ma tutte le volte vengono specificate nel testo stesso (v. p.es. Galati 4:24).
Non bisogna confondere la simbologia tipica del linguaggio profetico con l'allegoria.
Il problema dell'allegoria è molto presente nel sistema cosidetto "storico-critico".
Facciamo un passo indietro per rendere chiaro quello che stiamo dicendo:
vi sono, in generale, due approcci alla Parola di Dio:
a) il metodo storico critico;
questo viene usato in ambienti liberali e neo ortodossi, in cui la Bibbia non viene considerata Parola di Dio in senso pieno. Qui si rifiuta il concetto di ispirazione verbale (ossia parola per parola) e plenaria (ossia completa e non concettuale). Con questo metodo si analizzano i testi alla luce della "critica testuale", una scienza che analizza il linguaggio usato in ogni testo, poi alla luce della storia.
Cosa avviene in questo caso? In poche parole, l'arbitrio ultimo rimane all'uomo.
b) il metodo storico grammaticale;
quest'altro metodo, invece, viene usato dagli evangelici (conservatori), era usato nella chiesa primitiva e in buona parte della chiesa antica, e dai riformatori. Tutti questi considerano la Bibbia Parola di Dio, ispirata verso per verso.
Così il passo si esamina alla luce del contesto storico, e della grammatica, parola per parola. L'arbitrio ultimo rimane alla Bibbia e quindi a Dio stesso.
Facciamo qualche esempio:
Efesini 5:3 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi;
Questo passo verrebbe interpretato così nello storico grammaticale:
Dio per mezzo di Paolo dice che come si addice ai santi (tutti i credenti in Cristo), né fornicazione, né impurità devono essere presenti nella vita del credente, addirittura dice che non deve essere nemmeno nominata.
Valido allora in un contesto di cultura greca dove la fornicazione era all'ordine del giorno, e valido oggi.
Lo stesso passo potrebbe essere paradossalmente interpretato in questi o in altri modi ancora.
Per cominciare si mette in discussione che tutte le lettere di Paolo siano davvero di Paolo, poiché il linguaggio usato dall'apostolo non è sempre lo stesso (vedi ad esempio la differenza tra colossesi e le altre epistole della prigionia o tra le epistole pastorali e romani).
Così si mette in dubbio la canonicità, l'attribuzione all'autore "canonico", ecc.).
Si parte inoltre dal presupposto che la profezia, o meglio, la facoltà dei profeti di annunziare anche cose future prima che esse avvengano sia inesistente.
Dopo aver fatto questo, si inizia l'esegesi alla luce delle informazioni che abbiamo riguardo il contesto storico.
Così, uno potrebbe dire, qui Paolo parla di santità in senso "concettuale", e quindi la fornicazione è un contesto storico di quella cultura e di quel tempo.
In altre parole noi oggi possiamo fornicare pur rimanendo santi e amati da Dio (questo è lo stesso ragionamento che si sostiene a favore dell'omosessualità).
Chi è che sceglie di volta in volta? L'interprete della Scrittura.
Un altro interprete liberale potrebbe al tempo stesso sostenere che invece la purezza matrimoniale è importante e perciò bisogna ancora oggi fare la differenza non fornicando e andando controcorrente (perché il "concetto" ispirato è l'andare controcorrente).
Chi ha deciso qual è il concetto ispirato? L'uomo. Ogni uomo potrebbe notare un concetto ispirato diverso dall'altro e di generazione in generazione in base alle usanze ecc., l'interpretazione biblica cambia.
Ma non dice la Bibbia che Dio non cambia? Non è Egli l'immutabile?
Ecco perché si crea il problema dell'interpretazione. "Tutto è relativo" perché l'uomo è relativo. E se lasciamo l'arbitrio all'uomo, anche la Bibbia diventa relativa.
Se invece lasciamo all'Iddio immutabile l'autorità, usando il metodo storico-grammaticale, l'interpretazione biblica sarà sempre la stessa.