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ARGOMENTO: GESU' E L'AMORE

GESU' E L'AMORE 21/03/2013 17:20 #7886

Gesù e l’amore.

Per il Signore l’amore è soprattutto agire, usa, infatti, molto di rado termini come «amore» e «amare». Si tratta di un amore inteso come benevolenza e disponibilità verso il prossimo, come «essere per gli altri»; un amore che Gesù incarna in tutti i suoi insegnamenti e con il suo comportamento: quando rinfranca e quando guarisce, nelle sue battaglie e nella sua sofferenza.

Dal Nazareno si può imparare ciò che manca all’odierna società dello sgomitare con i suoi molti egoisti. Ci fa sempre piacere quando abbiamo la possibilità di provare in prima persona che cosa significa usare riguardo per gli altri e condividere, poter perdonare e pentirsi, praticare indulgenza e rinuncia, prestare soccorso. Nello stesso tempo, Gesù lega l’amore per Dio e l’amore per gli uomini in un’unità indissolubile.

L’amore per gli uomini diventa addirittura il criterio di devozione e di comportamento gradito a Dio. Gesù concentra tutti i comandamenti in questo doppio precetto dell’amore verso Dio e verso gli uomini. Come indice di misurazione di questo amore pone quello riservato a se stessi: «ama il prossimo tuo come te stesso». Il prossimo per il Cristo non è solo chi mi è vicino fin da principio, in famiglia, nella tribù o nella nazione, ma chi è di volta in volta in difficoltà, come l’uomo vittima dei briganti che il «buon samaritano» ha aiutato per puro spirito d’altruismo.

Un essere vigile, aperto, pronto per il mio simile che ha bisogno di me in questo momento. Questo è il prossimo per Gesù. Così inteso l’amore sembra non conoscere confini, secondo il Signore dovrebbe perfino includere i nemici, cosa che Gesù considera la sua massima espressione. Vanno superati i confini rigidi e l’estraniamento tra persone diverse. Ogni uomo può diventare il nostro prossimo, anche un avversario politico o religioso, un rivale, un concorrente un oppositore o perfino un nemico. Non solo simpatia e lealtà verso quelli del proprio gruppo sociale o della propria stirpe, razza o classe, partito, religione o nazione, Gesù predica un’apertura senza limiti e senza confini e il superamento delle delimitazioni deleterie, ovunque si instaurino.

Questo è il significato della storia dell’odiato samaritano, nemico del popolo, meticcio ed eretico, che Gesù addita provocatoriamente come esempio per i suoi compatrioti: non solo quindi alcune prestazioni straordinarie, opere d’amore, «atti da samaritano» ma l’effettivo superamento dei confini esistenti tra gli uomini – tra ebrei e non ebrei, tra le persone a noi prossime e quelle più lontane, buoni e cattivi, farisei e pubblicani.






Dominus noster Iesus Christus, Deus unigenitus, primogenitus totius creationis.
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