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Le avventure di... una Bibbia
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ARGOMENTO: Le avventure di... una Bibbia

Le avventure di... una Bibbia 30/06/2012 12:25 #4139

Le avventure di... una Bibbia



In un nuvoloso pomeriggio di Gennaio una giovane vedova era seduta nel suo salottino, e guardava con indifferenza attraverso la finestra.

Era una bella casa situata sopra una delle migliori piazze di Dublino, nell’Irlanda.

Ogni cosa rivelava il benessere e la ricchezza, ma la persona che le possedeva non era felice.

La signora B. era cattolica romana, fervente e coscienziosa nel praticare la sua religione; ma negli ultimi tempi la sua anima si era sentita oppressa dal peso dei peccati. A nulla le erano giovati i riti, le penitenze, le preghiere; il peso non era stato minimamente rimosso.

Al confessore, aveva raccontato le sue pene, e, dietro suo consiglio si era data alle opere di carità; eppure, sebbene tali cose l’interessassero e l’occupassero per un tempo, il sentimento delle sue colpe si aggravava ognora più.

Il confessore, giovane prete simpatico e bonario, le concedeva assoluzione plenaria; ma quelle buone parole non riuscivano a confortarla.

Mentre la signora stava così meditando, si udì picchiare all’uscio, e prima che avesse potuto riacquistare la calma, una visita era entrata.



«Che potrei fare per darvi conforto e per fare sparire quella tristezza dal vostro volto?».

«Ah! Padre Giovanni, voi siete buono ed avete fatto del vostro meglio; ma il peso del quale vi ho parlato grava sempre sul mio cuore».



«Date retta a me: ecco quello che dovete fare: Domani sulla Rotonda verrà un uomo spiritoso, capace di farvi sbellicar dalle risa... e voi verrete a sentirlo».



«...Padre Giovanni!…»



«No, non una parola. Non voglio sentire scuse; ve lo comando: Voi dovete venirci».



Il giovane prete le spiegò, che un noto comico doveva esibirsi davanti ad un pubblico VIP, e che secondo la sua opinione quella sarebbe la miglior cosa per lei.

A nulla valsero le proteste di lei; non poteva disubbidire al suo consigliere spirituale. Egli le aveva perfino acquistato un biglietto per lo spettacolo: e così nel pomeriggio dell’indomani la signora B. si trova al luogo concordato, dove grandi manifesti annunciavano lo spettacolo cui le si ordinava di assistere.



La Rotonda di Dublino contiene parecchie sale per il pubblico: V’è la gran sala Rotonda, la sala delle Colonne, ed una o due altre; vi sono diversi ingressi.

Avvenne che la signora B. avendo sbagliato l’ora, invece della folla ch’essa avrebbe vista se fosse giunta all’ora stabilita, osservò poche persone soltanto che entravano nell’edificio. Essa le seguì, si trovatasi in una delle sale secondarie, si sedette.

Le parve strano che nessuno le chiedesse il biglietto, ma pensò che vi sarebbe un controllo prima della fine.

Senza darle tempo d’aspettare altro, un signore salì sulla piattaforma e scelse un inno. Allora ella si accorse di essersi sbagliata, di essere in una sala differente, e peggio che mai, di essersi imbattuta in una riunione Protestante.

La donna era timida e sensibile, era impossibile per lei di uscire in presenza di tante persone. Che doveva fare? Decise di andar fuori alla fine dell’inno, volendo disturbare il meno possibile.

Quando decise di alzarsi, nell’ansietà di far presto, le cadde a terra l’ombrello, ed a quel rumore svariate persone si girarono.

La povera donna, tutta spaventata, ricadde sulla sedia, quasi augurandosi di divenire invisibile per nascondersi agli sguardi.

Seguì un profondo silenzio, poi si udì dalla piattaforma la voce d’un uomo che pregava. Non poté fare a meno di ascoltare, non avendo finora mai sentito nulla di simile: era molto diverso delle "Ave Maria" ed altre preghiere del suo libro di devozioni.

L’uomo era rispettabile, eppure sembrava felice mentre pregava; questo le sembrò straordinario.

Terminata la preghiera, l’oratore annunziò che leggerebbe un brano della Sacra Scrittura sul "perdono dei peccati"; il soggetto appunto sul quale essa desiderava da tanto tempo essere illuminata.

Avvenisse quel che avvenisse, che Padre Giovanni dicesse pur quel che gli pareva, essa doveva udir questo.



L’oratore lesse i primi diciotto versetti del capitolo decimo dell’Epistola agli Ebrei, quindi spiegò l’ammaestramento dato dal testo con tanta semplicità ch’esso le apparve chiaro come il sole.

Il sacrificio unico di Cristo era il prezzo di redenzione per tutti quelli che lo chiedevano nel nome della vittima sacrificata; tutto questo era chiarito, illustrato da numerosi altri passi del Nuovo Testamento.

Come la terra arida beve la pioggia d’estate, così avidamente quella povera anima si dissetava con quelle meravigliose verità.

Mai prima aveva udito nulla di simile, sicché quelle parole la inondarono fino in fondo al cuore, e... desiderava di sentirne ancora altre.



L’oratore terminò, e dopo un’altra preghiera, il culto ebbe fine.



La signora B. sentì che da questa circostanza poteva dipendere l’intera sua vita: perciò si fece coraggio, si avanzò verso la piattaforma, e domandò all’oratore di chi fossero le parole ch’egli aveva lette.

Quel signore, a tal domanda, scese lo scalino, e subito si trovò investito da tante domande, che le propose di scriverle le risposte ch’essa poi avrebbe lette con calma a casa.



...tuttavia quando seppe che la signora non aveva mai posseduto una Bibbia, il suo interesse crebbe molto.



«Le presterò la mia, disse: La prego di leggere i passi che ho segnati, poi di restituirmela entro pochi giorni; quel libro è l’oggetto più prezioso che possiedo».



La signora lo ringraziò molto, e s’affrettò verso casa col cuore allegro e gli occhi brillanti di nuova luce.

Si sentiva tutta differente della misera creatura che due ore prima si era incamminata verso la rotonda.



Nei giorni che seguirono, la signora non pensò ad altro che al suo nuovo tesoro; leggeva e rileggeva i versetti segnati e molti altri ancora. Una nuova luce le illuminava la mente; il peso che per così lungo tempo le era gravato sulla coscienza, scivolò via come in un sepolcro aperto, e la pace di Dio le riempì il cuore e la mente.



Giunse il giorno in cui doveva restituire la Bibbia.

Era così intenta al nuovo studio ed immersa nei pensieri, che non udì il suono del campanello alla porta.

Una persona fu introdotta nel salotto, e d’un tratto si vide il confessore davanti. Questi osservò subito le maniere impacciate della signora, ed allo stesso tempo scorse nei suoi occhi una calma incomprensibile.



«Cosa le è accaduto?» le disse. «Non avendolo sentito, non sapendo se le fosse piaciuto lo spettacolo e, non avendola vista alla messa l’ultima Domenica, temevo che fosse malata».



La signora B. era stata sorpresa così all’improvviso, che non si seppe dominare.

Il suo desiderio era quello di tenere la cosa segreta almeno per un tempo; ma ormai sentendosi scoperta, con la semplicità d’un fanciullo raccontò il tutto: lo sbaglio della sala, il tentativo di andarsene, le parole udite, il libro prestato, e finalmente la gioia e la pace che le inondavano il cuore.

Parlava con gli occhi bassi, ma quando li volse in su, fu spaventata dall’aspetto dell’uomo che le stava dinanzi.

Era verde di rabbia.

Mai aveva visto una faccia così furiosa.



«Mi dia quel libro!» ...le comandò con voce rauca.

«Non è mio!» ...gridò, provando di allontanarlo.

«Me lo dia, o l’anima sua sarà dannata per sempre. Quell’eretico l’ha quasi condotta all’inferno, e né lui né lei non leggerà mai più questo libro».

Così dicendo, glielo strappò di mano, se lo mise in tasca, e guardandola di traverso, uscì dalla stanza.



La signora cadde a sedere come paralizzata; udì la porta esterna chiudersi, e le parve che finanche qualcosa nel cuore si chiudesse, lasciandola sola col suo terrore.

Quello sguardo orribile sembrava trapassarla da parte a parte.

Soli quelli che sono nati e cresciuti nella chiesa di Roma conoscono l’orrore indicibile che l’idea del potere del prete può infondere loro.

Allora si ricordò del signore che le aveva prestato la Bibbia; il suo indirizzo vi era scritto dentro, ma essa non se lo ricordava quindi, non sapeva dove scrivergli.

Questo la faceva soffrire molto; ma quello sguardo la bruciava come un marchio nella memoria.



I giorni passavano lentamente, ed il confessore prima desiderato ed ora così temuto, non ritornava.

Però il coraggio le ricresceva di giorno in giorno, ed in capo a due settimane la signora decise di fargli una visita. Voleva tentare di riavere il libro e restituirlo al suo legittimo padrone.



Padre Giovanni abitava ad una certa distanza, in una casa aderente ad un convento, del quale egli era il confessore.

La porta le fu aperta da una suora che vedendola, sussultò istintivamente, ed alla domanda se il prete fosse in casa, dapprima la guardò con occhi luccicanti, poi tosto coi tratti ridiventati rigidi e col contegno freddo, rispose: «Sì, Padre Giovanni è in casa, è nella sua camera. Volete entrare a vederlo?»

Così parlando, condusse la signora in una camera che dava sull’atrio.

La visitatrice appena entrata, mandò un grido acutissimo, perché si trovò davanti ad una bara aperta, nella quale giaceva il corpo immobile del suo confessore.

Prima che la signora si fosse riavuta dalla sorpresa, la suora le si avvicinò pian piano e le sussurrò all’orecchio queste parole: «Egli morì maledicendovi. Voi gli deste una Bibbia, ed egli m’incaricò di dirvi che vi malediva col suo ultimo sospiro. Ora, andate via!»

...prima che capisse ciò che accadeva, la signora si trovava di nuovo sulla strada, e la porta chiusa dietro a lei.



Trascorsero varie settimane.

L’aria primaverile aveva soffiato sulla campagna, dando vita e grazia a foglie e fiori. Una sera la signora B. sedeva solitaria ripensando a quanto era successo negli ultimi quattro mesi.

La gioia del perdono le rallegrava il cuore, perché aveva comprato una Bibbia, e la leggeva ogni giorno.

Gli antichi errori nei quali era stata ammaestrata, svanivano uno dopo l’altro; tuttavia una pena le rimaneva incancellabile: quanto era stata triste, dolorosamente triste, la breve malattia e la morte improvvisa del giovane prete! L’ultimo suo sguardo, le ultime parole, l’estremo messaggio, com’erano terribili

Perché era stata così benedetta, condotta nel porto della pace, ripiena di gioia celeste…perché le medesime parole non avevano recato a lui un messaggio altrettanto lieto? Era uno di quei misteri che non sarebbe mai riuscita a comprendere; e pensava: Perché un Dio d’amore fa Egli cose simili?

In quel momento la serva introdusse nel salotto una signora coperta d’un fitto velo, la quale sulle prime rimase come indecisa; presto però disse: «Voi non mi conoscete in questa veste, ma presto mi riconoscerete». Così dicendo, alzò il velo e scoperse la faccia della suora che le aveva ripetuto il messaggio di maledizione mentre stavano davanti alla bara aperta.

La signora B. si ritrasse indietro, incerta di ciò che stava per seguire; ma la visitatrice la calmò subito con una domanda: «Mi permette di sedere e dire poche parole?»

Ad un cenno cortese della signora, sedette, poi continuò: «Due cose ho da dirvi; ma sarò breve perché ho fretta. Anzitutto perdonatemi, signora, la mia colpevole menzogna. Ho chiesto perdono a Dio, ma devo chiederlo anche a voi. Padre Giovanni morì benedicendovi con tutta l’anima. Il giorno prima della sua morte, mi pregò di dirvi che in quel libro egli aveva trovato il perdono dei suoi peccati, e che vi benedirà durante tutta l’eternità perché l’avevate condotto a conoscere il Salvatore. Ora, mi volete perdonare?»

«Certamente, e di tutto cuore» ...esclamò attonita la signora. «Ma perché quel giorno mi parlaste così diversamente?»

«Perché vi odiavo. Amavo lui e odiavo voi, perché credevo che voi l’aveste mandato all’inferno. Ora sentite: mi logoravo dal desiderio di leggere quel ch’egli aveva letto; e dopo il suo funerale, non potei resistere oltre, presi il libro. Esso mi affascinò subito, e lo lessi e rilessi, finchè anch’io trovai perdono e pace nel mio Salvatore. Sono varie settimane ormai che studio la Bibbia; ed ora eccola» e la tirò fuori.

«Sono fuggita dal convento questa stessa sera, e questa notte voglio salpare per l’Inghilterra. Sentivo che il mio primo dovere era di venire a restituirvi questa Bibbia, e di dichiararvi che per tutta la vita anch’io vi benedirò per avermi insegnato con quel libro la via per ottenere il perdono dei miei peccati. Addio! Il Signore vi benedica! Ci rivedremo in cielo».

Detto questo, la suora si precipitò fuori, e non fu vista più.



Era un sogno? Una piccola Bibbia, molto usata, era lì sulla tavola. Davvero non era un sogno, ma una gloriosa realtà. Quel libro, senza una parola umana per spiegarlo, aveva condotto tre anime preziose dalle tenebre alla luce.

Figuratevi i sentimenti del suo possessore quando la signora gliela riportò con questo meraviglioso racconto.

Con tutta verità Colui che rivelò la Bibbia al mondo ha detto: La Mia Parola non ritornerà a Me a vuoto, anzi Essa opererà ciò che Io avrò voluto, e prospererà in ciò per che l’avrò mandata (Isaia 55,11).

Lettore, che cos’ha prodotto la Bibbia nelle tue mani?



Dr. J. H. TOWNSEND

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Ultima modifica: 30/06/2012 12:59 Da stefano .
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Re: Le avventure di... una Bibbia 30/06/2012 12:41 #4140

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Io e un mio strettissimo parente, non abbiamo mai potuto aprire la bibbia assieme per leggerla...
eppure, lui si trova in percorso (nuovi catecumeni) che di bibbia se ne dovrebbe leggere almeno un po.
Perché allora ha paura (di paura si tratta) di leggerla assieme a me?... Forse che letta da me assieme a lui, non è più parola di Dio?... Forse che la bibbia che ho è adulterata rispetto alla sua?... No! Ha paura di mettersi in discussione, ha paura in quanto la moglie è nipote di un (ormai defunto) vescovo cattolico missionario... quanti modi ci stanno per confinare le persone nell'ignoranza!...


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Re: Le avventure di... una Bibbia 17/05/2013 14:39 #8463

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Il mio stretto parente di cui sopra, a meno di due mesi dal mio scritto del 2012, senza che nulla lo lasciasse intuire, è passato da questa vita all'altra vita, aveva 64 anni...
il 20 Agosto 2013 saranno passati 12 mesi che ci ha lasciati... un vuoto dentro mi assale, non ho potuto/saputo far nulla per fare breccia nel suo "cuore"... col senno del poi, vedo il "quadro" della situazione in cui si trovava questo mio parente.... aveva me per cognato e la sorella di sua moglie pure essa evangelica (mia sorella in Cristo) eppure, ne io ne sua cognata abbiamo potuto affrontare un discorso serio con Bibbia alla mano...
voglio sperare che il Signore lo abbia accolto nelle Sue schiere... ma il vuoto in me c'é e rimane, dovrò farmene una ragione.


f.sco
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Ultima modifica: 17/05/2013 14:49 Da francotecnos.
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Re: Le avventure di... una Bibbia 17/05/2013 15:28 #8464

Dio predispone i cuori e li attira a Se'. L'opera Sua va avanti comunque, indipendentemente da quel che noi possiamo o vogliamo fare. Come si possono ancora avere dei dubbi, dopo aver riletto la testimonianza di cui sopra?
Molte volte, forse perchè non ci facciamo guidare dallo Spirito di Dio e poggiamo tutto sulle nostre forze, fatichiamo grandemente ad annunziare l'Evangelo della Grazia ai perduti, dimenticando, purtroppo, che l'Opera è del Signore. La inizia Lui, la porta avanti Lui e la porta a termine Lui e Lui solo. (Filippesi 1:6).
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Ultima modifica: 17/05/2013 15:31 Da ferdy.
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Re: Le avventure di... una Bibbia 17/05/2013 21:01 #8465

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Carissimo grazie...
la ragione dei fatti descitti la consco, ma al momento della riflessione, il mio cervello era in "pappa", dopotutto, io non sono una roccia e come tutti, soffro delle debolezze umane...

Lungi da me l'atribuirmi il merito dell'eventuale ravvedimento del mio parente, ma non posso certo far come nulla fosse stato;
a più riprese negli anni, sia io che la cognata di lui, abbiamo cercato di intavolare un ragionamento sempre basato sulle scritture,
addirittura, avevo proposto che avremmo usato la sua bibbia versione "CEE" e non la mia versione "ND"... quindi, il mio rammarico sta nel fatto che non ha mai voluto affrontare un discorso serio e pacato... solo di questo mi rammarico... e del fatto che sua moglie ( mia cognata) continua a "militare" tra le fila cattoliche e sempre tra i "nuovi catecumeni".
Il salvare è di Dio, ma a noi l'obbligo di portare a conoscenza la Sua sana e santa dottrina, e a cominciare da Gerusalemme (a cominciare dai propri cari).


f.sco
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Re: Le avventure di... una Bibbia 18/05/2013 14:25 #8470

Io scrivo in senso lato, senza riferirmi necessariamente allo specifico, caro Francesco.

Tutto al più, posso scrivere che tu mi hai dato lo spunto per argomentare e concludere in merito...
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Ultima modifica: 19/05/2013 22:17 Da ferdy.
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